Femminicidio: proposta inutile?

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Il femminicidio è una proposta di legge discussa ancora oggi in Parlamento per la sua eventuale approvazione. Questa proposta è essenzialmente dettata  dalla “esigenza” derivata dalle cronache recenti (partendo dall’omicidio di Sarah Scazzi, passando per la scomparsa, rivelatasi poi uccisione, di Yara Gambirasio, finendo con l’omicidio di Melania Rea) e dai casi di violenza sulle donne. Il femminicidio prevede per l’ uomo che uccide una donna una pena maggiore rispetto al “semplice” omicidio. A parer mio il motivo reale di questa “indecisione” parlamentare sull’approvazione consiste nel fatto che non serva un’ulteriore protezione alle donne! Mi spiego meglio:  se ci fosse efferatezza nell’omicidio oppure una motivazione passionale, in questo caso ci sarebbero già le ormai dimenticate aggravanti dell’omicidio, senza contare che l’uguaglianza per i diritti e per la legge verrebbe a decadere indecorosamente. Se passasse questa proposta, credo che si verrebbe a creare una sorta  di disparità legale tra i due sessi, poiché di fatto vi sarebbe differenza nella pena in base al sesso della vittima. L’unico disegno di legge utile per la specificazione dell’omicidio è l’infanticidio. In tal caso infatti c’è l’impossibilità reale e materiale del bambino di proteggersi. Nel caso della donna invece ella  può ricorrere a vie legali o perfino difendersi autonomamente.  Se il problema  risiede nell’efferatezza degli omicidi contro le donne, come pretendiamo che un uomo, che prima abusa di una donna e poi la uccide a sangue freddo, si faccia degli scrupoli a farlo solo perché vi è una legge chiamata in modo diverso che lo punisce un po’ più pesantemente? Che senso ha approvare una legge che in realtà non impedirà a queste donne di essere uccise, anche perché nella maggior parte dei casi i femminicidi sono commessi o in situazioni in cui si perde il controllo per motivi passionali o semplicemente da squilibrati? Oltretutto non è neanche una reale emergenza. Infatti, anche se il numero delle donne uccise in Italia sta crescendo, esso  è comunque di gran lunga  inferiore al numero di morti per incidenti stradali o sul lavoro ed è peraltro inferiore rispetto a quello di altri paesi europei. E per finire, se dovessimo fare una legge per gli uomini che ammazzano le donne, ne dovremmo allora fare quasi inevitabilmente una sulle donne che ammazzano gli uomini per ristabilire la parità. Secondo molti è una grande perdita di tempo la discussione di questa proposta che sottrae attenzione a situazioni più gravi e importanti.

   Guglielmo Costume

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