Category Archives: Musica&Spettacolo

Qui tutte le novità in ambito musicale e teatrale.

La mia esperienza al Comicon 2022

Musica&Spettacolo News

-Che cos’è il Napoli Comicon
Il Napoli Comicon è un evento culturale per gli appassionati del fumetto e dell’arte. Creatosi nel 1998, dopo essersi interrotto per due anni a causa del COVID 19, finalmente è stato riaperto quest’anno con tanti eventi che hanno interessato molte persone dal 22 al 25 aprile.

-La mia esperienza
Essendo nerd, ovviamente ero felice per la riapertura del Comicon e mi ero preparato già dall’inizio del 2022, risparmiando soldi e chiedendo ad ogni amico se avesse intenzione di andare nei giorni domenica 24 e il lunedì 25. La sera prima, ho preparato tutto quello che poteva essermi utile, ed appena arrivato al Comicon, sono stato immerso da una sensazione di felicità e di spensieratezza.
Il vedere tutte quelle persone travestite, conversare con loro mentre attendavamo nella lunga fila all’ingresso,  mi ha fatto capire come non fossi l’unico che stava aspettando con tanta impazienza quest’evento.

-Eventi
In questi due giorni di Napoli Comicon, ho vissuto molti momenti divertenti assieme a un mio amico appassionato di Federic95ita (noto youtuber che fa video riguardante i Pokemon) e avrebbe voluto incontrarlo appena aperti i cancelli, cosa che è successa, e neanche dopo 2 minuti ecco che la fila per incontrare Federic si è riempita a dismisura!

-Gli acquisti
Al Comicon ho fatto vari acquisti, e preso un po’ di gadget che regalavano agli stand, come poster, segnalibri, uno yo-yo. Ho comprato manga, come “Chainsaw Man” e “Kaiju No.8”, una borsa a tracolla a tema Fairy Tail, una maglietta a tema FullMetal Alchemist scontata grazie ad un buono vinto a uno dei giochi del Comicon (ruota della fortuna).

-Foto
Al Comicon ho fatto tantissime foto con molti cosplayer, non importava se fossero fatti bene o male, erano personaggi che adoro o che trovo “cool”, ma è durante il secondo giorno ho fatto una delle foto più belle della mia vita: io che vengo picchiato da Goku Ultra Instinto. Sono riuscito anche a filmare una parata di Star Wars, momento ricco di cosplayer, tra cui uno bellissimo, quello del Generale Grievous.

Mi sono divertito ed alla fine è questo l’importante del Comicon. La capacità di sentirsi a proprio agio in quel luogo, per uno o per tutti e quattro i giorni, è meraviglioso. Non vedo l’ora di tornarci l’anno prossimo, sperando che questa volta potrò andare per tutta la durata dell’evento, con più amici!

Oskar Pasek 3º Scientifico

 

 

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Vittoria dell’Orchestra don Bosco a Bracigliano

È l’Orchestra don Bosco ad aver vinto la  quinta edizione del concorso internazionale “Giovani promesse” di Bracigliano, conclusosi lo scorso 8 Aprile.
Grande soddisfazione per l’istituto salesiano di Caserta, a cui l’Orchestra appartiene: pur non essendo una scuola ad indirizzo musicale, ha comunque scommesso sull’entusiasmo degli studenti appassionati di musica che credono in questo progetto. Gli orchestranti, con serietà e con professionalità, si sono cimentati assiduamente nelle prove dirette dal maestro Vincenzo Anastasio e dal docente Massimo Barone, e il loro costante impegno è stato premiato.
Per la finale del concorso, l’Orchestra don Bosco ha gareggiato con quattro brani: “Cicci & Bongy” e “Four Jumps” (musiche originali di V. Anastasio), un medley di Pino Daniele (“Io vivo come te”, “Viento e terra”), “Birdland” dei Weather Report.

Orchestra don Bosco

Usciti dall’auditorum di Bracigliano, gli orchestrali hanno atteso il risultato della loro esibizione, comunicato dal Direttore don Antonio D’Angelo, il quale, dopo un breve discorso, ha annunciato la vittoria: tutti hanno esultato e i festeggiamenti non si sono fermati nemmeno in pullman, sulla strada del ritorno, infatti si è continuato a  gioire e ovviamente a suonare!
Una prossima sfida attende L’Orchestra: un altro concorso, il 2 maggio, questa volta a Foggia. Incrociamo le dita!

Salvatore Lauritano 1º Classico

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Nuove sfide per l’Orchestra don Bosco

Con la fine dell’emergenza sanitaria da covid19, l’Orchestra don Bosco torna a partecipare ai concorsi musicali su tutto il territorio nazionale: l’8 aprile a Bracigliano (SA), il 2 maggio a Foggia, dal 5 al 7 maggio a Pesaro, il 20 maggio a Frosinone e il 22 maggio Scandicci (FI).
Vere e proprie occasioni per i componenti di questa orchestra di potersi esibire e confrontare in una sana competizione con le altre scuole di Italia. L’Orchestra don Bosco dell’Istituto Salesiano di Caserta è composta da circa 60 elementi, “reclutati” dalla 2° elementare al 4° liceo, ed è stata fondata dal maestro Enzo Anastasio, acclamato sassofonista, nonché docente di musica della scuola primaria e secondaria, supportato dal bravissimo prof. Massimo Barone, docente di matematica del liceo. Nonostante la pandemia, l’Orchestra non ha mai smesso di esercitarsi e di esibirsi quando possibile, e da questa bellissima esperienza finora vissuta è scaturita una nuova formazione musicale, quella della “Banda don Bosco”, composta da strumenti a fiati e da percussioni. La banda si è già esibita nei cortili della scuola in occasione della manifestazione per la pace in Ucraina (11 marzo).


Ai ragazzi che fanno parte dell’Orchestra (e della Banda) è richiesto un grande impegno: l’istituto non è a indirizzo musicale, quindi i ragazzi studiano le discipline scolastiche previste, svolgono i relativi compiti, ma devono anche studiare i brani musicali loro assegnati! Questo è davvero lodevole.
Oltre ai concorsi sono previsti altri eventi, in particolare uno a settembre: l’Orchestra don Bosco suonerà a Procida, Capitale della Cultura 2022.

Giuseppe Vincenzo Chirico IV scientifico Salvatore Lauritano  I classico

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Il ritorno in presenza dell’Orchestra “Don Bosco”

A causa del Coronavirus che, ha colpito lo scorso anno il nostro Paese, per motivi di sicurezza molte attività e progetti scolastici non si sono svolti in presenza, incluse le prove dell’orchestra “Don Bosco”.

La scuola salesiana pur non essendo a indirizzo musicale, offre ai ragazzi l’opportunità di far parte di questa orchestra. Diversamente da altre scuole essa è composta  dai ragazzi dai sette ai diciotto anni, quindi da studenti della scuola primaria, delle medie e del liceo. E’ diretta dal Professore Vincenzo Anastasio, docente di musica della scuola salesiana di Caserta e del Vomero(Na).

Finalmente, la scorsa settimana, precisamente il giorno  28 aprile 2021 sono riprese le prove nell’anfiteatro salesiano  nel rispetto  delle norme anti-covid. E’ inutile raccontare l’entusiasmo, la gioia dei ragazzi  che, di nuovo tutti insieme hanno ripreso a suonare e hanno potuto “rispolverare” i  loro spartiti, indossare la loro maglietta  simbolo della loro appartenenza all’orchestra salesiana. Hanno portato con sè anche i leggii, per garantire la distanza prescritta.

 Le prove si svolgono nell’Anfiteatro il mercoledì dalle ore 09:00 alle 10:45 . La prossima prova si terrà il giorno 13 maggio giovedì dalle ore 11:00 alle ore  12:45 sempre nell’Anfiteatro. In questo giorno si farà anche una prova pomeridiana dalle ore 14:00 alle ore 16:00 per il concerto del 24 maggio che si terrà nel cortile dell’Istituto per la festa di Maria Ausiliatrice.

Riprendere quest’attività in presenza è stato fondamentale. L’orchestra può essere considerata come una “micro società” dove s’impara a relazionare con gli altri, condividere i successi, gli insuccessi e, soprattutto il godimento del linguaggio musicale. Siete d’accordo come me? Cosa ne pensate?

di Roberta Santarsiero, 5º Classico

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Sanremo 2021

Anche quest’anno, nonostante tutto, il festival di Sanremo non ci abbandona, anzi, torna più forte che mai alla vigilia del giorno che ha cambiato per sempre le nostre vite: il 9 marzo 2020, inizio del primo lockdown italiano; le aspettative per la 71esima edizione del festival sono tante, certamente dopo un anno del genere gli italiani hanno bisogno di una buona distrazione, di ridere e quale miglior occasione per farlo se non il programma italiano per eccellenza? Sin da subito Sanremo oltre che grande entusiasmo ha innalzato una grande polemica, infatti l’Ariston (sede annuale del festival) è un teatro, ma è stato eccezionalmente riaperto per l’occasione, mentre tutti gli altri teatri d’Italia sono chiusi da tempo, a peggiorare la situazione già tesa è arrivata la richiesta del direttore artistico di Sanremo, Amadeus, che impuntandosi, ha richiesto un pubblico di figuranti, perché un festival senza pubblico non era fattibile; la risposta del ministro della salute Speranza è stata immediata e coincisa: ”Sanremo non potrà avere il pubblico”, infatti l’Ariston è un teatro come tutti gli altri e come tale non può avere pubblico, a questo punto Amadeus ha dichiarato di essere pronto a rassegnare le dimissioni non vedendo accontentata la sua richiesta: per qualche giorno il festival è stato in bilico e gli italiani non sapevano si quest’anno lo storico evento si sarebbe tenuto o no, ma per fortuna, in poco è ritornato il sereno e finalmente l’accordo: Sanremo 2021, un festival senza pubblico e nel pieno rispetto di tutte le norme legate al covid, infatti un programma del genere deve anche “dare l’esempio agli italiani” e ciò si è visto quando Amadeus, durante la prima serata del festival, ha dichiarato di aver parlato al telefono con il ministro Speranza, che gli ha raccomandato di ricordare agli italiani “di non abbassare mai la guardia”.

Il festival della canzone italiana però non è solo serietà, è anche divertimento e ogni anno, nelle settimane che precedono il festival, è quasi tradizione che qualcuno commetta una gaffe ad “alto impatto mediatico”: l’anno scorso Amadeus pronunciò una frase molto infelice, definendo Diletta Leotta “la compagna ideale per condurre il festival, perché sa stare un passo indietro a un uomo”, seguì un mese e più di polemica, mentre quest’anno la gaffe è stata commessa da due artisti in gara, Fedez e Francesca Michelin, quando il primo sul suo profilo Instagram ha pubblicato “una storia” (censurata dopo pochissimo), contenente i primi 30 secondi della canzone inedita; questa infrazione del regolamento commessa da Fedez, poteva costare l’eliminazione ai due cantanti, ma essendoci già precedenti in altre edizioni del festival e considerata la rapidità con cui il video incriminante è stato rimosso, i due concorrenti sono rimasti in gara… tutto è bene qualche che finisce bene.

Il festival di quest’anno va oltre le polemiche e il gossip, è un simbolo di rinascita: un palco pieno, una platea vuota e un’orchestra con le mascherine, Sanremo oggi più che mai è simbolo di un’Italia che nonostante tutto resta in piedi, della speranza di ritornare ad affollare le strade e le platee e sopratutto ci ricorda che tutto è possibile, perché uniti siamo più forti e vinceremo anche questa volta, insieme.

Di Annarita Iodice, 5º Classico

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La Reggia come sfondo di “The Great”

The Great è una serie televisiva statunitense, creata da Tony Mc Namara è ispirata alle vicende storiche relative all’ascesa al trono di Caterina II di Russia soprannominata “Caterina la Grande”, serie TV diretta da Philip Martin e Nigel Williams..

La Reggia di Caserta è diventata protagonista assoluta della serie “The Great”, il 18 giugno 2020. L’attrice (Elle Fanning) interpreta l’Imperatrice russa Caterina “La Grande”. In questo nuovo racconto a puntate  ripercorre le vicende della futura imperatrice. Le scene girate nella Reggia hanno messo in evidenza le maestose scalinate in marmo, i giardini in fiore con le spettacolari fontane, e  hanno coinvolto centinaia di figuranti. L’intera tenuta è stata “requisita” per cinque giorni dalla troupe per le ambientazioni esterne. Il famoso scalone d’onore di Vanvitelli che, si scorge in moltissime inquadrature con particolare attenzione ai due grandi leoni di marmo. Più di cento attori in costume, tra cineprese e oggetti di scene. La Reggia  di Caserta sembrava aver fatto un balzo indietro, verso i fasti settecenteschi della Russia zarina, dopo il colpo di Stato del 1762, che depose il sovrano Pietro III (Nicholas Hoult), portando al trono sua moglie Caterina. Il Palazzo, il Parco Reale e il Giardino inglese sono stati invasi da imperatori, cavalieri, cortigiani, soldati, consiglieri e ancelle. Ancora una volta l’artista gioca con la percezione e la sua visione diventa cinematograficamente molto affascinante. Dagli scorci del Bosco Vecchio al Giardino inglese, le meraviglie paesaggistiche e architettoniche della Reggia vengono esaltate dall’opulenza del racconto, che sottolinea potenza e ricchezza dell’Imperatore attraverso le bellezze di cui si circonda.

Il film è una storia romanzata, divertente e anacronistico di una giovane fanciulla,Caterina, ragazza idealista e romantica che, arriva in Russia per un matrimonio combinato con l’imperatore Pietro III. Caterina, fiduciosa nell’amore trova un mondo pericoloso e arretrato che, decide di cambiare. Una storia molto moderna che, evidenzia i ruoli che, l’imperatrice ha interpretato nel corso della sua vita: amante, insegnante e, amica e combattente. Incorporando occasionalmente fatti storici è possibile guardare tutti i dieci episodi della prima stagione.

The Great utilizza l’ironia e la satira per sdrammatizzare le condizioni alquanto disperate in cui la nazione  riversava: fredda, inospitale e chiusa. Intento riuscito visto le tre nomination : una per la miglior serie TV commedia/musicale; miglior attore e miglior attrice protagoniste in una serie Tv  rispettivamente per Elle Fanning e Nicholas Hoult.

Voi conoscete questa serie tv?

di Roberta Santarsiero, 5º Classico

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Il Teatro alla Scala s’illumina d’immenso

Il 7 dicembre scorso, in occasione della tradizionale festa di Sant’Ambrogio, il Teatro alla Scala di Milano, ha dato vita ad una Prima inusuale. Nella storia del teatro milanese, infatti, soltanto una volta, durante la Seconda Guerra Mondiale fu cancellata la Prima, a causa dei bombardamenti del 1943, che colpirono il teatro del Piermarini. “A riveder le stelle”, questo il titolo scelto per l’evento in ripresa delle ultime parole dell’Inferno di Dante: “E quindi uscimmo a riveder le stelle.”, un omaggio per i 700 anni che ci separano dalla morte del sommo poeta, ma al contempo un messaggio di speranza per il periodo che stiamo vivendo.

Tra musica, danza, versi e recitazione, le più grandi voci del nostro tempo hanno tenuto compagnia agli italiani sotto la guida del Direttore Riccardo Chailly, alla guida di Orchestra e Coro. Il viaggio musicale si è aperto con il Rigoletto di Giuseppe Verdi, spaziando tra i più amati compositori italiani ed europei quali Gaetano Donizetti, Giacomo Puccini, Georges Bizet, Jules Massenet, Richard Wagner, sino ad arrivare al Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini, che ha concluso la serata. Le arie d’opera sono state intervallate dalla narrazione: le lettere di Verdi, gli scritti di Victor Hugo, le note di Fragile di Sting. Per il balletto tre coreografie: di Nureyev, di Massimiliano Volpini e Manuel Legris, con musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Davide Dileo, Erik Satie e Giuseppe Verdi.

La città di Milano ripresa dall’alto, i nuovi grattacieli di Citylife, il Castello sforzesco, corso Sempione, il Duomo e piazza Scala e, improvvisamente un’eterea Musa della Musica, apre le porte del teatro, trovandolo vuoto con la sola presenza della donna delle pulizie, quasi a ricordare il ritorno di Odisseo nella “petrosa Itaca”, che ne lambisce il suolo. La luce si accende e dai palchi spunta il coro, mentre il direttore d’orchestra dà l’attacco per cantare l’inno di Mameli. Niente mondanità, nessuno sfarzo, i palchi sono “cenere muta”, l’orchestra è disposta in platea, condizione sottolineata dalla scrittrice Michela Murgia la quale afferma: “l’opera  lirica è uno spettacolo ricco, non per ricchi. Non bisogna farsi ingannare dai costumi suntuosi o dall’imponenza della musica o dalla doratura degli stucchi e dei teatri. La verità è che la povera gente e le classi popolari ci sono sempre andate a vedere spettacoli. un po’ perché la musica classica è un’arte per tutti e un po’ perché ci si riconoscevano”.

La stessa atmosfera ha caratterizzato anche il nuovo appuntamento tenutosi ieri nella sala del maestoso teatro che ha dato vita, nell’imponente architettura ambrosiana, con un tutto Mozart senza coro e senza pubblico, a un luminoso concerto in cui l’orchestra come sospesa in un’atmosfera surreale ha lasciato scorrere la fluidità armoniosa del genio mozartiano. Un tempio della musica classica in cui i 2242 posti attendono un nuovo inizio, una nuova rinascita. “L’opera è una cosa così bella e fragile al tempo stesso”, ha affermato il sovrintendente e direttore artistico del Teatro, Dominique Meyer, “una forza d’acciaio e fragilità di cristallo”, specie in questo periodo, della quale però l’uomo non potrebbe fare a meno.  Come scrisse Leopardi in Alla luna “Oh come grato occorre/Nel tempo giovanil, quando ancor lungo/La speme e breve ha la memoria il corso, /Il rimembrar delle passate cose,/ Ancor che triste, e che l’affanno duri!”

02/25/2022Un ricordo del passato, la speranza di un avvenire migliore, lasciandoci alle spalle un volto “nebuloso e tremulo”. L’auspicio è quello di varcare di nuovo la soglia dei foyer, di inebriarci ancora nella sinestesia degli odori, della sfarzosità di colori e scintillii, di provare con rinnovata emozione i brividi della buona e grande musica.

di Chiara Mastroianni, 5º Classico

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#GFVIP l’essere autentici ripaga

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Il programma più seguito in questo periodo in Italia è “Grande Fratello VIP”, in particolare questa nuova edizione sta riscuotendo moltissimo successo, tant’è che si è scelto di prolungarla fino all’8 febbraio 2021. Il titolo del programma è un omaggio al romanzo “1984” di George Orwell, in cui è nominato “Big Brother” (“fratello maggiore”, tradotto e tramandato come “grande fratello”) e racconta di una società nella quale ogni singolo individuo è tenuto sotto controllo dalle autorità, spiato dall’occhio del “Grande Fratello”, espressione poi utilizzata per descrivere una figura indiscreta e invasiva, ed ora associata al reality show che tutti conosciamo. Format esportato in più di 40 Paesi, i concorrenti sono spiati 24 ore su 24 in una casa dove vivono tutti assieme, senza contatti con l’esterno, senza uso di cellulari, computer o orologi, affrontano prove e cercano di accattivarsi la simpatia dei telespettatori per non essere eliminati dal gioco. Vince chi lascia per ultimo la casa, dunque il pubblico ha un gran peso nel destino dei concorrenti. Nella versione VIP, l’ultimo concorrente rimasto in gioco dona il 50% del montepremi a un ente benefico di sua scelta. In questa edizione del “Grande Fratello VIP”, la più amata dal pubblico è Mariateresa Ruta, “salvata” già 12 volte dal televoto.

E’ un volto noto della televisione italiana, soprattutto per la sua carriera di giornalista sportiva. Sposata e poi divorziata dal giornalista sportivo Amedeo Goria, ha avuto due figli, Guendalina e Gianamedeo. Dal 2006 è legata sentimentalmente al fisioterapista Roberto Zappulla, con cui si è sposata nel 2015. Nel programma del Grande Fratello, stiamo conoscendo Mariateresa Ruta non come Personaggio ma come Persona, e questa sua immagine così autentica sta facendo breccia nel cuore di molti italiani. La sua risata contagiosa, la sua allegria, il suo rivolgersi a tutti i concorrenti con un sorriso, sono le caratteristiche di questa donna che ha però un vissuto difficile: in diretta ha raccontato di aver subito uno stupro quando aveva 20 anni e che per non far soffrire i genitori non ha mai raccontato nulla. Non ha nemmeno sporto denuncia perché è stata attaccata alle spalle e non è riuscita a riconoscere nessuno. La giornalista ha terminato il suo sfogo nella diciassettesima puntata rivolgendosi alle donne: “non siamo noi quelle sbagliate”. Mariateresa Ruta è un esempio per tutti, perché nonostante il dolore, il trauma, i fantasmi del Passato con cui ancora deve fare i conti,  affronta ogni giornata con il sorriso e la gentilezza, e sicuramente l’essere stata autentica difronte alle telecamere ha permesso ai telespettatori di apprezzarla e fare il tifo per lei in questo gioco.

Fabiana Falco 5 Classico

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L’ennesima battaglia: Codacons vs Ferragnez

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Tra il Codacons e i Ferragnez continua a non correre buon sangue. L’ennesima denuncia, questa volta contro Chiara Ferragni. Il motivo? Uno scatto che ritrae l’influencer nelle vesti di una Madonna. In realtà si tratta di una rielaborazione di un dipinto del Seicento di Giovanni Battista Salvi. Anche Maria De Filippi  e Barbara D’Urso come altre donne sono state vittime di questi meme, ma Codacons ha dichiarato che non si tratterebbe di una provocazione, ma di una grave mancanza di rispetto per i cristiani, per l’intero mondo religioso e per l’arte in generale.
Questa denuncia contro Chiara Ferragni potrebbe apparire come una ripicca per la
 denuncia fallita contro il marito Fedez: mesi fa, il noto rapper è stato querelato da Codacons per diffamazione, associazione a delinquere, violenza, calunnia e induzione a commettere reati. Inoltre sono stati denunciati anche numerosi fan e follower di Fedez, accusati di aver diffuso sul web minacce di morte e post violentissimi contro Codacons.
Come finirà lo scontro tra chiara ferragni e la Codacons?

Ennio Consoli 3º Classico

 

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A teatro con Boccaccio

Musica&Spettacolo

26 novembre 2019. Fare scuola in modo diverso è  andare una mattina a teatro per vedere la rappresentazione di uno dei romanzi umoristici più famosi della letteratura: sul palco del Teatro Don Bosco di Caserta, hanno preso vita, nelle sembianze degli attori della Compagnia la Mansarda, i personaggi di alcune novelle del capolavoro trecentesco definito anche “commedia umana”, perché è raccontata la realtà dell’uomo, così come essa è: il Decameron (o Decamerone, “opera di dieci giorni’) è una raccolta di cento novelle scritta da Giovanni Boccaccio nel XIV secolo. Il libro narra di un gruppo di giovani, sette donne e tre uomini, che per dieci giorni si intrattengono fuori da Firenze, per sfuggire alla peste nera che in quel periodo si era abbattuta sulla città, raccontandosi storie. Una delle più importanti rese cinematografiche di quest’opera è stata realizzata nel 1971 da Pierpaolo Pasolini, che nel suo “Decameron” scelse il nostro borgo di Casertavecchia come ambientazione di alcune novelle. Per omaggiare l’opera del Pasolini, la compagnia casertana “La Mansarda, teatro dell’orco” si è prima dedicata alle rappresentazioni itineranti di quelle novelle, proprio nei luoghi del borgo che Pasolini volle per il suo film, e adesso alla trasposizione di queste su di un palco: noi studenti del #LiceoSalesianiCaserta abbiamo potuto assistere alla drammatizzazione di ben otto novelle, e ridere di gusto con alcuni dei personaggi più divertenti e controversi del romanzo, come Fra Cipolla, Peronella, Lisabetta da Messina e Masetto da Lamporecchio.

Annarita Iodice 4º Classico

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L’Orchestra Don Bosco

Musica&Spettacolo News

Cosa significa far parte dell’Orchestra Don Bosco? Ore ed ore di prove.
L’impegno di tutti noi componenti dell’orchestra è notevole, anche perché non ci è concesso trascurare lo studio, quindi ci destreggiamo tra ore in sala prove ad eseguire brani musicali e ore in aule studio a prepararci per la versione di greco o l’interrogazione di matematica del giorno seguente. Ogni giorno mettiamo un enorme impegno per restare membri di quest’orchestra, anche quando il nostro entusiasmo si affievolisce perché ci sentiamo “stanchi morti” o perché si è preso un brutto voto a scuola.

Significa far parte di un insieme di 70 ragazzi di età diverse ed ognuno con la propria esperienza di vita. Significa lavorare con il maestro Enzo Anastasio e imparare ad eseguire gli arrangiamenti dei brani che ci propone. Significa vedere i nostri docenti e i nostri genitori orgogliosi di noi alla fine di ogni esibizione. Significa fare mille esperienze, che non avremmo mai fatto altrimenti, come poter fare del bene ad altri semplicemente con la nostra passione per la musica. Per chi volesse assistere alle nostre esibizioni e sostenere le nostre iniziative, ecco le prossime date: il 15 dicembre al Complesso di S.Chiara a Napoli; il 18 dicembre presso i Salesiani  a Napoli alle 17; il 30 dicembre presso la parrocchia Del Buon Pastore a Caserta; il 4 gennaio presso l’Istituto penale minorile ad Airola. 


Angelica Faraone 2° Classico

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Talenti in palcoscenico

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Il 25 Novembre si svolgerà, presso il teatro Don Bosco di Caserta, il tradizionale contest artistico dedicato a Santa Cecilia, patrona della musica, degli strumentisti e dei cantanti. Un grande momento di spettacolo organizzato e ormai collaudato da tanti anni nella nostra scuola di grado superiore e assai atteso da tutti noi studenti: una tradizione alla quale i Salesiani tengono molto, poiché Don Bosco diceva che “una casa senza musica è come un corpo senza musica”. Durante questo talent gli studenti hanno la possibilità di mettersi in gioco e mostrare il proprio lato estroso che non sempre è possibile far emergere in aula, tra i banchi di scuola. C’è chi balla, chi canta, chi suona, e se anche tu hai un talento nascosto non aver paura di mostrarlo, lanciati e mostra a tutti quel che sai fare.

Michela Altarelli 3° Classico

 

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