Category Archives: Arte&Popcorn

La nostra rubrica di arte, cinema, serie tv

L’urlo di Moxie

“Girl Power – La rivoluzione comincia a scuola” disponibile su piattaforma Netflixè un film del 2021 , tratto dal romanzo Moxie di Jennifer Mathieu. La protagonista Vivian è una sedicenne timida che frequenta un liceo americano: l’aria che si respira nella scuola è pesante perché serpeggia molto maschilismo; una nuova studentessa cerca di denunciare i soprusi e gli atti di bullismo, ma viene ignorata dalla Preside, anche lei ingabbiata nel sistema del patriarcato. La situazione diventa incontrollabile dopo che vengono postate le classifiche per alcune  studentesse: “il più bel culo”, “il più bel davanzale”, “la più ubbidiente”.

Per Vivian è il momento di passare all’azione. Prendendo spunto dal passato della madre, che faceva parte di un movimento punk rock femminista, pubblica anonimamente la fanzine “Moxie” in cui vengono denunciati tutti i torti subiti dalle ragazze della scuola, dando così origine a un movimento di cui subito entrano a farne parte un gruppo di studentesse pronte a fare una vera e propria rivoluzione.

Tra tutte le scene del film, l’urlo della rivoluzione appare davvero libero, quando Vivian salta e balla nella sua stanza sul brano Double dare Ya delle Bikini Kill. Per l’obiettivo che si era prefissato però, “Girl Power – La rivoluzione comincia a scuola”  aveva forse bisogno di una protesta più accesa e la protagonista non sembra avere  il carisma necessario per guidare questa rivolta, inoltre il colpo di scena finale avrebbe dovuto avere un effetto più sconvolgente.

Sono comunque molte le scene che fanno ben comprendere quanto sia discriminante l’atteggiamento dei maschi verso il genere femminile, una su tutte quella in cui viene pubblicata la classifica delle ragazze basata puramente sull’aspetto fisico. Consiglio la visione del film, soprattutto ai maschi, per riflettere su un tema che caratterizza la nostra società costruita sulle leggi del patriarcato, e che ancora fatica ad aprirsi a nuovi modelli.

Francesca Siciliano, 3° Classico

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Gli studenti salesiani apprendisti ciceroni per le giornate FAI 2022

Sabato 26 e domenica 27 Marzo si sono svolte le “giornate di primavera” organizzate dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), che ha chiesto, anche quest’anno, agli studenti di tante scuole di fare da “ciceroni” ai visitatori dei luoghi di interesse scelti per questa edizione 2022.
Anche il nostro istituto salesiano di Caserta ha partecipato a questa iniziativa, facendo sperimentare agli studenti del terzo anno del liceo classico le vesti di “apprendisti ciceroni”, che hanno fatto da guida presso la plurisecolare Chiesa dell’Annunciazione di Arienzo, eccezionalmente aperta al pubblico propio per questo evento. L’associazione del FAI organizza queste “speciali” giornate in primavera e in autunno (giornate FAI d’autunno): durante l’anno la Fondazione si occupa di curare e valorizzare siti archeologici e storici solitamente inaccessibili al pubblico o poco conosciuti, che poi vengono aperti gratuitamente a tutti, con lo scopo di diffondere la conoscenza del patrimonio culturale dei nostri territori.


Sono stata anch’io una degli “apprendisti ciceroni” che hanno accompagnato i visitatori alla scoperta della Chiesa dell’Annunciazione, raccontandone la bellezza e l’importanza artistica.
Noi “ciceroni” ci siamo anzitutto documentati sul storia dell’edificio ecclesiastico e fatto un rapido sopralluogo alla chiesa, settimane prima dell’evento, in seguito abbiamo approfondito lo studio di questo sito, attingendo informazioni soprattutto da una pubblicazione di ricerca di don Francesco Perrotta, arciprete ed autore di diversi studi monografici sulle strutture religiose locali.
Abbiamo quindi costruito la nostra conoscenza per esaudire le numerose domande e curiosità che ci hanno sottoposto i visitatori, i quali alla fine del tour ci hanno ringraziato ed elogiato per la nostra gentilezza e per il nostro sapere, cosa che ci ha fatto sentire gratificati e orgogliosi per esserci così tanto impegnati!

Nonostante i lavori di restauro non siano ancora stati completati, è stato comunque possibile ammirare quel meraviglioso stile barocco che contraddistingue la Chiesa dell’Annunciazione; purtroppo già negli anni Ottanta, l’edificio era in uno stato di degrado, abbandonato dagli amministratori locali, lasciato all’incuria sia degli eventi atmosferici sia di trafugatori di opere d’arte.
Un grazie per questa fantastica esperienza di “apprendista cicerone”, rientrata nella formazione per l’alternanza scuola lavoro, va al nostro Istituto ed in particolare alle docenti Carolina Merola e Antonella Caputo, le quali ci hanno accompagnato nella preparazione e trasformato in una vera squadra affiatata e vincente.

Gemma Carfora 3°Classico

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Corri Forrest Gump! – Recensione

Un grande classico del cinema americano: Forrest Gump. Il Film, famoso e premiato in tutto il mondo, ci insegna a perseverare e continuare ad andare avanti anche in periodi difficili e pesanti come questi due anni.

Seduto sulla panchina della fermata dell’autobus di Savannah, Forrest Gump ricorda la sua infanzia di bimbo con disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS). Solo la mamma, e la piccola Jenny lo accettano per quello che è, facendola sedere accanto a sé sull’autobus della scuola. Sarà lei a incitarlo, per fuggire via dai bulli, a correre, liberando così le gambe dalla protesi. Attraverso trent’anni di storia americana, Forrest diventa un campione universitario di football, innamorandosi sempre di Jenny che però lo considera come un fratello. Assiste ai disordini razziali in Alabama e incontra Kennedy poco prima dell’assassinio. Si arruola quindi nell’esercito, dove fa amicizia con Bubba, un pescatore di gamberi che gli comunica la sua passione. Dopo un fugace incontro con Jenny che canta a Memphis, Gump va a combattere in Vietnam. Dopo varie peripezie e una corsa per tutta l’America (a piedi!), Forrest si sposerà con Jenny e avranno un bambino. Ma il destino, nell’assurda quanto nell’avvincente vita del protagonista il lieto fine si trasformerà in un nuovo inizio per lui e per il piccolo Gump.

Vedere Forrest Gump non permette solamente di ripercorrere trent’anni di storia americana, ma trasmette anche degli insegnamenti veramente importanti.
Il più importante quello di cogliere sempre l’attimo, perché Forrest Gump non si è mai rifiutato nel fare qualcosa, lui non aveva mai paura di sbagliare. Per esempio: Jenny gli dice di correre, e lui corre; l’esercito lo invita a giocare a ping pong, e lui gioca; Bubba gli propone di entrare nel business dei gamberi e lui accetta. E il risultato è che ha successo in tutte queste cose, diventando campione di ping pong e avviando un business da milioni di dollari

Se in tanti anni, Forrest ha avuto le sue difficoltà eppure non ha demorso ed è andato avanti, allora pure noi possiamo riuscire a “perseverare” e cercare di affrontare questo periodo in maniera più forte.

Giuseppe Vilardo, 5 Liceo Sportivo.

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Giornata Mondiale del Libro

La data del 23 aprile ricorda due ricorrenze unite, in qualche modo, dalla tradizione. La prima è la La Giornata Mondiale del Libro, voluta dall’Unesco (1996) con lo scopo di promuovere il “continuo progresso culturale attraverso la lettura, a protezione della pace, della cultura e dell’educazione di tutti i popoli.” Un importantissimo riconoscimento del ruolo del libro per la costruzione di una società migliore al livello globale. Ovviamente la collocazione della giornata mondiale proprio il 23 aprile non è casuale, infatti in questa data nel 1616 Shakespeare e Cervantes, due pilastri della letteratura mondiale scomparvero.

In questo giorno oltre ad elogiare la lettura c’è anche una leggenda interessante, forse non conosciuta da tutti, ovvero la leggenda della rosa, legata alla comunità della Catalogna, a Barcellona e dedicata a Sant Jordi, ovvero San Giorgio, il loro patrono. A Barcellona, leggenda vuole che sia stato San Giorgio il cavaliere che sconfisse il drago, salvando il popolo e la principessa minacciati dalla mostruosa creatura. Il sangue sgorgato dalle ferite fece fiorire immediatamente delle meravigliose rose rosse, una delle quali venne regalata da Sant Jordi alla principessa. In memoria di questo mitico accadimento, nel giorno dedicato a Sant Jordi (proprio il 23 aprile) in Catalogna si festeggia regalando un libro e una rosa alla persona amata! Anche i librai usano donare un fiore, quel giorno, ai lettori. Conoscevate questa leggenda? Ne avete mai sentito parlare?

Di Fabiana Falco, 5º Classico

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Il successo dei tour virtuali

Arte&Popcorn Rubriche

Già durante il primo lockdown, alcuni musei hanno lanciato l’iniziativa di aprire le loro porte su piattaforme digitali, una vera propria innovazione  che non dovrebbe essere trascurata quando termineranno le restrizioni sociali di questo periodo. I tour virtuali sembrano piacere e appassionare, così anche in questo momento di chiusura generale è possibile visitare l’interno di un museo e apprezzare le sue meraviglie. Durante la primavera scorsa, nei mesi di chiusura di varie attività tra cui quella di visite in musei, gli italiani si sono comunque interessati alle attività culturali online, dunque il digitale si è rivelato uno strumento necessario per poter offrire contenuti anche nell’ambito della Cultura. I siti web svolgono un ruolo importante per poter permettere l’accesso a tour virtuali, oltre a raccogliere informazioni utili come gli orari in cui si svolgono le diverse attività e i percorsi di visita. Anche i canali social contribuiscono al successo di questa iniziativa, pubblicando contenuti per  approfondire la conoscenza di quanto si è visto “a distanza”. In queste settimane di chiusura dei luoghi della cultura, anche la Reggia di Caserta, Museo e patrimonio Unesco, ha ideato e realizzato molte iniziative per rendere note le sue meraviglie per chi ancora non le conoscesse!  Tra rubriche social, fotografie, video, podcast, spicca il tour virtuale: il Museo apre le porte ai visitatori digitali, informando e svelando curiosità sugli Appartamenti Reali, sul Parco Reale e sul Giardino Inglese. Un bel modo anche per rinsaldare il legame con chi già conosce e ama la Reggia di Caserta.

Chiara Nacca 5º Scientifico

sportivo

 

 

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Le serie tv più amate

Arte&Popcorn Rubriche

Mai come in questo momento abbiamo bisogno di sognare, di essere trasportati in un mondo magico e appagante, di evadere da una routine che ci vede sempre più incerti ed isolati gli uni dagli altri. Trascorrendo tanto tempo in casa, la TV è ormai diventata compagna di lunghe giornate spesso costellate da tristi eventi di cronaca. Le serie TV, soprattutto quelle Made USA, sembrano particolarmente adatte a riempire i “vuoti” e intrattenere piacevolmente giovani e non. 

La Redazione dell’Intervallo Salesiano ha proposto un sondaggio agli utenti di Instagram, mettendo a confronto alcune serie tv e chiedendo quale fosse la loro preferita. Tra “Gossip Girl” ed “Emily in Paris” è prevalsa la prima, con una percentuale dell’83%, tra “Pretty little liars” e “Lucifer”, quest’ultima ha avuto una preferenza del  70%, e tra “Orange is the new black” e “FRIENDS”, quella più votata è stata la seconda con il 56% contro il 44%. Infine è stato chiesto quale fosse la preferita tra queste sei serie tv e la più votata è stata “FRIENDS”, ma ha avuto solo un voto in più rispetto a “Lucifer” e “Gossip Girl”.

Tra le più in voga in questo periodo, dunque, c’è anche “Gossip Girl”, nonostante sia datata, ma quanto pare non è ancora passata di moda, una fiction adolescenziale che racconta la vita di giovani privilegiati dell’Upper East Side di Manhattan: Serena Van Der Woodsen, Blair Waldorf, Chuck Bass e Nate Archibald. La voce narrante delle vicende è proprio quella di Gossip Girl, un blogger di cui nessuno conosce la vera identità e si diverte a svelare tutti i segreti della sua pagina web. Questa serie è stata girata nel 2007 e l’ultima stagione nel 2012, ma quest’anno stanno iniziando le riprese del reboot. Non vediamo l’ora di vedere come saranno i figli dei nostri personaggi preferiti (anche se nessuno potrà sostituire Chuck).

“Lucifer” è invece una serie di genere urban fantasy e racconta del diavolo in persona, Lucifer Morningstar che, stanco di punire le anime degli Inferi, decide di trasferirsi a Los Angeles assieme al demone Mazikeen. Aprirà un locale chiamato “Lux” dove incontrerà la detective Chloe Decker, insieme risolveranno un’omicidio e Lucifer troverà questo “passatempo” molto interessante, dunque i due finiranno col lavorare insieme. Tra loro inizierà ad istaurarsi un rapporto di amore/odio e il diavolo sconvolto da queste nuove sensazioni umane chiederà aiuto a una psicologa, Linda Martin. Intanto è sceso sulla Terra suo fratello maggiore Amenadiel, un angelo che esorta Lucifer a tornare all’Inferno. Chiaramente il diavolo non accetterà e continuerà la sue avventura mondana. Questa serie ha riscosso moltissimo successo, infatti stanno lavorando ad una nuova stagione (purtroppo dovremmo aspettare un po’ per riuscire a vederla). Molti fan stanno fantasticando sullo sviluppo della trama, e sperano vengano rivelati i misteri lasciati in sospeso.
La serie 
più apprezzata, un vero e proprio evergreen, è “FRIENDS”, sitcom andata in onda per la prima volta nel 1994, composta da 236 episodi, ognuno da 20 minuti. Racconta le avventure tragicomiche di un gruppo di sei amici a New York: Rachael, Monica, Phoebe, Ross, Chandler e Joey. La trama inizia con la fuga dall’altare di Rachael, e il suo incontro con la sua vecchia amica del liceo Monica, che lavora come chef. Diventate presto coinquiline, Rachael si unisce al gruppo di amici di Monica, tutti single e sulla soglia dei trent’anni: il mediocre attore italo-americano Joey, l’analista contabile Chandler, la massaggiatrice e musicista a tempo perso Phoebe, e il paleontologo Ross (il fratello maggiore di Monica). Per vivere, Rachel inizia a lavorare come cameriera al Central Perk, una caffetteria punto di ritrovo degli amici; quando non sono al Caffè, i sei sono spesso all’appartamento di Monica e Rachael. La trama dunque racconta le loro vicende lavorative e sentimentali. Nel corso delle 10 stagioni vedremo la crescita di questi personaggi, permettendoci di affezionarci a loro e alle storie insolite e comiche di cui sono protagonisti.

Fabiana Falco 5ºClassico

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Sulla mia pelle

Arte&Popcorn


Se ancora non lo avete visto, non aspettate altro tempo:  “Sulla mia pelle” è un film che suscita grande emozioni, soprattutto grazie all’attore protagonista (un irriconoscibile Alessandro Borghi, anche per i fan più accaniti) che è stato in grado di immergersi fino in fondo nel personaggio.  Il film è stato diretto da Alessio Cremonini, edito sulla piattaforma Netflix nel 2018, con Alessandro Borghi e Jasmine Trinca che interpretano rispettivamente Stefano Cucchi e la sorella Ilaria: sono raccontati gli ultimi giorni di vita del giovane in carcere, di come la sua morte sia diventata uno dei casi giudiziari più discussi degli ultimi anni, ma anche di come questo triste evento abbia completamente sconvolto la vita della sua famiglia, in particolare della sorella Ilaria. Il regista ha volto raccontare la storia di Stefano anche per le numerose morti verificatesi dal 22 ottobre 2009 (data della sua morte) fino al 31 dicembre dello stesso anno: i decessi in carcere furono stimati a 176. 
Può essere ancora più interessante da vedere in questo momento in cui si sono riaccese polemiche sul caso Cucchi per delle dichiarazioni più o meno discutibili da parte di un esponente politico.

Angelica Faraone  2ºClassico

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“La mia identità prima di tutto”: Zayn

Zayn Malik, in arte conosciuto come Zayn, cresce in una famiglia numerosa di origini in parte Inglesi, in parte Pakistane.

Pur essendo attualmente un cantante solista, Zayn è meglio conosciuto come uno dei 5 componenti degli One Direction, band formatasi ad X-Factor UK con l’aiuto di Simon Cowell nel 2010: ma questa è un’altra storia.

Zayn lascia la band il 25 marzo 2015, e giustifica questo gesto, apparentemente inaspettato, rilasciando questa dichiarazione: “Voglio essere solo un normale 22enne”.

Questa affermazione viene smentita dopo non molto tempo, quando, esattamente un anno dopo, Zayn rilascia il suo primo album da solista: “Mind Of Mine”, anticipato dal singolo “Pillowtalk” rilasciato due mesi prima.

In diverse interviste successive all’uscita dell’album Zayn rimette in ballo l’argomento One Direction: “Non potevo fare musica che non avrei ascoltato io stesso; il lavoro che facevamo non mi rappresentava più, non avrei potuto continuare.”

E non gli si può dar torto!

Il primo album di Zayn promette bene secondo la reazione ricevuta dal pubblico, ma si differenzia molto dalla musica prodotta in precedenza: i testi sono più profondi, trattano tematiche diverse, se pur principalmente legate all’amore e le relazioni, e lo stile è tutt’altro: si distanzia dal pop, commerciale, degli One direction, e si avvicina molto all’R&B, arricchito però dai suoi vocals, ricordando molto lo stile di The Weeknd.

I testi sono profondi, e strettamente legati alla vita personale di Zayn, molto movimentata dal momento in cui ha lasciato la band.

Dopo aver interrotto la relazione con Perrie Ewards, cantante nelle Little Mix, altra band inglese, è attualmente in una relazione con la modella Gigi Hadid, che appare anche in diversi suoi video, come in quello di Pillowtalk.

Al momento Zayn, forse ispirato da Gigi, sta prendendo parte a diversi shooting fotografici come modello per diversi marchi, come ad esempio Versace: alcuni degli scatti, quelli in cui non è anche lei presente, sono stati scattati proprio da Gigi,  solo con il suo i-phone ed una canon.

 

Potrà Zayn avere la carriera vuole per se? E’ meglio  questa versione di lui o quello che era nei One Direction? Credo che solo il tempo sarà capace di darci delle risposte a questi interrogativi che per ora non possono che rimanere in sospeso.

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Da un piccolo sconosciuto ad un piccolo grande artista: Jacob Whitesides

A 13 anni scopre la sua passione per la musica, suona con il padre nei bar della sua città alcune cover come “She will be loved” ed “Hey there Delilah”, ne carica altre su youtube e nel 2014 Liam Payne, uno dei cantanti dei One Direction, visualizza la sua cover di “You&I”, facendogli guadagnare tantissime visualizzioni: così “nasce” Jacob Whitesides.

Jacob non scopre d subito la sua passione per la musica; solo a 13 anni, spinto dal padre, prende in mano la sua prima chitarra ed impara tutto da solo: da lì in poi non si ferma più.

Jacob inizia a scrivere da subito, ed in poco tempo realizza testi molto profondi nonostante la sua giovane età, testi che lo rispecchiano, che parlano della sua vita, inizialmente molto influenzati dal divorzio dei suoi genitori, avvenimento che lui identifica come la scintilla che gli da l’ispirazione per avviare quella che poi sarà la sua carriera.

Il suo primo EP viene pubblicato nel 2014; dal titolo “3AM EP” contiene esclusivamente cover, ma non passa molto prima del secondo, infatti nel 2015 Jacob realizza “A Piece Of Me EP” che, come spiega bene il titolo stesso dell’album, contiene tutti pezzi scritti e composti a lui stesso, che ci permettono di avere un’ampia vista da più prospettive della vita interiore di Jacob.

Verso la fine del 2015 Jacob acquista ancor più popolarità fino a riuscire ad aprire alcune date del tour della celebre girl band, oramai scioltasi: le Fifth Harmony.

A questo punto subentra nella sua vita Bea Miller: i due sono coetanei e simili sotto molti punti di vista. Ispirato da questa sua relazione e dalla sua crescita in generale, l’otto settembre 2016 Jacob pubblica il suo album di debutto, dal titolo “Why?”.

“Ci sono 13 canzoni, e quasi tutte ruotano attorno all’amore, ma spaziano molto e guardano a questo da diversi punti di vista. “Lovesick”, la prima traccia dell’album, è una canzone divertente che racconta di come è facile mettersi nei guai quando si è con la propria ragazza mentre, ad esempio, “You told me so” riflette in modo profondo la sensazione di stress di una relazione mantenuta a distanza” dice Jacob stesso, ed in particolare parla di uno dei singoli, identificandolo come quello che rappresenta maggiormente l’idea sulla quale ruota tutto l’album così: ” “Love Slow” è ispirata da tutti i problemi che porta l’avere 18 anni e tutto quello che succede nella vita mia ed in quella della mia ragazza; essendo le nostre vite molto orientate al “dover essere adulti” man mano che acquistiamo fama, cerchiamo di comportarci come dovremmo ma cerchiamo sempre di trovare un po’ di pace per noi stessi, per fare quello che fanno i ragazzi della nostra età ai giorni nostri”

In generale, sin dall’inizio Jacob è stato molto apprezzato anche per la sua volontà di rimanere con i piedi per terra e la sua voglia di comunicare con i suoi fan.

Proprio per questo Jacob è molto attivo su tutti i social networks, comunica con i fan giornalmente, continua a postare video di alcune cover su youtube e risponde alle domande che gli vengono poste molto spesso; riguardo ciò infatti dice “Sto cercando di fare tutto un giorno alla volta. Voglio davvero tenere i miei fan molto coinvolti in tutto quello che faccio, tenerli interessati anche quando non faccio tour o nuova musica. Inoltre voglio continuare a migliorare, voglio diventare sempre più bravo in quello che faccio”

Queste parole suonano così bene che potremmo dire che anche molti artisti più grandi e più famosi di lui farebbero bene a seguire il suo esempio!

 

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Se la tua metà fosse proprio tua sorella?: XYLØ

Gli XYLØ sono un duo composto dalla cantante, Paige Dudy ed il musicista e cantautore Chase Duddy: fratello e sorella che si scoprono reciprocamente attraverso la musica.

I due sono nati e tuttora vivono negli Stati Uniti. Sono principalmente conosciuti per il loro singolo di debutto “America”, realizzato verso la metà del 2015.

Essendo nati in una famiglia legata alla musica i due sono stati molto influenzati da coloro che avevano intorno.

Chase imparò a suonare la batteria con l’aiuto di suo nonno e poi entrò a far parte di diverse band durante la sua adolescenza. Quando ebbe il suo primo computer incominciò a sperimentare la musica elettronica: questo diede inizio alla sua carriera come produttore e cantautore.

La prima volta in cui si rivolse a sua sorella Paige fu per chiederle di prendere parte come cantante per completare una canzone per lo spot pubblicitario della linea di vestiti “PacSun”delle celebri sorelle Jenner. Le Jenners ed i loro fan adorarono il mix tra lo stile di Chase e la voce di Paige e chiesero nuova music ai due fratelli che “si trovarono costretti” creare quella che sarebbe diventata la loro prima hit, “America”

 

“A questo punto ci siamo più o meno guardati e abbiamo pensato ‘Oh Dio. Che facciamo ora?'” dice Chase “Penso che forse dovremmo formare un band”

Ispirati dal veloce successo di “America”, una ballata pop riguardo l’amore e la libertà, i due registrarono il loro secondo singolo “Between the Devil and the Deep Blue Sea” e lo caricarono su SoundCloud. Il giorno stesso in cui pubblicarono il secondo singolo il primo raggiunse il milione di ascolti.

“Sembrava le stelle si fossero allineate solo per noi” dice Paige

In seguito gli XYLØ hanno realizzato altre due canzoni “Afterlife” e “L.A. Love Song” ed entrambe hanno raggiunto più di un centinaio di milioni di ascolti di Spotify.

Il loro stile dark con tracce di hip-hop e musica elettronica sembra piacere molto ad una vasta audience, ed alcuni dei loro testi sono stati addirittura definiti “universali”.

Riguardo questo Paige rivela: “Non tutto quello che c’è nelle nostre canzoni viene da me, è come con Taylor Swift, non è che lei sia sempre con il cuore spezzato. Ci sono così tante emozioni diverse nella nostra musica e non tutto è visto da una sola prospettiva”.

Chase e Paige sono entrambi concordi sul fatto che la loro dinamica fratello-sorella è stata un gran contributo durante il processo creativo in studio.

“C’è un livello di connessione diverso tra noi e penso che ci sono diversi tipi di cose che possiamo usare l’uno contro l’altra, mentre se lo facessimo con qualcun’altro questo qualcuno poi non lavorerebbe più con noi”

 

I due hanno ben saputo sfruttare l’onda di fama che li ha colpiti inaspettatamente subito dopo il loro primo singolo, sono stati molto fortunati e talentuosi nel mettere insieme le loro capacità. Sono molto promettenti, potrebbe venir fuori qualcosa di molto particolare, e voi che ne pensate?

 

 

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Un duo ambiguo: The Chainsmokers

I The Chainsmokers sono un duo composto da Drew Taggart ed Alex Pall, due ragazzi americani, entrambi di New York.

I due si sono creati una sorta di stile musicale proprio mixando gli stili delle loro band indie preferite ed un po’ di musica dance emergendo con il loro singolo di debutto “#Selfie” nel 2014 e raggiungendo buoni posti in classifica soprattutto in America ed Australia.

Questo primo singolo viene classificato come musica Dance/Elettronica ma, sorprendentemente, nel 2015 i due pubblicano il loro primo EP “Bouquet”, che diversamente da “#Selfie” richiama molto più lo stile indie: ovviamente un tocco di dance non manca. Il singolo tratto dall’EP, “Roses” è il loro primo a raggiungere la prima posizione nelle classifiche americane, e grazie a questo i The Chainsmokers si aggiudicano anche una nomination ai Billboard Music Awards.

Dopo avere fatto più 300 show live nel 2015, proprio all’inizio del 2016 i The Chainsmokers ci stupiscono con “Don’t Let me Down”: un singolo al 100% dance in collaborazione con la giovanissima cantante Daya che diventa molto velocemente una hit su scala mondiale portando i due ragazzi a livelli ancora più alti.

Sempre nel 2016 il singolo “Closer”, in collaborazione con Halsey, raggiunge lentamente la vetta delle classifiche ma ci rimane per oltre dieci settimane battendo il record precedentemente raggiunto da “One Dance” di Drake!

Infine, a fine 2016 i due rilasciano il loro secondo EP “Collage”, che include singoli tutt’ora in classifica e molte collaborazioni come “Setting Fires” insieme agli XYLO.

 

I The Chainsmokers sono abbastanza noti ma non si ha ancora un’idea precisa di chi siano: credo che anche loro stiano ancora cercando di trovare una propria identità sul piano musicale ma sono certa che non appena troveranno il giusto equilibrio tra l’indie ed il dance ci lasceranno a bocca aperta.

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Non è mai troppo presto per nessuno: Hey Violet

Io alle scuole medie non avevo alcuna idea chiara su chi fossi, e voi? La nostra band di oggi, gli Hey Violet, è un perfetto esempio di qualcuno che a quei tempi aveva già idee più che chiare.

Gli Hey Violet si formano nel 2008 con il nome di Cherri Bomb, quando, appunto, tutti i membri della band erano ancora alle scuole medie: in origine era una band tutta al femminile formata da Julia Pierce, la lead singer, le sorelle Rena e Nia Lovelis rispettivamente al basso e alla batteria, e Miranda Miller alla tastiera.

Nel 2013, in seguito a vari contrasti, Julia Pierce viene cacciata dalla band, lei dichiara: “avevamo idee troppo diverse”.

Poco dopo viene rimpiazzata da Casey Moreta e nel 2014 l’assetto della band cambia totalmente: abbiamo ancora le sorelle Lovelis con Rena come lead singer e Nia sempre alla batteria, Miranda Miller ancora alla tastiera, Casey Moreta alla batteria e, new entry, Ian Shipp al basso.

Nel 2015 la band cambia nome in Hey Violet e viene scritturata dalla Hi or Hey Records, la stessa etichetta dei 5 Seconds of Summer, band australiana che gli darà la possibilità di imboccare la strada verso il successo: gli viene data la possibilità di aprire le date del loro Tour “Rock Out With Your Socks Out” nelle date in America, Canada ed Europa; per gli Hey Violet questo è il primo tour mondiale.

Il batterista dei 5 Seconds of Summer “giustifica” la scelta di questa band durante un’intervista per Billboard con queste parole: “Avevamo un’idea di come avremmo voluto che la band che avremmo scelto fosse, avevamo un’idea di come volevamo che “suonassero” e quando abbiamo visto gli Hey Violet suonare abbiamo capito che loro erano esattamente quello che volevamo. Ci siamo innamorati di loro subito, è stata una decisione presa su due piedi”

Durante il tour mondiale con i 5 seconds of summer gli Hey Violet pubblicano il loro primo album dopo l’uscita Julia dalla band: in “I Can Feel It” è evidente un notevole cambiamento riguardante il sound se lo si paragona al loro primo album “This is the End of Control”, risalente al 2012; ciò potrebbe essere attribuito sia all’influenza della band australiana sia al volere della band di ricominciare “da capo”.

Il tour con i 5 secondes of summer continua e, a poco più di un mese dalla fine, gli Hey Violet pubblicano il loro ultimo album “Brand New Moves”; il singolo estrapolato da quest’album è “Brand New Moves” al quale nel corso di pochi mesi segue una grande ondata di successo che li porta a vincere ai Teen Choice Music Awards come “Next Big Thing”.

Il 19 settembre il tour con la band australiana termina in Nord America ed a nemmeno una settimana dall’ultima tappa gli Hey Violet ci stupiscono con un nuovo singolo “Guys My Age”.

Questo singolo li proietta verso le vette delle classifiche ed il 10 novembre la band fa la sua prima apparizione televisiva al “The Late Late Show with James Corden” come band dominante nell’ambito pop-rock al “femminile”.

Per ora per gli Hey violet finisce qui; dopo la fine del tour con i 5 seconds of summer ed il successo di “Guys My Age” i ragazzi ci promettono che arriverà un nuovo album nel 2017: crediamo tutti che potrebbe essere il loro primo album ad avere un successo quasi paragonabile a quello di altre band ad oggi molto conosciute, che potrebbe finalmente portarli al successo che desiderano da sempre, ma sta a loro stupirci, come Rena ha detto di recente in un’intervista “Bisogna lasciare le persone incuriosite ma anche tu stesso devi essere curioso di scoprire fin dove puoi arrivare”

Mi fido: sono curiosa di scoprire cosa riserverà questo nuovo album che per ora promette davvero bene.

https://youtu.be/3LzWUAkpNrQ

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