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Cose che nessuno sa…

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L’ultimo libro di d’Avenia prima dell’ uscita del film tratto da “Bianca come il latte Rossa come il sangue”

Quattordici anni, l’età dei segreti inconfessabili, delle paure, dei sensi di colpa, del desiderio di amare senza sapere davvero come si fa, l’età delle domande senza risposta, l’età delle Cose che nessuno sa …

Margherita ha quattordici anni e procede sospesa nel vuoto sul sottile filo della vita, quando un messaggio lasciato in segreteria rischia di far crollare tutto, di farla cadere … suo padre non tornerà più a casa. La ragazzina allora sarà costretta ad intraprendere un viaggio, una sorta di Odissea al contrario in cui affronterà il dolore e la paura a piene mani, pur di riportare a casa un Ulisse che questa volta non vuole tornare. Alla fine della sua avventura, Margherita non ritroverà solo suo padre, ma anche se stessa: giungendo all’ ultima stanza del cuore, si riscoprirà più forte, più donna, perché il dolore “si nutre della vita per farle crescere le ali”. Per evitare il naufragio, a Margherita non basterà la sorridente e semplice saggezza della nonna Teresa o la tenerezza del fratellino, perché altre vele, altri venti, altri remi la condurranno al suo porto: l’esuberanza e la positività di Marta, sua compagna di banco; gli eloquenti silenzi di Giulio, misterioso ragazzo conosciuto per caso a scuola, che con lei condivide il dolore per la lontananza dei genitori; le pagine dei libri del suo prof. sognatore che si nutre di poesia, ma non ha il coraggio “di vivere come i poeti” e affrontare la vita vera.

Alessandro D’ Avenia ci propone ancora una volta un’immersione nel mondo degli adolescenti, delle loro fragilità, dei loro sogni “senza mai cedere all’ analisi sociologica degli adulti rompiscatole” o al complice ammiccare di autori come Federico Moccia. Affronta proprio quelle domande che spaventano tutti e che i ragazzi non hanno ancora il coraggio di porre a se stessi e al mondo. A differenza del primo romanzo, Bianca come il latte rossa come il sangue, Cose che nessuno sa propone una riflessione più profonda e diretta sui temi dell’amore, del dolore , dei sogni, delle scelte della vita. Spesso però l’autore si dilunga in digressioni che appesantiscono il discorso e rendono il libro a tratti noioso e ripetitivo. Inoltre la trama appare in alcuni passaggi troppo incline all’esagerazione, con il rischio di semplificare sofferenza e paura. Tuttavia il giovane professore è sicuramente riuscito nell’intento di sollevare quesiti senza risposta, spingendo gli adolescenti, suoi destinatari privilegiati, ad una maggiore conoscenza di sé, attraverso un’attenta analisi dei propri sentimenti, delle proprie paure e dei propri limiti. Insomma chiunque abbia voglia di una lettura piacevole, che allo stesso tempo sia in grado nonostante tutto di farci pensare di più a chi siamo, troverà sicuramente interessante quest’ ultimo libro dell’ autore palermitano.

Dal nostro Repertorio

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