“A Beautiful Mind”: tra genio e follia

Comment

Archivio CASERTAttualità Dal nostro Repertorio Musica&Spettacolo Rubriche

John Forbes Nash è un giovane matematico, iscritto all’Università di Princeton. La sua maestra delle elementari afferma che sia “nato con due porzioni di cervello e solo mezza porzione di cuore”, infatti è imbranato con le donne ed ha difficoltà ad instaurare rapporti di amicizia. Ha solo due amici: Charles, suo compagno di stanza, e la nipote di questi. Inoltre è ossessionato dalla ricerca di una teoria matematica nuova e rivoluzionaria. Lo spunto gli viene durante una serata al bar: quale strategia può mettere in atto un gruppo di amici per ampliare le proprie conoscenze senza creare competizione nel gruppo? Nash decide di applicare a questo problema la famosa “teoria matematica dei giochi”, trasformandone in modo del tutto originale gli esiti.

Diventato un personaggio importante grazie al successo della sua teoria, la vita di John trascorre serena, gli viene affidata una cattedra all’Università di Princeton, sposa Alice, una sua studentessa, e viene contattato da William Parcher, un agente segreto del governo, per decodificare codici sovietici. Questo periodo di tranquillità termina quando in seguito a comportamenti “strani” viene ricoverato e gli viene diagnosticata la schizofrenia paranoide. Inaspettatamente si scopre che Charles, sua nipote e William Parcher sono solo frutto della sua immaginazione.

Questa malattia gli provoca allucinazioni, compromette la sua percezione della realtà e gli causa una spiccata paranoia nei confronti del mondo. Nonostante le cure psichiatriche, John sembra essere incapace di avere una vita “normale” e sembra essere destinato a vivere in un manicomio, ma le sollecitazioni del suo assistente lo spingono a proseguire le sue ricerche. Queste che gli faranno riguadagnare la cattedra all’Università, finché nel 1994 verrà perfino insignito del Premio Nobel per l’economia.

Al di là della storia, l’interpretazione di Russell Crowe, nei panni del protagonista, rende in maniera perfetta il progredire lento e inesorabile della malattia, ma mostra anche che la malattia mentale non sempre crea un limite per le capacità intellettive degli individui, infatti, nonostante tutto, Nash riesce a portare avanti le sue ricerche e la sua carriera universitaria.

Inoltre una riflessione va fatta sul genio di John Nash, che ha origine da una sensibilità fuori dal comune. Egli oltre a rivoluzionare l’economia con la sua teoria, ci ha lasciato una visione originale dell’esistenza e della conoscenza, basando entrambe sull’amore e non solo sulle leggi immutabili della scienza, come dimostra il discorso che tenne durante la consegna dei Nobel, dedicato proprio alla moglie: <<Ho sempre creduto nei numeri, nelle equazioni e nella logica che conduce al ragionamento. Dopo una vita vissuta in questi studi, io mi chiedo: cos’è veramente la logica? Chi decide la ragione? La mia ricerca mi ha spinto attraverso la fisica, la metafisica mi ha illuso e mi ha riportato indietro. Ed ho fatto la più importante scoperta della mia carriera. La più importante scoperta della mia vita. È soltanto nelle misteriose equazioni dell’amore che si può trovare ogni ragione logica. Io sono qui grazie a te. Tu sei la ragione per cui io esisto. Tu sei tutte le mie ragioni>>.

Dal nostro Repertorio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *