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La mia esperienza al Comicon 2022

Musica&Spettacolo News

-Che cos’è il Napoli Comicon
Il Napoli Comicon è un evento culturale per gli appassionati del fumetto e dell’arte. Creatosi nel 1998, dopo essersi interrotto per due anni a causa del COVID 19, finalmente è stato riaperto quest’anno con tanti eventi che hanno interessato molte persone dal 22 al 25 aprile.

-La mia esperienza
Essendo nerd, ovviamente ero felice per la riapertura del Comicon e mi ero preparato già dall’inizio del 2022, risparmiando soldi e chiedendo ad ogni amico se avesse intenzione di andare nei giorni domenica 24 e il lunedì 25. La sera prima, ho preparato tutto quello che poteva essermi utile, ed appena arrivato al Comicon, sono stato immerso da una sensazione di felicità e di spensieratezza.
Il vedere tutte quelle persone travestite, conversare con loro mentre attendavamo nella lunga fila all’ingresso,  mi ha fatto capire come non fossi l’unico che stava aspettando con tanta impazienza quest’evento.

-Eventi
In questi due giorni di Napoli Comicon, ho vissuto molti momenti divertenti assieme a un mio amico appassionato di Federic95ita (noto youtuber che fa video riguardante i Pokemon) e avrebbe voluto incontrarlo appena aperti i cancelli, cosa che è successa, e neanche dopo 2 minuti ecco che la fila per incontrare Federic si è riempita a dismisura!

-Gli acquisti
Al Comicon ho fatto vari acquisti, e preso un po’ di gadget che regalavano agli stand, come poster, segnalibri, uno yo-yo. Ho comprato manga, come “Chainsaw Man” e “Kaiju No.8”, una borsa a tracolla a tema Fairy Tail, una maglietta a tema FullMetal Alchemist scontata grazie ad un buono vinto a uno dei giochi del Comicon (ruota della fortuna).

-Foto
Al Comicon ho fatto tantissime foto con molti cosplayer, non importava se fossero fatti bene o male, erano personaggi che adoro o che trovo “cool”, ma è durante il secondo giorno ho fatto una delle foto più belle della mia vita: io che vengo picchiato da Goku Ultra Instinto. Sono riuscito anche a filmare una parata di Star Wars, momento ricco di cosplayer, tra cui uno bellissimo, quello del Generale Grievous.

Mi sono divertito ed alla fine è questo l’importante del Comicon. La capacità di sentirsi a proprio agio in quel luogo, per uno o per tutti e quattro i giorni, è meraviglioso. Non vedo l’ora di tornarci l’anno prossimo, sperando che questa volta potrò andare per tutta la durata dell’evento, con più amici!

Oskar Pasek 3º Scientifico

 

 

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L’urlo di Moxie

“Girl Power – La rivoluzione comincia a scuola” disponibile su piattaforma Netflixè un film del 2021 , tratto dal romanzo Moxie di Jennifer Mathieu. La protagonista Vivian è una sedicenne timida che frequenta un liceo americano: l’aria che si respira nella scuola è pesante perché serpeggia molto maschilismo; una nuova studentessa cerca di denunciare i soprusi e gli atti di bullismo, ma viene ignorata dalla Preside, anche lei ingabbiata nel sistema del patriarcato. La situazione diventa incontrollabile dopo che vengono postate le classifiche per alcune  studentesse: “il più bel culo”, “il più bel davanzale”, “la più ubbidiente”.

Per Vivian è il momento di passare all’azione. Prendendo spunto dal passato della madre, che faceva parte di un movimento punk rock femminista, pubblica anonimamente la fanzine “Moxie” in cui vengono denunciati tutti i torti subiti dalle ragazze della scuola, dando così origine a un movimento di cui subito entrano a farne parte un gruppo di studentesse pronte a fare una vera e propria rivoluzione.

Tra tutte le scene del film, l’urlo della rivoluzione appare davvero libero, quando Vivian salta e balla nella sua stanza sul brano Double dare Ya delle Bikini Kill. Per l’obiettivo che si era prefissato però, “Girl Power – La rivoluzione comincia a scuola”  aveva forse bisogno di una protesta più accesa e la protagonista non sembra avere  il carisma necessario per guidare questa rivolta, inoltre il colpo di scena finale avrebbe dovuto avere un effetto più sconvolgente.

Sono comunque molte le scene che fanno ben comprendere quanto sia discriminante l’atteggiamento dei maschi verso il genere femminile, una su tutte quella in cui viene pubblicata la classifica delle ragazze basata puramente sull’aspetto fisico. Consiglio la visione del film, soprattutto ai maschi, per riflettere su un tema che caratterizza la nostra società costruita sulle leggi del patriarcato, e che ancora fatica ad aprirsi a nuovi modelli.

Francesca Siciliano, 3° Classico

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Vittoria dell’Orchestra don Bosco a Bracigliano

È l’Orchestra don Bosco ad aver vinto la  quinta edizione del concorso internazionale “Giovani promesse” di Bracigliano, conclusosi lo scorso 8 Aprile.
Grande soddisfazione per l’istituto salesiano di Caserta, a cui l’Orchestra appartiene: pur non essendo una scuola ad indirizzo musicale, ha comunque scommesso sull’entusiasmo degli studenti appassionati di musica che credono in questo progetto. Gli orchestranti, con serietà e con professionalità, si sono cimentati assiduamente nelle prove dirette dal maestro Vincenzo Anastasio e dal docente Massimo Barone, e il loro costante impegno è stato premiato.
Per la finale del concorso, l’Orchestra don Bosco ha gareggiato con quattro brani: “Cicci & Bongy” e “Four Jumps” (musiche originali di V. Anastasio), un medley di Pino Daniele (“Io vivo come te”, “Viento e terra”), “Birdland” dei Weather Report.

Orchestra don Bosco

Usciti dall’auditorum di Bracigliano, gli orchestrali hanno atteso il risultato della loro esibizione, comunicato dal Direttore don Antonio D’Angelo, il quale, dopo un breve discorso, ha annunciato la vittoria: tutti hanno esultato e i festeggiamenti non si sono fermati nemmeno in pullman, sulla strada del ritorno, infatti si è continuato a  gioire e ovviamente a suonare!
Una prossima sfida attende L’Orchestra: un altro concorso, il 2 maggio, questa volta a Foggia. Incrociamo le dita!

Salvatore Lauritano 1º Classico

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Gli studenti salesiani apprendisti ciceroni per le giornate FAI 2022

Sabato 26 e domenica 27 Marzo si sono svolte le “giornate di primavera” organizzate dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), che ha chiesto, anche quest’anno, agli studenti di tante scuole di fare da “ciceroni” ai visitatori dei luoghi di interesse scelti per questa edizione 2022.
Anche il nostro istituto salesiano di Caserta ha partecipato a questa iniziativa, facendo sperimentare agli studenti del terzo anno del liceo classico le vesti di “apprendisti ciceroni”, che hanno fatto da guida presso la plurisecolare Chiesa dell’Annunciazione di Arienzo, eccezionalmente aperta al pubblico propio per questo evento. L’associazione del FAI organizza queste “speciali” giornate in primavera e in autunno (giornate FAI d’autunno): durante l’anno la Fondazione si occupa di curare e valorizzare siti archeologici e storici solitamente inaccessibili al pubblico o poco conosciuti, che poi vengono aperti gratuitamente a tutti, con lo scopo di diffondere la conoscenza del patrimonio culturale dei nostri territori.


Sono stata anch’io una degli “apprendisti ciceroni” che hanno accompagnato i visitatori alla scoperta della Chiesa dell’Annunciazione, raccontandone la bellezza e l’importanza artistica.
Noi “ciceroni” ci siamo anzitutto documentati sul storia dell’edificio ecclesiastico e fatto un rapido sopralluogo alla chiesa, settimane prima dell’evento, in seguito abbiamo approfondito lo studio di questo sito, attingendo informazioni soprattutto da una pubblicazione di ricerca di don Francesco Perrotta, arciprete ed autore di diversi studi monografici sulle strutture religiose locali.
Abbiamo quindi costruito la nostra conoscenza per esaudire le numerose domande e curiosità che ci hanno sottoposto i visitatori, i quali alla fine del tour ci hanno ringraziato ed elogiato per la nostra gentilezza e per il nostro sapere, cosa che ci ha fatto sentire gratificati e orgogliosi per esserci così tanto impegnati!

Nonostante i lavori di restauro non siano ancora stati completati, è stato comunque possibile ammirare quel meraviglioso stile barocco che contraddistingue la Chiesa dell’Annunciazione; purtroppo già negli anni Ottanta, l’edificio era in uno stato di degrado, abbandonato dagli amministratori locali, lasciato all’incuria sia degli eventi atmosferici sia di trafugatori di opere d’arte.
Un grazie per questa fantastica esperienza di “apprendista cicerone”, rientrata nella formazione per l’alternanza scuola lavoro, va al nostro Istituto ed in particolare alle docenti Carolina Merola e Antonella Caputo, le quali ci hanno accompagnato nella preparazione e trasformato in una vera squadra affiatata e vincente.

Gemma Carfora 3°Classico

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Nuove sfide per l’Orchestra don Bosco

Con la fine dell’emergenza sanitaria da covid19, l’Orchestra don Bosco torna a partecipare ai concorsi musicali su tutto il territorio nazionale: l’8 aprile a Bracigliano (SA), il 2 maggio a Foggia, dal 5 al 7 maggio a Pesaro, il 20 maggio a Frosinone e il 22 maggio Scandicci (FI).
Vere e proprie occasioni per i componenti di questa orchestra di potersi esibire e confrontare in una sana competizione con le altre scuole di Italia. L’Orchestra don Bosco dell’Istituto Salesiano di Caserta è composta da circa 60 elementi, “reclutati” dalla 2° elementare al 4° liceo, ed è stata fondata dal maestro Enzo Anastasio, acclamato sassofonista, nonché docente di musica della scuola primaria e secondaria, supportato dal bravissimo prof. Massimo Barone, docente di matematica del liceo. Nonostante la pandemia, l’Orchestra non ha mai smesso di esercitarsi e di esibirsi quando possibile, e da questa bellissima esperienza finora vissuta è scaturita una nuova formazione musicale, quella della “Banda don Bosco”, composta da strumenti a fiati e da percussioni. La banda si è già esibita nei cortili della scuola in occasione della manifestazione per la pace in Ucraina (11 marzo).


Ai ragazzi che fanno parte dell’Orchestra (e della Banda) è richiesto un grande impegno: l’istituto non è a indirizzo musicale, quindi i ragazzi studiano le discipline scolastiche previste, svolgono i relativi compiti, ma devono anche studiare i brani musicali loro assegnati! Questo è davvero lodevole.
Oltre ai concorsi sono previsti altri eventi, in particolare uno a settembre: l’Orchestra don Bosco suonerà a Procida, Capitale della Cultura 2022.

Giuseppe Vincenzo Chirico IV scientifico Salvatore Lauritano  I classico

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Corri Forrest Gump! – Recensione

Un grande classico del cinema americano: Forrest Gump. Il Film, famoso e premiato in tutto il mondo, ci insegna a perseverare e continuare ad andare avanti anche in periodi difficili e pesanti come questi due anni.

Seduto sulla panchina della fermata dell’autobus di Savannah, Forrest Gump ricorda la sua infanzia di bimbo con disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS). Solo la mamma, e la piccola Jenny lo accettano per quello che è, facendola sedere accanto a sé sull’autobus della scuola. Sarà lei a incitarlo, per fuggire via dai bulli, a correre, liberando così le gambe dalla protesi. Attraverso trent’anni di storia americana, Forrest diventa un campione universitario di football, innamorandosi sempre di Jenny che però lo considera come un fratello. Assiste ai disordini razziali in Alabama e incontra Kennedy poco prima dell’assassinio. Si arruola quindi nell’esercito, dove fa amicizia con Bubba, un pescatore di gamberi che gli comunica la sua passione. Dopo un fugace incontro con Jenny che canta a Memphis, Gump va a combattere in Vietnam. Dopo varie peripezie e una corsa per tutta l’America (a piedi!), Forrest si sposerà con Jenny e avranno un bambino. Ma il destino, nell’assurda quanto nell’avvincente vita del protagonista il lieto fine si trasformerà in un nuovo inizio per lui e per il piccolo Gump.

Vedere Forrest Gump non permette solamente di ripercorrere trent’anni di storia americana, ma trasmette anche degli insegnamenti veramente importanti.
Il più importante quello di cogliere sempre l’attimo, perché Forrest Gump non si è mai rifiutato nel fare qualcosa, lui non aveva mai paura di sbagliare. Per esempio: Jenny gli dice di correre, e lui corre; l’esercito lo invita a giocare a ping pong, e lui gioca; Bubba gli propone di entrare nel business dei gamberi e lui accetta. E il risultato è che ha successo in tutte queste cose, diventando campione di ping pong e avviando un business da milioni di dollari

Se in tanti anni, Forrest ha avuto le sue difficoltà eppure non ha demorso ed è andato avanti, allora pure noi possiamo riuscire a “perseverare” e cercare di affrontare questo periodo in maniera più forte.

Giuseppe Vilardo, 5 Liceo Sportivo.

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Il ritorno in presenza dell’Orchestra “Don Bosco”

A causa del Coronavirus che, ha colpito lo scorso anno il nostro Paese, per motivi di sicurezza molte attività e progetti scolastici non si sono svolti in presenza, incluse le prove dell’orchestra “Don Bosco”.

La scuola salesiana pur non essendo a indirizzo musicale, offre ai ragazzi l’opportunità di far parte di questa orchestra. Diversamente da altre scuole essa è composta  dai ragazzi dai sette ai diciotto anni, quindi da studenti della scuola primaria, delle medie e del liceo. E’ diretta dal Professore Vincenzo Anastasio, docente di musica della scuola salesiana di Caserta e del Vomero(Na).

Finalmente, la scorsa settimana, precisamente il giorno  28 aprile 2021 sono riprese le prove nell’anfiteatro salesiano  nel rispetto  delle norme anti-covid. E’ inutile raccontare l’entusiasmo, la gioia dei ragazzi  che, di nuovo tutti insieme hanno ripreso a suonare e hanno potuto “rispolverare” i  loro spartiti, indossare la loro maglietta  simbolo della loro appartenenza all’orchestra salesiana. Hanno portato con sè anche i leggii, per garantire la distanza prescritta.

 Le prove si svolgono nell’Anfiteatro il mercoledì dalle ore 09:00 alle 10:45 . La prossima prova si terrà il giorno 13 maggio giovedì dalle ore 11:00 alle ore  12:45 sempre nell’Anfiteatro. In questo giorno si farà anche una prova pomeridiana dalle ore 14:00 alle ore 16:00 per il concerto del 24 maggio che si terrà nel cortile dell’Istituto per la festa di Maria Ausiliatrice.

Riprendere quest’attività in presenza è stato fondamentale. L’orchestra può essere considerata come una “micro società” dove s’impara a relazionare con gli altri, condividere i successi, gli insuccessi e, soprattutto il godimento del linguaggio musicale. Siete d’accordo come me? Cosa ne pensate?

di Roberta Santarsiero, 5º Classico

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Giornata Mondiale del Libro

La data del 23 aprile ricorda due ricorrenze unite, in qualche modo, dalla tradizione. La prima è la La Giornata Mondiale del Libro, voluta dall’Unesco (1996) con lo scopo di promuovere il “continuo progresso culturale attraverso la lettura, a protezione della pace, della cultura e dell’educazione di tutti i popoli.” Un importantissimo riconoscimento del ruolo del libro per la costruzione di una società migliore al livello globale. Ovviamente la collocazione della giornata mondiale proprio il 23 aprile non è casuale, infatti in questa data nel 1616 Shakespeare e Cervantes, due pilastri della letteratura mondiale scomparvero.

In questo giorno oltre ad elogiare la lettura c’è anche una leggenda interessante, forse non conosciuta da tutti, ovvero la leggenda della rosa, legata alla comunità della Catalogna, a Barcellona e dedicata a Sant Jordi, ovvero San Giorgio, il loro patrono. A Barcellona, leggenda vuole che sia stato San Giorgio il cavaliere che sconfisse il drago, salvando il popolo e la principessa minacciati dalla mostruosa creatura. Il sangue sgorgato dalle ferite fece fiorire immediatamente delle meravigliose rose rosse, una delle quali venne regalata da Sant Jordi alla principessa. In memoria di questo mitico accadimento, nel giorno dedicato a Sant Jordi (proprio il 23 aprile) in Catalogna si festeggia regalando un libro e una rosa alla persona amata! Anche i librai usano donare un fiore, quel giorno, ai lettori. Conoscevate questa leggenda? Ne avete mai sentito parlare?

Di Fabiana Falco, 5º Classico

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Sanremo 2021

Anche quest’anno, nonostante tutto, il festival di Sanremo non ci abbandona, anzi, torna più forte che mai alla vigilia del giorno che ha cambiato per sempre le nostre vite: il 9 marzo 2020, inizio del primo lockdown italiano; le aspettative per la 71esima edizione del festival sono tante, certamente dopo un anno del genere gli italiani hanno bisogno di una buona distrazione, di ridere e quale miglior occasione per farlo se non il programma italiano per eccellenza? Sin da subito Sanremo oltre che grande entusiasmo ha innalzato una grande polemica, infatti l’Ariston (sede annuale del festival) è un teatro, ma è stato eccezionalmente riaperto per l’occasione, mentre tutti gli altri teatri d’Italia sono chiusi da tempo, a peggiorare la situazione già tesa è arrivata la richiesta del direttore artistico di Sanremo, Amadeus, che impuntandosi, ha richiesto un pubblico di figuranti, perché un festival senza pubblico non era fattibile; la risposta del ministro della salute Speranza è stata immediata e coincisa: ”Sanremo non potrà avere il pubblico”, infatti l’Ariston è un teatro come tutti gli altri e come tale non può avere pubblico, a questo punto Amadeus ha dichiarato di essere pronto a rassegnare le dimissioni non vedendo accontentata la sua richiesta: per qualche giorno il festival è stato in bilico e gli italiani non sapevano si quest’anno lo storico evento si sarebbe tenuto o no, ma per fortuna, in poco è ritornato il sereno e finalmente l’accordo: Sanremo 2021, un festival senza pubblico e nel pieno rispetto di tutte le norme legate al covid, infatti un programma del genere deve anche “dare l’esempio agli italiani” e ciò si è visto quando Amadeus, durante la prima serata del festival, ha dichiarato di aver parlato al telefono con il ministro Speranza, che gli ha raccomandato di ricordare agli italiani “di non abbassare mai la guardia”.

Il festival della canzone italiana però non è solo serietà, è anche divertimento e ogni anno, nelle settimane che precedono il festival, è quasi tradizione che qualcuno commetta una gaffe ad “alto impatto mediatico”: l’anno scorso Amadeus pronunciò una frase molto infelice, definendo Diletta Leotta “la compagna ideale per condurre il festival, perché sa stare un passo indietro a un uomo”, seguì un mese e più di polemica, mentre quest’anno la gaffe è stata commessa da due artisti in gara, Fedez e Francesca Michelin, quando il primo sul suo profilo Instagram ha pubblicato “una storia” (censurata dopo pochissimo), contenente i primi 30 secondi della canzone inedita; questa infrazione del regolamento commessa da Fedez, poteva costare l’eliminazione ai due cantanti, ma essendoci già precedenti in altre edizioni del festival e considerata la rapidità con cui il video incriminante è stato rimosso, i due concorrenti sono rimasti in gara… tutto è bene qualche che finisce bene.

Il festival di quest’anno va oltre le polemiche e il gossip, è un simbolo di rinascita: un palco pieno, una platea vuota e un’orchestra con le mascherine, Sanremo oggi più che mai è simbolo di un’Italia che nonostante tutto resta in piedi, della speranza di ritornare ad affollare le strade e le platee e sopratutto ci ricorda che tutto è possibile, perché uniti siamo più forti e vinceremo anche questa volta, insieme.

Di Annarita Iodice, 5º Classico

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La Reggia come sfondo di “The Great”

The Great è una serie televisiva statunitense, creata da Tony Mc Namara è ispirata alle vicende storiche relative all’ascesa al trono di Caterina II di Russia soprannominata “Caterina la Grande”, serie TV diretta da Philip Martin e Nigel Williams..

La Reggia di Caserta è diventata protagonista assoluta della serie “The Great”, il 18 giugno 2020. L’attrice (Elle Fanning) interpreta l’Imperatrice russa Caterina “La Grande”. In questo nuovo racconto a puntate  ripercorre le vicende della futura imperatrice. Le scene girate nella Reggia hanno messo in evidenza le maestose scalinate in marmo, i giardini in fiore con le spettacolari fontane, e  hanno coinvolto centinaia di figuranti. L’intera tenuta è stata “requisita” per cinque giorni dalla troupe per le ambientazioni esterne. Il famoso scalone d’onore di Vanvitelli che, si scorge in moltissime inquadrature con particolare attenzione ai due grandi leoni di marmo. Più di cento attori in costume, tra cineprese e oggetti di scene. La Reggia  di Caserta sembrava aver fatto un balzo indietro, verso i fasti settecenteschi della Russia zarina, dopo il colpo di Stato del 1762, che depose il sovrano Pietro III (Nicholas Hoult), portando al trono sua moglie Caterina. Il Palazzo, il Parco Reale e il Giardino inglese sono stati invasi da imperatori, cavalieri, cortigiani, soldati, consiglieri e ancelle. Ancora una volta l’artista gioca con la percezione e la sua visione diventa cinematograficamente molto affascinante. Dagli scorci del Bosco Vecchio al Giardino inglese, le meraviglie paesaggistiche e architettoniche della Reggia vengono esaltate dall’opulenza del racconto, che sottolinea potenza e ricchezza dell’Imperatore attraverso le bellezze di cui si circonda.

Il film è una storia romanzata, divertente e anacronistico di una giovane fanciulla,Caterina, ragazza idealista e romantica che, arriva in Russia per un matrimonio combinato con l’imperatore Pietro III. Caterina, fiduciosa nell’amore trova un mondo pericoloso e arretrato che, decide di cambiare. Una storia molto moderna che, evidenzia i ruoli che, l’imperatrice ha interpretato nel corso della sua vita: amante, insegnante e, amica e combattente. Incorporando occasionalmente fatti storici è possibile guardare tutti i dieci episodi della prima stagione.

The Great utilizza l’ironia e la satira per sdrammatizzare le condizioni alquanto disperate in cui la nazione  riversava: fredda, inospitale e chiusa. Intento riuscito visto le tre nomination : una per la miglior serie TV commedia/musicale; miglior attore e miglior attrice protagoniste in una serie Tv  rispettivamente per Elle Fanning e Nicholas Hoult.

Voi conoscete questa serie tv?

di Roberta Santarsiero, 5º Classico

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Il Teatro alla Scala s’illumina d’immenso

Il 7 dicembre scorso, in occasione della tradizionale festa di Sant’Ambrogio, il Teatro alla Scala di Milano, ha dato vita ad una Prima inusuale. Nella storia del teatro milanese, infatti, soltanto una volta, durante la Seconda Guerra Mondiale fu cancellata la Prima, a causa dei bombardamenti del 1943, che colpirono il teatro del Piermarini. “A riveder le stelle”, questo il titolo scelto per l’evento in ripresa delle ultime parole dell’Inferno di Dante: “E quindi uscimmo a riveder le stelle.”, un omaggio per i 700 anni che ci separano dalla morte del sommo poeta, ma al contempo un messaggio di speranza per il periodo che stiamo vivendo.

Tra musica, danza, versi e recitazione, le più grandi voci del nostro tempo hanno tenuto compagnia agli italiani sotto la guida del Direttore Riccardo Chailly, alla guida di Orchestra e Coro. Il viaggio musicale si è aperto con il Rigoletto di Giuseppe Verdi, spaziando tra i più amati compositori italiani ed europei quali Gaetano Donizetti, Giacomo Puccini, Georges Bizet, Jules Massenet, Richard Wagner, sino ad arrivare al Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini, che ha concluso la serata. Le arie d’opera sono state intervallate dalla narrazione: le lettere di Verdi, gli scritti di Victor Hugo, le note di Fragile di Sting. Per il balletto tre coreografie: di Nureyev, di Massimiliano Volpini e Manuel Legris, con musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Davide Dileo, Erik Satie e Giuseppe Verdi.

La città di Milano ripresa dall’alto, i nuovi grattacieli di Citylife, il Castello sforzesco, corso Sempione, il Duomo e piazza Scala e, improvvisamente un’eterea Musa della Musica, apre le porte del teatro, trovandolo vuoto con la sola presenza della donna delle pulizie, quasi a ricordare il ritorno di Odisseo nella “petrosa Itaca”, che ne lambisce il suolo. La luce si accende e dai palchi spunta il coro, mentre il direttore d’orchestra dà l’attacco per cantare l’inno di Mameli. Niente mondanità, nessuno sfarzo, i palchi sono “cenere muta”, l’orchestra è disposta in platea, condizione sottolineata dalla scrittrice Michela Murgia la quale afferma: “l’opera  lirica è uno spettacolo ricco, non per ricchi. Non bisogna farsi ingannare dai costumi suntuosi o dall’imponenza della musica o dalla doratura degli stucchi e dei teatri. La verità è che la povera gente e le classi popolari ci sono sempre andate a vedere spettacoli. un po’ perché la musica classica è un’arte per tutti e un po’ perché ci si riconoscevano”.

La stessa atmosfera ha caratterizzato anche il nuovo appuntamento tenutosi ieri nella sala del maestoso teatro che ha dato vita, nell’imponente architettura ambrosiana, con un tutto Mozart senza coro e senza pubblico, a un luminoso concerto in cui l’orchestra come sospesa in un’atmosfera surreale ha lasciato scorrere la fluidità armoniosa del genio mozartiano. Un tempio della musica classica in cui i 2242 posti attendono un nuovo inizio, una nuova rinascita. “L’opera è una cosa così bella e fragile al tempo stesso”, ha affermato il sovrintendente e direttore artistico del Teatro, Dominique Meyer, “una forza d’acciaio e fragilità di cristallo”, specie in questo periodo, della quale però l’uomo non potrebbe fare a meno.  Come scrisse Leopardi in Alla luna “Oh come grato occorre/Nel tempo giovanil, quando ancor lungo/La speme e breve ha la memoria il corso, /Il rimembrar delle passate cose,/ Ancor che triste, e che l’affanno duri!”

02/25/2022Un ricordo del passato, la speranza di un avvenire migliore, lasciandoci alle spalle un volto “nebuloso e tremulo”. L’auspicio è quello di varcare di nuovo la soglia dei foyer, di inebriarci ancora nella sinestesia degli odori, della sfarzosità di colori e scintillii, di provare con rinnovata emozione i brividi della buona e grande musica.

di Chiara Mastroianni, 5º Classico

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OPEN DAY tour virtuale dell’Istituto Salesiano di Caserta

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Da sabato 5 dicembre, presso l’Istituto Salesiano “Sacro cuore di Maria” di Caserta sono iniziati gli incontri “open day”, giornate in cui le Scuole aprono le porte alle famiglie che entro Gennaio dovranno provvedere alle iscrizioni per il prossimo anno scolastico: ogni scuola è chiamata a promuoversi facendo conoscere i propri ambienti e offerte formative. Solitamente  le famiglie visitano gli istituti in presenza, ma quest’anno non sarà possibile causa emergenza sanitaria, perciò è stato organizzato tutto in modalità virtuale. L’Istituto salesiano di Caserta è operativo sulla piattaforma Google meet, i prossimi incontri si svolgeranno sabato 12 e sabato 19 Dicembre, in presenza del Direttore dell’Opera Salesiana di Caserta, Don Antonio d’Angelo. Le famiglie possono prenotare il tour virtuale compilando il form sul sito www.salesiani.com e conoscere così la proposta educativa dell’Istituto: durante la diretta alcuni docenti mostreranno alle famiglie in collegamento gli ambienti in cui sono messe in atto le diverse proposte formative, risponderanno a eventuali domande, forniranno chiarimenti e indicazioni anche di tipo amministrativo.

Personalmente sono contenta di studiare in questa scuola perché c’è un clima sereno e stimolante, è un luogo dove si incontrano persone e idee, dove vengono proposti diversi progetti educativi fondati sui principi dell’educazione salesiana, molto attenta alle relazioni sociali. L’Istituto comprende scuola Primaria e secondaria di primo e secondo grado, nello specifico i licei con indirizzo Classico, Scientifico, Sc. Sportivo. La giornata scolastica è divisa in ore curriculari al mattino e ore extracurriculari pomeridiane, quindi al mattino si studiano le varie discipline, mentre il pomeriggio si svolgono attività come il “Savio club” per curare i legami sociali, o corsi di potenziamento in lingua straniera, di musica, o come lo “studio assistito”, ovvero la possibilità di fermarsi a scuola per studiare con l’aiuto di un tutor qualificato. Inoltre è possibile anche pranzare in mensa. Un vanto di questa scuola è anche è l’Orchestra di don Bosco, l’unica a Caserta con studenti dalla primaria alle superiori (dai 6 ai 18 anni). Faccio parte di questa grande famiglia da diversi anni, perché ho frequentato la scuola media e ora il liceo, e mi sono sempre sentita ben accolta. Ho vissuto in un clima di fiducia, incoraggiata nello studio dai miei insegnanti. Se dovessi tornare indietro, sceglierei sempre questo istituto, in ogni caso, perché non è soltanto una Scuola ma anche una seconda Famiglia!

Angelica Delle Curti 3° Scientifico

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