La sorpresa di questa mattina: il buongiorno dell’Ispettore

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La giornata per il triennio è iniziata in un modo un po’ particolare, in un modo che – ci posso mettere la mano sul fuoco – nessuno si sarebbe mai aspettato: il consueto buongiorno comunitario, che di solito il lunedì è dedicato alle quinte, ha invece riunito nella Sala Don Rua della Casa tutto il triennio, che ha avuto l’onore di ospitare l’Ispettore dell’IME (Ispettoria Meridionale dei Salesiani) Don Pasquale Cristiani (a destra in foto), venuto a far visita alla casa casertana. 

Per chi non lo sapesse l’Ispettore è il diretto “vicario” del Rettor Maggiore, ed è colui che ha l’impegnativo compito di coordinare l’intera Ispettoria Salesiana; nel caso di Don Pasquale, egli è “a capo” dell’Ispettoria Meridionale, che racchiude tutte le 35 case salesiane delle regioni meridionali (12 in Campania, 15 in Puglia, 5 in Calabria, 1 in Basilicata, 2 in Albania). Tra l’altro uno dei consiglieri dell’Ispettoria Meridionale è proprio il nostro Preside, Don Cristiano Ciferri. 

Don Pasquale ci è venuto a trovare – passatemi il termine – come un vero padre va a visitare il proprio figlio; egli ha voluto incontrare i giovani della scuola (medie e liceo) per portare il nuovo messaggio del Rettor Maggiore. Egli ha chiesto ai ragazzi quale fossero le caratteristiche della scuola salesiana, e su di esse ha espresso un suo personale commento. L’ispettore  ci ha, poi, parlato di formazione, di famiglia, di dialogo, di autenticità dei rapporti. 

L’obiettivo dell’incontro era quello di lanciare una nuova sfida: dare un’identità alla scuola salesiana. Essa deve contraddistinguersi dalle altre per metodo, formazione, educazione, partecipazione, rapporti tra studenti e con gli insegnanti, insomma essa dev’essere una vera maestra di vita. Questo non significa che le altre scuole non siano tali, ma la fortuna di tutti i ragazzi salesiani è e dev’essere quella di avere non solo una scuola, ma una casa nella quale formarsi come persone prima ancora che come studenti. Tutto ciò con l’aiuto dei salesiani, dei docenti e anche dei propri compagni. 

La scuola dev’essere, dunque, parte integrante della casa salesiana e, come tale deve avere una propria identità che la faccia contraddistinguere dalle altre scuole, non solo nella formazione di ragazzi sapienti e capaci di dimostrare le proprie qualità fuori dalla casa salesiana (citando le parole di Don Pasquale: <<con una conoscenza a 360°>>), ma anche di “buoni cristiani ed onesti cittadini” come voleva Don Bosco. 

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