L'Intervallo Salesiano » 24 Febbraio 2021

Daily Archives: 24 Febbraio 2021

La Reggia come sfondo di “The Great”

The Great è una serie televisiva statunitense, creata da Tony Mc Namara è ispirata alle vicende storiche relative all’ascesa al trono di Caterina II di Russia soprannominata “Caterina la Grande”, serie TV diretta da Philip Martin e Nigel Williams..

La Reggia di Caserta è diventata protagonista assoluta della serie “The Great”, il 18 giugno 2020. L’attrice (Elle Fanning) interpreta l’Imperatrice russa Caterina “La Grande”. In questo nuovo racconto a puntate  ripercorre le vicende della futura imperatrice. Le scene girate nella Reggia hanno messo in evidenza le maestose scalinate in marmo, i giardini in fiore con le spettacolari fontane, e  hanno coinvolto centinaia di figuranti. L’intera tenuta è stata “requisita” per cinque giorni dalla troupe per le ambientazioni esterne. Il famoso scalone d’onore di Vanvitelli che, si scorge in moltissime inquadrature con particolare attenzione ai due grandi leoni di marmo. Più di cento attori in costume, tra cineprese e oggetti di scene. La Reggia  di Caserta sembrava aver fatto un balzo indietro, verso i fasti settecenteschi della Russia zarina, dopo il colpo di Stato del 1762, che depose il sovrano Pietro III (Nicholas Hoult), portando al trono sua moglie Caterina. Il Palazzo, il Parco Reale e il Giardino inglese sono stati invasi da imperatori, cavalieri, cortigiani, soldati, consiglieri e ancelle. Ancora una volta l’artista gioca con la percezione e la sua visione diventa cinematograficamente molto affascinante. Dagli scorci del Bosco Vecchio al Giardino inglese, le meraviglie paesaggistiche e architettoniche della Reggia vengono esaltate dall’opulenza del racconto, che sottolinea potenza e ricchezza dell’Imperatore attraverso le bellezze di cui si circonda.

Il film è una storia romanzata, divertente e anacronistico di una giovane fanciulla,Caterina, ragazza idealista e romantica che, arriva in Russia per un matrimonio combinato con l’imperatore Pietro III. Caterina, fiduciosa nell’amore trova un mondo pericoloso e arretrato che, decide di cambiare. Una storia molto moderna che, evidenzia i ruoli che, l’imperatrice ha interpretato nel corso della sua vita: amante, insegnante e, amica e combattente. Incorporando occasionalmente fatti storici è possibile guardare tutti i dieci episodi della prima stagione.

The Great utilizza l’ironia e la satira per sdrammatizzare le condizioni alquanto disperate in cui la nazione  riversava: fredda, inospitale e chiusa. Intento riuscito visto le tre nomination : una per la miglior serie TV commedia/musicale; miglior attore e miglior attrice protagoniste in una serie Tv  rispettivamente per Elle Fanning e Nicholas Hoult.

Voi conoscete questa serie tv?

di Roberta Santarsiero, 5º Classico

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La Vittoria Alata torna a Brescia, le iniziative dei musei durante le restrizioni

È trascorso quasi un anno dal lockdown che ha messo in ginocchio la nostra nazione e gran parte del mondo intero. Musei, cinema, scuole e luoghi d’interesse culturale risultano ad oggi ancora chiusi ma, a detta del ministro per i Beni Culturali Franceschini, potrebbero riaprire presto, secondo le linee guida della Direzione Generale dei Musei e attraverso opportune misure di igienizzazione degli spazi e distanze di sicurezza. Pronti alla riapertura già gli Uffizi, il cui sistema di vendita dei biglietti online mirava già in passato a ridurre le estenuanti code. Schermi di realtà virtuale e audioguide rappresentano alcuni dei progetti che saranno attuati per consentire una minore affluenza agli ambienti museali. “Splendono di una bellezza nuda e silenziosa le città d’arte italiane” ha affermato Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia, mentre a Brera ad affiancarsi all’empirismo dei percorsi i contenuti digitali che facilitano l’accesso alla conoscenza e all’arte. Sarà infatti la Vittoria Alata che torna a Brescia a rappresentare il trait-d’union per le principali iniziative culturali che coinvolgono ambiti quali l’archeologia, la fotografia, l’arte antica e contemporanea. Risalente all’incirca al I secolo d.C. ed ora conservata al museo di Santa Giulia a Brescia, la Vittoria Alata rappresenta un connubio di maestosità e leggiadria architettonica. Probabilmente realizzata come dono conseguente ad una vittoria militare ad opera dell’imperatore Vespasiano contro Ottone e Vitellio, anticamente il bronzo presentava uno scudo ed un elmo collocato sotto il piede sinistro dove attualmente figura un vuoto.

Nel 1826 vennero condotti i primi scavi che riportarono alla luce i resti del Capitolium dell’antica Brixia dove era collocata appunto la statua. Più volte restaurata, recentemente a Firenze presso l’Opificio delle Pietre Dure, la struttura si presenta vulnerabile e caratterizzata da elementi di debole baricentro. Appena appresa la notizia del suo ritrovamento, fu di ispirazione e largamente apprezzata da Maria Luisa d’Austria e Gabriele D’Annunzio il quale volle che la statua fosse replicata nella sua abitazione al Vittoriale di Gardone Riviera ad opera di Renato Brozzi. Il poeta vate fu colpito a tal punto dall’immagine della “Nike” che gli valse come ispirazione per la stesura del romanzo Forse che sì forse che no, ambientato nel mondo dell’aviazione che al tempo muoveva i primi passi, quasi a riprendere quel dinamismo conferito dalle ali della Vittoria e che poi sfocerà nel manifesto futurista. Altri rimandi alla letteratura vengono realizzati da Giosuè Carducci che riprese la statua nell’ode alcaica Alla Vittoria, facente parte delle odi barbare; ancora Antoine-Claude Valéry, scrittore francese e curatore della biblioteca della Corona a Versailles, citò l’opera in Voyages historiques et littéraire en Italie.

Durante queste giornate in cui i minuti sono scanditi da gocce di pioggia sparse e spiragli di sole, vogliamo ricordare le parole di un appassionato Robin Williams ne “L’attimo fuggente”: “noi leggiamo e scriviamo poesie perché […] siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento, ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono le cose che ci tengono in vita”.

Di Chiara Mastroianni, 5° Classico

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