Category Archives: Arte&Popcorn

La nostra rubrica di arte, cinema, serie tv

Find Them Next: Vance Joy

Quando sei una promessa dello sport poco t’importa di eccellere in qualcos’altro; ti impegni sul fare più ripetizioni possibili, sull’allenarti per essere pronto a nuove sfide, sull’essere migliore di tutti. E quando addirittura vieni eletto “Miglior giocatore del primo anno” della lega nazionale maggiore di football australiano dovresti aver chiara la tua strada.

Ed invece no, il signor James Gabriel Keogh in questo ci stupisce.

“Papà, lascio la palla ovale e prendo una chitarra, da oggi girerò il mondo. Ah, e per accentuare il cambiamento il mio nome sarà Vance Joy. Ci si vede!”

Un pazzo, in tutti i sensi.

Ma la vita, invece di fargliela pagare con una specie di karma giustificatissimo, lo premia ancora.

Il mondo lo conosce nel duemilatredici grazie a “Riptide”, brano tratto dal suo EP d’esordio “God Loves You When You’re Dancing”. Riceverà, complessivamente, quattordici dischi di platino e quattro d’oro, stupendo mezzo universo musicale con una canzone che parla del motel in cui trascorreva le vacanze da piccolo.

Vicino al “pazzo” ci aggiungerei “geniale”, ora.

Il suo indie folk innovativo stupisce un po’ tutti, tra fan che lo acclamano ed addetti ai lavori che vorrebbero la sua firma sui loro contratti.

Dopo la pubblicazione del suo primo (ed al momento unico) album “Dream Your Life Away” nel duemilaquattordici da parte della Atlantic Records, la signorina Taylor Swift lo invita ad aprire le tappe del suo tour nel Nord America, consacrando un artista in continua ascesa.

La vita premia anche il coraggio dei folli.

Ottimo insegnamento James, ne faremo tesoro.

Published by:

Find Them Next: William Fitzsimmons

Pittsburgh, ridente cittadina della Pennsylvania, è famosa per avere due delle squadre più vincenti dello sport americano: gli Steelers nel football (sei campionati vinti) ed i Pirates nel baseball (cinque titoli nazionali). Inoltre la Campbell’s ha devozione infinita verso questa città, avendo “partorito” il suo testimonial per eccezione, Andy Warhol.

Ma musicalmente?

In questo ha carenze.

Sì, è vero, ha dato i natali a Wiz Khalifa e Mac Miller (articolo? Forse), ma poi niente più.

Anzi no.

Decisamente.

Nel ’78, prima dei due sopracitati, nasce un uomo che pubblicherà in totale nove raccolte musicali e che saprà suonare sei strumenti.

Ecco perché non ha tempo per farsi la barba.

Bando alle ciance, oggi parliamo di William Fitzsimmons.

William è, essenzialmente, in quel grosso limbo, alla cui entrata vi è un cartello con su scritto “Artisti bravi ma non abbastanza per il popolo”. Ah, quanta gente andremo a pescare da lì in queste settimane. Nella sua carriera ha collezionato numerosi pezzi fantastici, come la dolcissima “Let You Break”, cantata assieme a Julia Stone. Arriva però la consacrazione grazie a due brani, “Passion Play” e “Please Don’t Go”, inseriti in due puntate del medical-drama Grey’s Anatomy. Fa sorridere il fatto che William abbia conseguito un master al Geneva College in counseling lavorando successivamente come psichiatra. Le cose nella vita ritornano sempre.

Torniamo alla sua carriera musicale.

In ordine iTunes US, Australia ed UK decidono di premiarlo come miglior cantautore a cavallo tra il 2008 ed il 2009, grazie soprattutto alla pubblicazione di due veri e propri capolavori: “The Sparrow and the Crow” e “Goodnight”, album che rimarranno nella storia dell’indie.

Il suo ultimo EP, “Pittsburgh”, dedicato alla nonna, l’ha portato ad affrontare un tour che ha toccato diciotto Stati.

Ma è dedicato anche alla sua amata Pittsburgh, che ha un nuovo motivo per essere orgogliosa di se stessa. Un motivo pelato e con una lunga barba.

Published by:

Find Them Next: Marina & The Diamonds

27La distanza fra Grecia e Galles è di circa 3.302 chilometri, un viaggio che attraversa l’intera Europa. In macchina può durare un giorno e mezzo ed i paesaggi che si susseguirebbero sarebbero molteplici, numerosi come i metri che si macinerebbero.

Ma due Stati così lontani da cosa potrebbero essere accomunati?

Un nome e cognome: Marina Diamandis.

Ma partiamo con ordine.

Abergavenny, Sud-Est del Galles. Data astrale: dieci ottobre 1985. Nell’ospedale cittadino viene alla luce la nostra Marina, da madre gallese e padre greco. Della sua infanzia poco ci importa, facciamo un salto temporale per arrivare al 2011. La Diamandis ha già prodotto un album con la 679 Recordings, di nome The Family Jewels, arrivando al quinto posto nella UK Albums Chart.

“Roba rara, ne passa una ogni cinquant’anni” dicono di lei.

Electra Heart, uscito nel 2011, viene accolto in maniera fredda, per colpa anche di una scarsa promozione a livello mondiale, ma quando Marina inizia ad aprire il Mylo Xyloto Tour dei Coldplay in Europa e Nord America il successo arriva immediato. Ma non la consacrazione. Per quella dobbiamo aspettare il 2015.

E Froot, principalmente.

Mischiare la musica elettronica con il new wave e non creare un minestrone indigesto non è da tutti, è risaputo. Ma Marina no, non riesce proprio a fare musica da non mandare giù. Marina è Marina.

Froot, come già detto, la consacra in tutto il mondo. Raggiunge la Top Ten dei dischi più venduti in dieci Paesi diversi. Non in Italia. Non mi stupisco più ormai.

“Roba rara, ne passa una ogni cinquant’anni”

Stramaledettamente vero.

Published by:

Find Them Next: Beck

Vinci il Grammy al miglior album 2015 con Morning Phase mettendoti dietro gente come Beyoncè, Ed Sheeran, Sam Smith e Pharrel Williams ma rimani comunque anonimo nella maggior parte dei paesi del mondo, ad esempio in Italia.

“Ma Beck chi?”

Ecco appunto.

E’ questo il destino della maggior parte degli autori di musica non commerciale in Italia: essere ascoltati da, letteralmente, gente che si può tranquillamente contare sulle dita di quattro mani. Ma questa è un’altra storia. Strana, ma pur sempre una storia.

Torniamo a noi. Dal ’93 ad oggi Beck colleziona tredici perle, spaziando dall’Alternative Rock all’Alternative Rap. Loser, suo primo singolo, nel ’90 diventa un vero e proprio brano virale negli States. Da allora è solo ascesa per uno dei maggiori esponenti dell’indie rock mondiale, amato da tutti gli addetti ai lavori. Un po’ meno dal rapper Kanye West, che ha tentato di non fargli fare il discorso di ringraziamento alla consegna del Grammy, affermando poi che avrebbe preferito il premio in mano a Beyoncè. Non si può piacere a tutti, Beck lo sa bene.

Canta in Loser: “Sono un perdente, baby, perché non mi ammazzi?”

La notte dell’otto febbraio duemilaquindici avrà sicuramente pensato a quelle parole.

No baby, non ammazzarmi, fammi assaporare ancora questo momento.

Published by: