“Il paradiso degli orchi” di Daniel Pennac

Comment

L'ANGOLO DEI LIBRI
"Il paradiso degli orchi" di Daniel Pennac

Ho letto questo libro dal titolo Il paradiso degli orchi, scritto da Daniel Pennac nel 1985 in francese e pubblicato nel 1992 per la prima volta in Italia da Feltrinelli; si tratta di un romanzo breve.

Questo libro è composto da 39 capitoli e 208 pagine; i personaggi principali sono il capro espiatorio Benjamin Malaussene e la sua famiglia (Clara, Jeremy, il Piccolo, Louna e Therese) a cui si aggiungono un commissario (Rabdomant), il collega Theo, una giornalista avvenente e ambiziosa (Julie Carrencon) e una manciata di… orchi (la cui identità lascio scoprire a voi); i luoghi principali sono Belleville, a Parigi, e il Grande Magazzino in cui Benjamin lavora. Il libro è ambientato nei primi anni ‘80 e il racconto segue un ordine cronologico degli eventi.

Benjamin Malaussène ha uno strano lavoro, è il capro espiatorio dell’Ufficio Reclami del Grande Magazzino di Parigi. Una cliente è appena uscita dalla sua stanza quando si sente un forte boato. Una bomba, poi due, nel dipartimento giocattoli! Il sospettato numero uno dell’ondata di oscuri attentati è proprio Benjamin. E allora per scoprire chi sia il vero responsabile delle esplosioni si mobiliterà la sua tumultuosa famiglia e una esilarante banda di personaggi.

Il mio parere su questo libro è che inizialmente, leggendolo, ho avuto difficoltà a capire la storia e quello che stava accadendo ma dopo averlo letto ed essere andato avanti ho iniziato a capire meglio la storia, il tutto a causa dello stile molto particolare dell’autore che racconta gli eventi attraverso un quasi continuo flusso di pensieri che mescola la realtà con l’immaginario del protagonista.

 Il libro parla di tematiche fondamentali molto importanti tra cui l’immigrazione in Francia in tempi e luoghi in cui era mal sopportata da tutti; parla della omosessualità in modo giocoso e anche della tematica dell’aborto ma in modo ironico e leggero; ma il tema più intenso di cui parla è l’amore verso gli amici e per la famiglia.

 Due i passi che mi sono piaciuti di più:

“La mostruosità è sempre figlia di una bambina!”

“L’umorismo, irriducibile espressione dell’etica”

Stefano Pisapia, 3° Liceo Scientifico Sportivo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *