L'Intervallo Salesiano » 30 Maggio 2013

Daily Archives: 30 Maggio 2013

Cose che nessuno sa…

L’ultimo libro di d’Avenia prima dell’ uscita del film tratto da “Bianca come il latte Rossa come il sangue”

Quattordici anni, l’età dei segreti inconfessabili, delle paure, dei sensi di colpa, del desiderio di amare senza sapere davvero come si fa, l’età delle domande senza risposta, l’età delle Cose che nessuno sa …

Margherita ha quattordici anni e procede sospesa nel vuoto sul sottile filo della vita, quando un messaggio lasciato in segreteria rischia di far crollare tutto, di farla cadere … suo padre non tornerà più a casa. La ragazzina allora sarà costretta ad intraprendere un viaggio, una sorta di Odissea al contrario in cui affronterà il dolore e la paura a piene mani, pur di riportare a casa un Ulisse che questa volta non vuole tornare. Alla fine della sua avventura, Margherita non ritroverà solo suo padre, ma anche se stessa: giungendo all’ ultima stanza del cuore, si riscoprirà più forte, più donna, perché il dolore “si nutre della vita per farle crescere le ali”. Per evitare il naufragio, a Margherita non basterà la sorridente e semplice saggezza della nonna Teresa o la tenerezza del fratellino, perché altre vele, altri venti, altri remi la condurranno al suo porto: l’esuberanza e la positività di Marta, sua compagna di banco; gli eloquenti silenzi di Giulio, misterioso ragazzo conosciuto per caso a scuola, che con lei condivide il dolore per la lontananza dei genitori; le pagine dei libri del suo prof. sognatore che si nutre di poesia, ma non ha il coraggio “di vivere come i poeti” e affrontare la vita vera.

Alessandro D’ Avenia ci propone ancora una volta un’immersione nel mondo degli adolescenti, delle loro fragilità, dei loro sogni “senza mai cedere all’ analisi sociologica degli adulti rompiscatole” o al complice ammiccare di autori come Federico Moccia. Affronta proprio quelle domande che spaventano tutti e che i ragazzi non hanno ancora il coraggio di porre a se stessi e al mondo. A differenza del primo romanzo, Bianca come il latte rossa come il sangue, Cose che nessuno sa propone una riflessione più profonda e diretta sui temi dell’amore, del dolore , dei sogni, delle scelte della vita. Spesso però l’autore si dilunga in digressioni che appesantiscono il discorso e rendono il libro a tratti noioso e ripetitivo. Inoltre la trama appare in alcuni passaggi troppo incline all’esagerazione, con il rischio di semplificare sofferenza e paura. Tuttavia il giovane professore è sicuramente riuscito nell’intento di sollevare quesiti senza risposta, spingendo gli adolescenti, suoi destinatari privilegiati, ad una maggiore conoscenza di sé, attraverso un’attenta analisi dei propri sentimenti, delle proprie paure e dei propri limiti. Insomma chiunque abbia voglia di una lettura piacevole, che allo stesso tempo sia in grado nonostante tutto di farci pensare di più a chi siamo, troverà sicuramente interessante quest’ ultimo libro dell’ autore palermitano.

Dal nostro Repertorio

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L’omosessualità

Le recenti leggi in materia hanno fatto esplodere la questione dei diritti degli omosessuali. Anzitutto vale la pena di fare alcune precisazioni. Gli omosessuali sono uomini e donne, che devono avere gli stessi diritti degli altri. Essi semplicemente desiderano amare e costruire il proprio futuro con persone dello stesso sesso. Tutto questo avviene non esclusivamente con atti sessuali, ma anche con un orientamento omosessuale e con l’identità omosessuale, che consiste in un durevole autoriconoscimento del sentire e vivere l’omosessualità. L’omosessuale non è un malato, non può essere emarginato, non deve essere colpevolizzato per le sue scelte di vita. Tutti potremmo ricordare episodi legati magari all’ambiente scolastico o delle compagnie di ragazzi, in cui emerge un’ingiustificata emarginazione del “diverso”, bollato spesso con espressioni infamanti o ingiuriose. A livello macro-sociale non possiamo tollerare alcun tipo di limitazione della libertà e dobbiamo rispettare il diritto degli omosessuali a radunarsi, riunirsi in associazioni e convivere tra di loro, in base ad un principio innegabile di libertà e di valorizzazione della sfera affettiva di ognuno. Tutti sostanzialmente si muovono nella vita in base a una passione e non è giusto mortificare o discriminare i sentimenti degli omosessuali. Molti sono stati gli artisti e gli intellettuali che hanno dichiarato la loro omosessualità: Sandro Penna, Elton John, Pier Paolo Pasolini. Altri, come Testori, hanno preferito viverla in modo meno appariscente, coscienti della drammaticità della propria condizione. Nessuno però aveva mai immaginato di arrivare ad una celebrazione, come quella del cosiddetto matrimonio omosessuale. Non credo che questa sia infatti una giusta scelta legislativa. Ritengo più corretta una convivenza tutelata dalle leggi dello stato. In un momento in cui nei nostri paesi industrializzati si registra il calo delle nascite, che senso ha equiparare il matrimonio omosessuale a quello eterosessuale? La natura ci dice che i bambini non possono nascere da un’unione di tal genere e la nostra civiltà, anche di fronte alla forte spinta demografica degli altri continenti, potrebbe diventare a lungo andare un semplice ricordo, priva di una possibilità sostanziale di crescere e di procreare. Quale prospettiva futura ha infatti una società in cui, come avviene in certe scuole spagnole, si presentano sullo stesso piano la scelta affettiva omosessuale e quella eterosessuale? Che sviluppo può avere un bambino che ha per genitori due papà o due mamme? Ricapitolando, voglio di nuovo esprimere massimo rispetto per la psicologia e l’affettività della persona e la mia ferma opposizione ad ogni tentativo di emarginazione, ma deve essere chiaro che una società sana deve distinguere i ruoli di ognuno, per non autodistruggersi. Affermo questo in base anche alla Costituzione, che all’articolo 29 precisa che la famiglia è una “società naturale fondata sul matrimonio”. Non a caso la Corte Costituzionale ha più volte ribadito che la convivenza non possa essere assimilata alla famiglia.

Dal nostro Repertorio
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Stradonbosco: una festa tra le vie di Caserta

Anche quest’anno si è svolta tra le strade di Caserta la tradizionale Stradonbosco, che ha oramai raggiunto la XV edizione. Organizzata dall’ASD FALCHETTI Caserta e dall’Oratorio Salesiano in collaborazione con la FIASP, quest’anno la maratona si è svolta domenica 19 Maggio, con partenza in Piazza Dante nella quale sono stati allestiti diversi stands tra Segreteria, presso la quale era possibile effettuare le iscrizioni fino a 15 minuti prima della partenza, ed un altro spazio riservato all’esposizione dei premi messi in palio dai numerosi sponsor che hanno aderito all’iniziativa, tra i quali la Parmalat, PetrilloGroup, Amplifon, Carpisa,Ferrarelle, PZ Sport e Croce Rossa Italiana. A loro va un caloroso ringraziamento per aver permesso sia la distribuzione dei diversi gadjet a coloro che hanno preso parte alla maratona, sia il ristoro finale offerto agli atleti con succo, pizze e latte rigorosamente Parmalat. La Gara non competitiva ha previsto la suddivisione in due diversi percorsi, infatti gli iscritti hanno potuto scegliere se partecipare ai 3 o ai 10 Km. Ai più audaci la decisione dei 10 Km! Premiato l’Istituto dei Salesiani come scuola con il maggior numero di partecipanti. E altri premi sono stati dati ai migliori classificati delle rispettive categorie e competizioni. Insomma più che una gara, la possiamo definire una vera e propria festa in giro per Caserta, che oltre a portare un po’ di soddisfazione ai vincitori, ha regalato tanta allegria e divertimento a tutti. Un modo di stare insieme nello stile salesiano di Don Bosco.

 Carmine Molisso

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