OGM: risorsa o minaccia?

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Un organismo geneticamente modificato è un essere vivente, che è stato arricchito o privato di alcuni geni dall’ingegneria genetica. Abbiamo imparato a conoscere gli OGM nei tanti dibattiti televisivi, spesso incentrati sulle questioni relative alla loro commercializzazione.  L’Ex Ministro dell’Ambiente Clini afferma: “Grazie all’ingegneria genetica sono stati ottenuti molti dei nostri prodotti tipici come il grano duro, la cipolla di Tropea”. Al contrario Greenpeace, associazione che si batte per la salvaguardia dell’ambiente, spiega che gli esempi citati dall’ex Ministro sono “incroci” e non OGM. Infatti si legge sul sito ufficiale di Greenpeace che l’unica differenza tra un ortaggio naturale e un OGM è che quest’ultimo “resiste alle sostanze chimiche che le stesse aziende producono e vogliono vendere”. Ma allora cosa sono questi OGM? Secondo la direttiva 2001/18/CE sono considerati OGM organismi nati da:

1.tecniche di ricombinazione del materiale genetico che comportano nuove combinazioni, utilizzando DNA e RNA inseriti nell’organismo;

2. introduzione diretta in un organismo genetico preparato in laboratorio;

3. fusione cellulare per la costruzione di cellule vive con nuove combinazione di materiale ereditario.

Non sono comprese quindi fusioni di cellule vegetali, che possono avvenire anche con metodi tradizionali. Da cosa nasce allora la polemica? Semplicemente non tutti sono convinti che organismi prodotti in laboratorio, e quindi modificati, siano esenti da rischi per la salute dei consumatori. Greenpeace afferma anche che gli OGM causano lo sviluppo di nuovi parassiti, poiché questi ultimi sono resistenti agli insetticidi comuni, vengono trattati con prodotti ancora più pericolosi che producono insetti più forti, come è avvenuto per il cotone Bt degli Stati Uniti. La complessità della questione, che resta ancora apertissima, dimostra quanto più che decidere da che parte stare, sia importante essere ben informati per poter scegliere in maniera consapevole. 

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