Category Archives: #SantiSalesiani

Celebrazioni Santa Maria Ausiliatrice nella nostra scuola salesiana

Ogni anno da quando sono nati i Salesiani si celebra la festa di Santa Maria Ausiliatrice, che cade il 24 maggio. Questa invocazione a Maria detta “Auxilium christianorum”, appare, per la prima volta, nella versione delle litanie lauretane pubblicata nel 1576 e approvata da Papa Clemente VIII nel 1601. Secondo la tradizione tale invocazione fu aggiunta da San Pio V dopo la vittoria riportata dalla Lega santa sugli ottomani a Lepanto, circa nel 1571. La festa in onore di “Maria in aiuto dei cristiani” sarà poi istituita dal Servo di Dio Pio VII il 15 settembre 1815 e fissata al 24 maggio in ricordo del suo trionfale rientro a Roma (24 maggio 1814) dopo la prigionia sotto Napoleone a Fontainebleau. In origine la festa era limitata alla Chiesa di Roma, ma fu presto adottata dalle diocesi toscane per poi estesa alla Chiesa universale.

È molto importante per noi salesiani questa giornata poiché la nostra devozione a Maria Ausiliatrice è da attribuire proprio a Giovanni Bosco, che la scelse come patrona principale della famiglia salesiana e delle sue opere: nel 1862 iniziò a edificare nel rione Valdocco di Torino una basilica dedicata all’Ausiliatrice, consacrata il 27 ottobre 1868. Una nuova chiesa dedicata all’Ausiliatrice fu edificata per i salesiani sulla via Tuscolana a Roma nel 1932: fu elevata al grado di basilica e fu eretta in diaconia nel 1967. Per quanto riguarda la celebrazione di questa giornata noi salesiani festeggeremo martedì 25 alle ore 9, 30 con la Messa in onore di Maria Ausiliatrice. Verrà celebrata all’aperto in cortile e sia le medie sia le elementari saranno animati dai prof. Barone ed Anastasio. I ministranti di medie e liceo.

Al termine della messa ci sarà l’intervallo e a seguire l’esibizione dell’orchestra don Bosco, consegna dei premi Gesi Iannazzo, Arturo Ricciardi, Benedetta Corvino, Annalisa Belardo, Melenchi per il liceo ed il premio Fulvio Colucci per le medie. Dopo questa premiazione si tornerà in classe. Conoscevate la storia di Maria Ausiliatrice e del perché è così importante per i Salesiani?

Di Fabiana Falco, 5º Classico

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Messa delle ceneri

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il 1 Marzo si terrà all’interno della chiesa, presso l’istituo salesiano, una messa  per la ricorrenza del giorno delle ceneri.

tutte le classi dell’ istituto parteciperanno a questa messa; Elementari, medie e per finire liceo.

la messa impiegherà le ultime due ore di lezione per il Liceo, per questa importante ricorrenza.

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Quiz di Don Bosco

Per iniziativa di don Giancarlo, animatore dell’oratorio,  si svolgerà sabato prossimo, subito dopo la Messa di san Giovanni Bosco, al secondo piano nella sala studio, un quiz sulla vita di don Bosco per ricordare il santo molto importante  per noi e per la nostra scuola. Sono stati stampati 500 libretti distribuiti  in tutto l’istituto (liceo,medie ed elementari) per apprendere tutti i dettagli sulla vita del santo e chi riuscirà a vincere il quiz di Don Bosco avrà un premio a sorpresa.

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#SantiSalesiani: si parla di Eusebia Palomino Yenes

Eusebia Palomino Yenes vede i natali nel crepuscolo del secolo XIX – il 15 dicembre del 1899 – a Cantalpino, piccolo paese della provincia di Salamanca (Spagna) in una famiglia ricca di fede quanto scarsa di mezzi. Papà Agustin, che tutti ricordano nel suo aspetto dimesso, uomo di grande bontà e dolcezza, lavora come bracciante stagionale a servizio dei proprietari terrieri dei dintorni e mamma Juana Yenes accudisce la casa con i quattro figli.Quando nell’inverno la campagna riposa e il lavoro viene a mancare, il pane scarseggia. Allora Papà Palomino si trova costretto a chiedere aiuto alla carità di altri poveri nei paesetti della zona. Talvolta a lui si accompagna la piccola Eusebia, di sette anni appena, ignara del costo di certe umiliazioni: ella gode di quelle camminate per i sentieri campestri, e lietamente saltella accanto a papà che le fa ammirare le bellezze del creato e dalla luminosità del paesaggio di Castiglia trae spunti catechistici che la incantano. Poi, raggiunto un cascinale, sorride alle buone persone che la accolgono e chiede «un pane per l’amor di Dio».Il primo incontro con Gesù nell’Eucaristia all’età di otto anni procura alla fanciulla una sorprendente percezione del significato dell’appartenere, dell’offrirsi in totalità di dono al Signore.

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#SantiSalesiani: Luigi Orione tra i prediletti di Don Bosco

Luigi Orione nacque da un selciatore di strade e da una contadina analfabeta. Egli entra tra i Francescani di Voghera, ma nel giugno del 1886  diventa allievo nell’oratorio Valdocco di Torino, dove rimane tre anni. Viene notato da Giovanni Bosco che lo annovera tra i suoi prediletti. Il 16 ottobre 1889 entra nel seminario di Tortona, dove gli viene anche affidato il compito di custode in Duomo. Il 2 marzo 1892 inizia l’apostolato per la gioventù. Il 3 luglio 1892 inaugura l’Oratorio san Luigi. A 21 anni, il 15 ottobre 1893 apre nel rione san Bernardino di Tortona un collegio per fanciulli desiderosi di studiare ma poveri di famiglia. 

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#SantiSalesiani: Leonardo Murialdo e la sua Congregazione

Leonardo Murialdo nasce a Torino nel 1828, allora via Dora Grossa, da una agiata famiglia: il padre Leonardo è agente di cambio. 

Resta presto orfano di padre (1833) e per questo è mandato nel 1836 in collegio a Savona. Dopo un periodo di sbandamento giovanile ritorna a Torino ed intraprende gli studi di filosofia e teologia, diventando sacerdote nel 1851. Da sacerdote il suo primo campo di azione sono le iniziative in favore della gioventù della periferia torinese, carcerati, giovani lavoratori, ragazzi di strada e altri giovani in difficoltà. Nel 1866 diventa rettore del collegio degli Artigianelli di Torino  un’istituzione religiosa per l’assistenza di ragazzi poveri ed abbandonati. Tra gravi difficoltà economiche, sarà questa la sua principale attività fino alla morte.

Nel 1873 fonda la Congregazione di San Giuseppe per dare continuità alla sua azione sociale ed educativa. Il fine della congregazione è l’educazione della gioventù, specialmente di quella povera ed abbandonata. Collabora a molte iniziative in campo sociale in difesa dei giovani, degli operai e dei più poveri.

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#SantiSalesiani: scopriamo qualcosa su Don Giovanni Bosco

Don Giovanni Bosco era un grande apostolo dei giovani, fu loro padre e guida verso la salvezza con il metodo della religiosità vera, dell’amore teso sempre a prevenire anziché a reprimere. Il suo modello per eccellenza era quello di san Francesco di Sales, prede da lui il suo metodo educativo e apostolico. Fondò i Salesiani, la Pia Unione dei cooperatori salesiani e, insieme a santa Maria Mazzarello, le Figlie di Maria Ausiliatrice. Tra i più bei frutti della sua pedagogia, san Domenico Savio, quindicenne, che aveva capito la sua lezione: “Noi, qui, alla scuola di Don Bosco, facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempimento perfetto dei nostri doveri”. Giovanni Bosco fu proclamato Santo alla chiusura dell’anno della Redenzione, il giorno di Pasqua del 1934. Il 31 gennaio 1988 Giovanni Paolo II lo dichiarò Padre e Maestro della gioventù, “stabilendo che con tale titolo egli sia onorato e invocato, specialmente da quanti si riconoscono suoi figli spirituali”

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#SantiSalesiani: Don Callisto Caravario, la suprema fede

Don Callisto Caravario nasce a Courgné (Torino) nel 1903. Ben presto si trasferisce con la famiglia a Torino dove frequenta le scuole salesiane di San Giovanni Evangelista e di Torino-Valdocco. Giovane salesiano, a 21 anni, invitato dal Vescovo Luigi Versiglia, parte per la Cina. È ordinato sacerdote nel 1929. Questi due nostri confratelli salesiani, uniti nell’ideale missionario, sono anche uniti nella suprema testimonianza della loro fede. Furono uccisi a Lin Chow (Cina) il 25 febbraio 1930, in odio alla fede e in difesa dell’integrità di alcune ragazze. La Chiesa ne ha riconosciuto il martirio e il primo ottobre 2000, anno del Grande Giubileo, il Papa Giovanni Paolo II li ha dichiarati Santi.

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#SantiSalesiani: Madre Mazzarello, una fede incrollabile

Madre Mazzarello nasce a Mornese, un paese  dell’alessandrino, il 9 maggio 1837.
La sua fu un’esistenza breve ma radicata nell’essenzialità e nella saggezza evangelica; la sua vita fu ricca di scelte coraggiose dettate da una quotidianità scarna ed esigente e la sua storia fu delineata da un continuo processo di conversione e di purificazione interiore.
Il segreto della sua santità è da ricercare nella personalità forte e determinata, sostenuta ed alimentata da una fede robusta.

La sua serenità, la gioia di cui si fece portatrice e la capacità di costruire relazioni vere e profonde provenienti dalla certezza della presenza e vicinanza di Dio, le permisero di trasformare i sacrifici, le sofferenze e le fatiche incontrate in continue occasioni di crescita e di conversione.

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Vescovo Luigi Versiglia: il salesiano missionario martire in Cina

Il vescovo Luigi Versiglia, salesiano, è uno dei 120 martiri della Cina. Nato nel 1873 a Oliva Gessi, in provincia di Pavia, conobbe personalmente don Bosco. Fu ordinato sacerdote nel 1895, e per dieci anni portò avanti l’incarico di maestro dei novizi nella Casa salesiana di Genzano. Fin da giovanissimo portava nel cuore il desiderio di partire come missionario. Così nel 1906 fu scelto come capogruppo dei primi missionari salesiani in partenza per la Cina. Mentre la Cina sprofondava sempre più nella guerra civile, verso la fine del gennaio 1930 si mise in viaggio assieme al giovane confratello don Callisto Caravario (anche lui nel gruppo dei 120 martiri) per raggiungere i cristiani della piccola missione di Lin-Chow. Furono uccisi insieme da un gruppo di banditi il 25 febbraio 1930. Poco dopo Don Bosco morì, senza aver potuto avere un colloquio con il ragazzo, cui aveva anticipato di avere qualcosa di importante da dirgli. Questo tuttavia colpì molto Luigi, che nel 1889 entrò nell’istituto salesiano.

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