La seconda stagione di Euphoria, creata e diretta da Sam Levinson, è approdata in Italia nel mese di gennaio, in contemporanea con la messa in onda americana.
La serie tv racconta di un gruppo di adolescenti alle prese con i problemi tipici della loro età, ma tratta soprattutto di importanti tematiche, come quella della dipendenza da alcool e droghe.
Protagonista di Euphoria è Rue, che ha trascorso tre mesi in riabilitazione dopo un’overdose. Vive con sua madre e la sorella più piccola, Gia. Anni prima, il padre è morto di cancro, lasciando in Rue un senso di vuoto che si trasformerà in una dipendenza dalle droghe, infatti inizia ad assumere gli antidolorifici del padre. Lo spacciatore di Rue è un suo amico, Fez, che a suo modo la protegge. Come fa anche Ali, un adulto che frequenta lo stesso gruppo di sostegno di Rue, che la incita a resistere quando ha la tentazione di ricadere nella dipendenza. La vita di Rue è rivoluzionata dall’arrivo a scuola di Jules, una ragazza transgender appena trasferita in città, con la quale inizia una vera e propria relazione. Jules conoscerà su un sito di incontri un uomo con cui passerà una serata: Cal, che si scoprirà essere il padre Nate, il quarterback della squadra di football, con problemi di gestione della rabbia e confuso sulla propria identità sessuale, a causa del padre. La fidanzata di Nate è Maddy, cheerleader della squadra, ma il loro rapporto è morboso e a volte violento.
Euphoria è quindi una serie indirizzata anche al pubblico adulto, invitato a riflettere sul fatto che la maggior parte degli eventi narrati da questa serie nascono da situazioni vissute durante l’infanzia dei protagonisti: dolore, morte, rifiuto, abbandono, ma soprattutto la difficoltà di genitori fragili, violenti, confusi su se stessi, sulla propria vita, incapaci di essere una guida e un supporto per i propri figli.
In Italia entrambe le stagioni dello show firmato HBO sono disponibili su Sky Atlantic.
Avete visto le puntate della nuova stagione? Cosa ne pensate?
Giulia Sorbo