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Corri Forrest Gump! – Recensione

Un grande classico del cinema americano: Forrest Gump. Il Film, famoso e premiato in tutto il mondo, ci insegna a perseverare e continuare ad andare avanti anche in periodi difficili e pesanti come questi due anni.

Seduto sulla panchina della fermata dell’autobus di Savannah, Forrest Gump ricorda la sua infanzia di bimbo con disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS). Solo la mamma, e la piccola Jenny lo accettano per quello che è, facendola sedere accanto a sé sull’autobus della scuola. Sarà lei a incitarlo, per fuggire via dai bulli, a correre, liberando così le gambe dalla protesi. Attraverso trent’anni di storia americana, Forrest diventa un campione universitario di football, innamorandosi sempre di Jenny che però lo considera come un fratello. Assiste ai disordini razziali in Alabama e incontra Kennedy poco prima dell’assassinio. Si arruola quindi nell’esercito, dove fa amicizia con Bubba, un pescatore di gamberi che gli comunica la sua passione. Dopo un fugace incontro con Jenny che canta a Memphis, Gump va a combattere in Vietnam. Dopo varie peripezie e una corsa per tutta l’America (a piedi!), Forrest si sposerà con Jenny e avranno un bambino. Ma il destino, nell’assurda quanto nell’avvincente vita del protagonista il lieto fine si trasformerà in un nuovo inizio per lui e per il piccolo Gump.

Vedere Forrest Gump non permette solamente di ripercorrere trent’anni di storia americana, ma trasmette anche degli insegnamenti veramente importanti.
Il più importante quello di cogliere sempre l’attimo, perché Forrest Gump non si è mai rifiutato nel fare qualcosa, lui non aveva mai paura di sbagliare. Per esempio: Jenny gli dice di correre, e lui corre; l’esercito lo invita a giocare a ping pong, e lui gioca; Bubba gli propone di entrare nel business dei gamberi e lui accetta. E il risultato è che ha successo in tutte queste cose, diventando campione di ping pong e avviando un business da milioni di dollari

Se in tanti anni, Forrest ha avuto le sue difficoltà eppure non ha demorso ed è andato avanti, allora pure noi possiamo riuscire a “perseverare” e cercare di affrontare questo periodo in maniera più forte.

Giuseppe Vilardo, 5 Liceo Sportivo.

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Se la tua metà fosse proprio tua sorella?: XYLØ

Gli XYLØ sono un duo composto dalla cantante, Paige Dudy ed il musicista e cantautore Chase Duddy: fratello e sorella che si scoprono reciprocamente attraverso la musica.

I due sono nati e tuttora vivono negli Stati Uniti. Sono principalmente conosciuti per il loro singolo di debutto “America”, realizzato verso la metà del 2015.

Essendo nati in una famiglia legata alla musica i due sono stati molto influenzati da coloro che avevano intorno.

Chase imparò a suonare la batteria con l’aiuto di suo nonno e poi entrò a far parte di diverse band durante la sua adolescenza. Quando ebbe il suo primo computer incominciò a sperimentare la musica elettronica: questo diede inizio alla sua carriera come produttore e cantautore.

La prima volta in cui si rivolse a sua sorella Paige fu per chiederle di prendere parte come cantante per completare una canzone per lo spot pubblicitario della linea di vestiti “PacSun”delle celebri sorelle Jenner. Le Jenners ed i loro fan adorarono il mix tra lo stile di Chase e la voce di Paige e chiesero nuova music ai due fratelli che “si trovarono costretti” creare quella che sarebbe diventata la loro prima hit, “America”

 

“A questo punto ci siamo più o meno guardati e abbiamo pensato ‘Oh Dio. Che facciamo ora?'” dice Chase “Penso che forse dovremmo formare un band”

Ispirati dal veloce successo di “America”, una ballata pop riguardo l’amore e la libertà, i due registrarono il loro secondo singolo “Between the Devil and the Deep Blue Sea” e lo caricarono su SoundCloud. Il giorno stesso in cui pubblicarono il secondo singolo il primo raggiunse il milione di ascolti.

“Sembrava le stelle si fossero allineate solo per noi” dice Paige

In seguito gli XYLØ hanno realizzato altre due canzoni “Afterlife” e “L.A. Love Song” ed entrambe hanno raggiunto più di un centinaio di milioni di ascolti di Spotify.

Il loro stile dark con tracce di hip-hop e musica elettronica sembra piacere molto ad una vasta audience, ed alcuni dei loro testi sono stati addirittura definiti “universali”.

Riguardo questo Paige rivela: “Non tutto quello che c’è nelle nostre canzoni viene da me, è come con Taylor Swift, non è che lei sia sempre con il cuore spezzato. Ci sono così tante emozioni diverse nella nostra musica e non tutto è visto da una sola prospettiva”.

Chase e Paige sono entrambi concordi sul fatto che la loro dinamica fratello-sorella è stata un gran contributo durante il processo creativo in studio.

“C’è un livello di connessione diverso tra noi e penso che ci sono diversi tipi di cose che possiamo usare l’uno contro l’altra, mentre se lo facessimo con qualcun’altro questo qualcuno poi non lavorerebbe più con noi”

 

I due hanno ben saputo sfruttare l’onda di fama che li ha colpiti inaspettatamente subito dopo il loro primo singolo, sono stati molto fortunati e talentuosi nel mettere insieme le loro capacità. Sono molto promettenti, potrebbe venir fuori qualcosa di molto particolare, e voi che ne pensate?

 

 

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SPECIALE COGESTIONE: L’esperienza del Caffè Letterario

Uno dei corsi più scelti dai ragazzi per la cogestione è stato il Caffè Letterario, ispirato ai salotti culturali nati nel 1700, nei quali si discuteva di argomenti di varia natura. Il corso è stato tenuto dalla Dottoressa De Rosa, sociologa e madre di una allieva del liceo ed stato molto ben strutturato ed elaborato. Gli argomenti principali su cui quasi tutto il corso si è concentrato sono stati il terrorismo e l’immigrazione, che hanno consentito una profonda riflessione anche sulla tematica delle “emozioni”. Il riferimento costante di questa discussione è stata la scrittrice Oriana Fallaci, della quale è stato preso in considerazione il libro ”La rabbia e l’orgoglio”, che ha rappresentato il primo passo per introdurre la discussione. Si è partiti proprio dalla sua visione dell’episodio di terrorismo più grave nel mondo Occidentale: l’attacco alle torri gemelle, che ha suscitato un grande odio nei confronti dei terroristi ma, allo stesso tempo, ha fatto si che più importanza venisse data alla parola “terrorismo”. Da qui le spiegazioni precise e soddisfacenti della Dottoressa ed i brevi scambi di idee accompagnati da un caffè e dalle vivande, proprio come nel 700′.

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