• Amore e poesia in “Due cuori a Parigi”

    Il libro da me letto s’intitola Due cuori a Parigi, della scrittrice francese Caroline Vermalle. Si tratta di un romanzo, pubblicato in Italia nel 2016 dalla casa editrice Feltrinelli; è composto da duecentoquaranta pagine e diviso in trentanove capitoli. 

    Una delle cose che ho apprezzato di questo libro è il fatto che ha un solo personaggio protagonista e la storia del romanzo si svolge attorno a lui. La vicenda si svolge a Parigi (cosa che mi ha permesso di scoprire nuove cose di questa città), ed è ambientata in epoca contemporanea.  

    La trama comincia con un prologo che descrive Parigi e la gente che popola questa capitale, persone anonime, un po “tutte uguali”. Ad un certo punto, l’autore si focalizza su uno dei tanti abitanti, di nome Guillaume Degénicour, che in seguito scopriremo essere il narratore stesso.

    Durante il mio percorso di lettura ho incrociato una data importante, il 20 Aprile, cioè la data del compleanno di Guillaume a cui sono stati invitati tutti suoi amici e il figlio Baz. Tra i suoi amici c’è la sua migliore amica di nome Edie, per la quale prova sentimenti profondi e non sa se il sentimento è ricambiato. Questa notizia interrompe il racconto e crea una situazione di tensione. 

    Lo stato d’animo del protagonista muta in uno totalmente differente. Ma anche questo libro, come quasi tutti i romanzi d’amore, termina con un lieto fine, e in questo caso scopriremo che Guillaume e la sua migliore amica finiranno per innamorarsi. 

    Mi è sembrato un buon libro, molto interessante, con un lessico ricco e attuale: le descrizioni sono chiare e brevi, l’atmosfera è sincera, i luoghi sono ben specificati e ben descritti. Le tematiche che tratta sono molto belle e subito mi hanno appassionato; ci sono pochi personaggi, cosa che a parer mio è un pregio poiché non ci sono troppi intrecci e si segue un filo logico chiaro e ben definito.  

    La tematica principale di questo libro è l’amore, in tante sue declinazioni vissute dal protagonista: per il figlio, per gli amici, per la città, e ultima ma non per importanza quello per la sua migliore amica. Il passaggio che più mi ha colpito è quella a pagina 79 che vede il protagonista, angosciato e senza futuro (poiché non ha risparmi, non ha soldi e non ha un lavoro), che si preoccupa per il figlio facendosi mille “paranoie” su di lui. Sarà grazie agli amici che riuscirà ad uscire da questo periodo di crisi.

    “Avanzo nel grande giardino, protetto dal resto del mondo. Sono elettrizzato dalla mia audacia. Parigi è tutta per me. Non cammino più, passeggio. È svanito tutto, la storia della città, i nomi delle strade, le tracce di Edie, passeggio e basta. E a un tratto capisco che ho trovato il cuore di Parigi.”

    Davide Avallone, 3° Liceo Scientifico Sportivo

    Published by:
  • Le avventure di Robinson Crusoe

    Il romanzo è ispirato a una storia vera; il protagonista è Robinson Crusoe che a 18 anni, in cerca di avventure, si imbarca in mare e naufraga a Yarmouth. Dopo essere stato rapito dai pirati, riesce a fuggire e si dirige in Brasile; da qui, stanziatosi per un po’ di tempo decide di ripartire, stavolta verso la Guinea: naufraga nuovamente su un’isola deserta, dove riuscirà a sopravvivere grazie agli attrezzi ed alle risorse recuperate dal relitto della nave.

    Durante il corso degli anni riesce a godere di una vita “dignitosa” ma col passare del tempo inizia a soffrire la solitudine così decide di dedicarsi alla religione, nello specifico alla lettura della Bibbia lasciata da un gruppo di cannibali approdati sull’isola. In futuro, un prigioniero diviene suo servitore e compagno e Robinson lo educa e chiama Venerdì. Solo dopo 28 anni riesce a lasciare l’isola e tornare a casa grazie ad una nave inglese. 

    Questo libro mi ha lasciato molte emozioni e pensieri, può far capire come è straziante la solitudine e come un uomo senza avere contatti con nessuno ha difficoltà a mantenere la sua sanità mentale. Non lo considero un libro triste ma più che altro interessante, a me è piaciuto molto e secondo me è adatto a una gran parte di tipi di lettori.

     Stefano Monda, 3° Liceo Scientifico Sportivo

    Published by:
  • “Di tutte le cose buone”, di Clare Fisher

    Il libro da me letto s’intitola Di tutte le cose buone, scritto da Clare Fisher. Il libro è stato pubblicato in Italia a Milano, nel febbraio 2018, dalla casa editrice HarperCollins Italia.  Il libro appartiene al genere narrativo del romanzo autobiografico. La tematica trattata è quella del perdono e dell’amicizia. L’intento del libro è far capire che ognuno di noi ha qualcosa di buono per cui vale ancora la pena vivere. 

    Attraverso l’ampio utilizzo della tecnica del flashback, la trama ricostruisce la vita della protagonista, Beth, la quale si trova in carcere perché ha fatto qualcosa di terribile e non si aspetta più niente dal futuro. Grazie all’incontro con una psicologa, che le chiede di scrivere una lista di tutte le cose buone della sua vita,  Beth ricorda e racconta le cose belle che le sono capitate nella vita, prima in assoluto quella di aver avuto un bambino.  Nel raccontarsi, però, la protagonista deve fare i conti con il suo difficile passato: l’abbandono subìto da parte della madre, il susseguirsi di genitori affidatari, il suo sentirsi sempre inadeguata e diversa dalle altre, il suo punirsi rifiutando il cibo. 

     Il racconto non ha un lieto fine, perché la cosa brutta che lei ha fatto, cioè l’aver ucciso il suo bambino, rimane. Ma la protagonista attraverso questo viaggio interiore, riesce a perdonarsi, a non sentirsi completamente cattiva e pronta a concedersi una seconda occasione di vita. 

     Il libro mi ha deluso, soprattutto il finale in cui la protagonista rivela la cosa brutta che ha fatto. Nel mio percorso di lettura ero rimasto incuriosito dal fatto di scrivere una lista di cose buone che capitano nella vita, e anche il linguaggio adottato mi ha avvicinato al libro: l’ho trovato semplice e molto vicino a noi giovani. L’ultima parte del libro, invece, mi ha lasciato molto amareggiato, perché non riesco a capire come una mamma possa uccidere il proprio bambino; ecco perché è un libro che non consiglierei.

    “C’ero solo io. Non ho chiuso gli occhi perché non ci riuscivo, perché le cose erano già abbastanza buie. Era come se ognuna delle persone che mi aveva abbandonato mi tenesse schiacciata contro il materasso. Era inutile cercare di rialzarsi.”

    Ivan Del Prete, 3° Liceo Scientifico Sportivo

    Published by:
  • “Istruzioni per diventare fascisti”, il podcast

    Il libro che ho letto si intitola Istruzioni per diventare fascista, scritto da Michela Murgia e pubblicato nel 2018 a Torino da Einaudi. L’autrice ha pubblicato anche altri libri tra cui Morgana, Accabadora, Stai zitta e infine Il mondo deve sapere. Questo libro appartiene al genere della saggistica e l’argomento principale è l’uso dell’ironia per invitarci ad alzare la guardia contro i pesanti relitti del passato che inquinano il presente. 

     Il libro che ho letto mi è piaciuto davvero molto perché mi ha fatto capire alcune cose che non mi erano tanto chiare, facendo spesso ricorso all’ironia, ed ho imparato molti termini che non conoscevo.  Lo consiglierei ai miei amici interessati alla politica ed alla storia, anche per  far capire a determinate persone che non dobbiamo ripetere gli sbagli del passato. 

    Il problema è stabilire chi non è in parte coinvolto nella legittimazione del fascismo come metodo, cioè quanto fascismo c’è in quelli che si credono antifascisti

    Le parole generano comportamenti e chi controlla le parole controlla i comportamenti

    Queste sono due citazioni che mi sono rimaste impresse perché fanno riflettere molto.

    Katriel D’Onofrio, 3° Liceo Scientifico Sportivo

    Letto da Giuseppe Vincenzo Chirico

    Published by:
  • “Intelligenza emotiva”, di Daniel Goleman

    Daniel Goleman è uno scrittore americano, ha insegnato psicologia ad Harvard ed è un collaboratore scientifico del New York Times. Ha scritto molti libri, tra cui Intelligenza sociale, intelligenza ecologica e Essere leader.

    In questo libro è descritto come i problemi sul lavoro, i litigi di coppia, i rapporti con gli altri diventano più chiari grazie all’intelligenza emotiva. Si parla di come far conciliare l’intelligenza razionale con l’intelligenza emozionale, ovvero far conciliare l’intelletto con le emozioni, e questa conciliazione crea la cosiddetta intelligenza emotiva

     Secondo Goleman chi è dotato di questa intelligenza dimostra di essere più produttivo nell’ambito lavorativo, ma non solo: dimostra anche di sapersi relazionare meglio con persone e situazioni diverse. Ho scelto questo libro perché sono sempre stato affascinato dal capire gli stati d’animo delle persone, e come questi possano influire sui comportamenti altrui. Non nascondo che dopo il liceo mi piacerebbe intraprendere gli studi di psicologia, e credo che questo libro mi abbia spinto a proseguire la mia scelta. 

     Inoltre serve non solo a chi vorrà studiare psicologia, ma anche a chi vuole comprendere ad esempio come calmarsi durante un attacco di collera, e come deve comportarsi in questa situazione; insomma, questo libro ci aiuta a comprendere meglio noi stessi e gli altri, ed è una delle cose più belle e utili che ci siano.

    Vincenzo Angelino, 3° Liceo Scientifico Sportivo

    Published by:
  • “Il paradiso degli orchi” di Daniel Pennac

    Ho letto questo libro dal titolo Il paradiso degli orchi, scritto da Daniel Pennac nel 1985 in francese e pubblicato nel 1992 per la prima volta in Italia da Feltrinelli; si tratta di un romanzo breve.

    Questo libro è composto da 39 capitoli e 208 pagine; i personaggi principali sono il capro espiatorio Benjamin Malaussene e la sua famiglia (Clara, Jeremy, il Piccolo, Louna e Therese) a cui si aggiungono un commissario (Rabdomant), il collega Theo, una giornalista avvenente e ambiziosa (Julie Carrencon) e una manciata di… orchi (la cui identità lascio scoprire a voi); i luoghi principali sono Belleville, a Parigi, e il Grande Magazzino in cui Benjamin lavora. Il libro è ambientato nei primi anni ‘80 e il racconto segue un ordine cronologico degli eventi.

    Benjamin Malaussène ha uno strano lavoro, è il capro espiatorio dell’Ufficio Reclami del Grande Magazzino di Parigi. Una cliente è appena uscita dalla sua stanza quando si sente un forte boato. Una bomba, poi due, nel dipartimento giocattoli! Il sospettato numero uno dell’ondata di oscuri attentati è proprio Benjamin. E allora per scoprire chi sia il vero responsabile delle esplosioni si mobiliterà la sua tumultuosa famiglia e una esilarante banda di personaggi.

    Il mio parere su questo libro è che inizialmente, leggendolo, ho avuto difficoltà a capire la storia e quello che stava accadendo ma dopo averlo letto ed essere andato avanti ho iniziato a capire meglio la storia, il tutto a causa dello stile molto particolare dell’autore che racconta gli eventi attraverso un quasi continuo flusso di pensieri che mescola la realtà con l’immaginario del protagonista.

     Il libro parla di tematiche fondamentali molto importanti tra cui l’immigrazione in Francia in tempi e luoghi in cui era mal sopportata da tutti; parla della omosessualità in modo giocoso e anche della tematica dell’aborto ma in modo ironico e leggero; ma il tema più intenso di cui parla è l’amore verso gli amici e per la famiglia.

     Due i passi che mi sono piaciuti di più:

    “La mostruosità è sempre figlia di una bambina!”

    “L’umorismo, irriducibile espressione dell’etica”

    Stefano Pisapia, 3° Liceo Scientifico Sportivo

    Published by:
  • “I romanzi di Peter Pan” di James Matthew Barrie

    Il libro che vi presento si intitola I romanzi di Peter Pan ed è un romanzo fantastico scritto da James Matthew Barrie, oggi un classico della narrativa per ragazzi pubblicato nel 2015 presso l’editore Mondadori e tradotto da Pina Ballario e Alba Mantovani in lingua italiana.

    Barrie James Matthew è stato un romanziere e drammaturgo scozzese. Esordì con raccolte di bozzetti (Auld licht idylls, 1888; A window in thrums, 1889). Seguirono romanzi: The little minister (1891), Peter Pan in Kensington gardens (1906), Peter and Wendy (1911). Il meglio è però nelle opere drammatiche, ricche di fantasia e di verità umana: The admirable Crichton (1903), Peter Pan (1904), What every woman knows (1908). Peter Pan rimane la migliore fiaba drammatica per bambini.

    La storia, raccontata nel libro I romanzi di Peter Pan, è ambientata a Londra e sulla utopica Isola-che-non-c’è. L’ambientazione è fantastica e surreale, anche se traspare l’epoca in cui si svolge la vicenda (i primi anni del ventesimo secolo). 

    I protagonisti del romanzo sono Peter Pan, Wendy, John, Michel e Trilly. Antagonista di Peter Pan è Capitan Uncino il quale vuole rapire Wendy e i suoi fratelli per vendetta nei confronti di Peter Pan per avergli mozzato la mano data poi in pasto ad un coccodrillo. I personaggi secondari della storia sono i Bambini sperduti, la tribù degli indiani (pellerossa), la ciurma di Capitan Uncino e le sirene. 

    Ricorrono più frequentemente le azioni dei bambini sperduti poiché aiutano il protagonista a lottare contro Capitan Uncino e la sua ciurma, a differenza delle sirene che vengono presentate solo in rapporto alla descrizione dell’Isola che non c’è. 

    Il romanzo risulta di facile comprensione in quanto la scrittura utilizzata è lineare e semplice. Il racconto è scritto in forma impersonale, come se non ci fosse un autore, immergendo il lettore totalmente nella vicenda, catapultandolo nell’Isola-che-non-c’è. Sembra quasi che il lettore faccia un viaggio da solo e con la mente nei luoghi descritti. Per quanto riguarda il narratore egli è presente solo in alcune situazioni.

    L’opera di Barrie accanisce il lettore proprio perché lo trasporta in una realtà e in una dimensione totalmente differente da ciò che si vive quotidianamente dando anche un senso di leggerezza e di piacere. 

    Fabrizio Di Lillo, 3° Liceo Scientifico Sportivo

    Published by:
  • Alla scoperta dei “Racconti di Sherlock Holmes”, il podcast

    Arthur Ignatius Conan Doyle è stato uno scrittore scozzese considerato uno dei fondatori principali del genere letterario giallo.

    È conosciuto principalmente grazie al personaggio di Sherlock Holmes, noto investigatore inventato dallo scozzese. Le avventure di Sherlock Holmes è una raccolta di 12 casi tra i più importanti dell’investigatore. Vi presento il primo, dal titolo Uno scandalo in Boemia

    Una giovane e bellissima ragazza di nome Irene Adler possiede una foto ricatto del re di Boemia; quest’ultimo chiederà aiuto all’investigatore Sherlock Holmes che insieme al suo amico, il dottor Watson, farà di tutto per recuperare la foto, sottovalutando però l’ingegno della giovane ragazza. Ciò che mi ha convinto a scegliere questo libro è sicuramente la citazione che ho trovato sul retro: Lei vede, ma non osserva. La differenza è tutta qui! 

    Ho trovato questo libro interessante e anche un’occasione per aprire la mente ed immergersi in un mondo completamente diverso da quello che viviamo tutti i giorni, un bel passatempo. Ho trovato le storie molto interessanti. In questo libro la cosa che mi è piaciuta di più è sicuramente la situazione in cui il protagonista è messo alle strette ma riesce ad uscirne e la maggior parte delle volte già sapeva che si sarebbe trovato in quella situazione. Mi è piaciuta molto anche la descrizione dei protagonisti sia dal punto di vista dell’aspetto che caratteriale. Ecco perché consiglio a tutti questo libro adatto a tutte le età.

    Valerio Sangermano, 3° Liceo Scientifico Sportivo

    Letto da Giulia Sorbo

    Published by:
  • In memoria di Falcone e Borsellino, giornate della legalità

    Venerdì 20 maggio, alle ore 19:30, si terrà un aperidibattito presso il Teatro Parrocchia S.Pietro in Cattedra a Caserta. Gli ospiti saranno Pino Imperatore, scrittore – giornalista, autore della trilogia sulla famiglia camorristica degli “Esposito”; Davide D’Errico, fondatore di Opportunity Onlus; Don Fabio Bellino, direttore opera salesiana di Napoli. L’aperidibattito, intitolato “capaci di parlare, dai forma alla tua voce” verterà sull’anniversario della morte dei giudici Falcone e Borsellino.

    Inoltre, domenica 29 maggio, in occasione del May Fest 2022 organizzato dai Salesiani di Caserta, ci sarà un incontro in cui i giovani accolti nella Comunità Famiglia “Casa Pinardi” cureranno un momento di riflessione e memoria per ricordare le vittime innocenti della criminalità organizzata. Nell’occasione, ci onorerà della sua presenza il Procuratore Nazionale Antimafia Dott. Federico Cafiero de Raho, che terrà un discorso in memoria dei due giudici scomparsi.

    Ma chi sono Falcone e Borsellino?

    Paolo Borsellino e Giovanni Falcone erano due magistrati, due uomini che negli anni Ottanta hanno sfidato la Mafia.  Lo hanno fatto da soli, con le armi della loro intelligenza. Alla fine non ce l’hanno fatta, sono stati uccisi, ma nessuno ha più dimenticato la loro speciale missione.

    Francesca Siciliano 3º Classico

    Published by:
  • La fattoria degli animali, metafora della società umana

    “La fattoria degli animali” è un romanzo satirico scritto da George Orwell. L’idea centrale risale al 1937, ma la sua stesura ha avuto luogo verso la fine del 1943; in seguito è stato pubblicato da Mondadori nel 1947 con la traduzione di Guido Bulla. George Orwell nacque in India nel 1903. Trascorse un periodo della sua vita tra Londra e Parigi, dove proseguí la sua attività di giornalista parallelamente a quella di scrittore di romanzi, descrivendo la situazione disperata dei disoccupati e delle classi più povere in generale. Prese parte alla guerra civile spagnola e questo gli consentì di sviluppare delle ideologie proprie ben definite; Orwell infatti era contrario ad ogni tipo di totalitarismo e criticò sia il comunismo spagnolo sia quello sovietico. Nel 1996 ha vinto il Premio Retro Hugo al miglior romanzo breve proprio con “La fattoria degli animali”.

    Il romanzo inizia con una descrizione generale dell’organizzazione della fattoria gestita dal signor Jones, un allevatore che sfrutta senza pietà gli animali. Le “bestie”, dopo aver sentito un sogno del maiale conosciuto come Vecchio Maggiore, in cui tutti sono liberi dalla schiavitù dell’allevatore, decidono di ribellarsi, distruggendo i recinti e facendo fuori Jones mentre era ubriaco. Napoleone e Palladineve, anche loro maiali, prendono il controllo di tutte le operazioni e, con loro, tutti i maiali costituiscono la classe dirigente della fattoria; controllano e difendono bene l’agricoltura. Quando, però, i rapporti tra Napoleone e Palladineve declinano, iniziano i problemi. 

    Nel corso di tutta la storia, gli eventi vengono riscritti a seconda delle esigenze dei maiali: il passato viene descritto peggio di come fu realmente, così da far sembrare meno traumatiche le brutalità compiute dai maiali. L’educazione è un tema fondamentale in quanto gli animali, incapaci di ragionare con la propria testa, credono con grande fiducia alla propaganda. L’ignoranza, dunque, è un’arma preziosa nelle mani di qualsiasi dittatore, in quanto permette di far credere al popolo ciò che si ritiene più utile. Il messaggio che l’autore ha voluto dare è che, alla fine, qualsiasi individuo che prende il potere dimentica le sue origini e diventa esattamente come il detentore precedente dell’autorità, perché nessun uomo riuscirà mai ad eliminare il desiderio di potere.

    Simona Coppola, 3° liceo scientifico sportivo

    Published by:
  • La canzone di Achille, storia di un’amicizia tra eroi

    Ciao, sono Silvia, e il libro che ti presento si intitola La canzone di Achille, romanzo d’esordio della scrittrice Madeline Miller, premiato con l’Orange Prize nel 2012.

    La storia viene narrata da Patroclo, un ragazzino con nessuna capacità, il quale per una serie di eventi fortuiti è costretto ad abbandonare la sua città e la sua posizione di principe per ritrovarsi, esule, a Ftia, il luogo in cui conoscerà Achille. 

    Achille affascina fin da subito Patroclo e tra i due nascerà una profonda amicizia che con il tempo si trasformerà in un grande amore, un amore tra due uomini che nulla ha di scandaloso, bensì qualcosa di incredibilmente sorprendente.
    Nonostante il finale sia a dir poco triste, carico di eventi spiacevoli e causa di innumerevoli lacrime, Patroclo e Achille vivranno comunque uno splendido lieto fine.

    Ho amato ogni pagina di questo meraviglioso libro. Lo stile della scrittrice permette al lettore di catapultarsi in un tempo molto lontano ma, allo stesso tempo, assai prossimo. Il libro ci insegna a lottare per amore, sentimento, questo, che è l’unico per cui valga la pena vivere.

    Mi sono persa tra gli intrighi e i nascondigli, ho partecipato all’addestramento, ho combattuto in battaglia, ho vissuto le emozioni del primo amore, mi sono irritata per l’arroganza di Agamennone e mi sono perduta in una storia lontana e affascinante.

    Il libro rientra nel mio genere di romanzo preferito: molti me lo hanno consigliato, ma altrettanti non hanno speso una buona parola al riguardo; dopo averlo letto non posso che consigliarlo a chi ama le storie d’amore ed ha voglia di perdersi in una avventura lontana nel tempo, ricca di colpi di scena. 

    Ti fa vedere il mondo con occhi diversi da quelli abituati ai soliti racconti sulla Grecia e sulla guerra di Troia, nei quali non si va mai a pensare alle emozioni dei protagonisti, a ciò che loro hanno provato, alle loro ultime parole prima di morire.

    Sicuramente uno dei libri migliori che abbia letto, forse il mio preferito.

    Silvia Cava, 1° liceo classico

    Published by:
  • Musica&Spettacolo News

    La mia esperienza al Comicon 2022

    -Che cos’è il Napoli Comicon
    Il Napoli Comicon è un evento culturale per gli appassionati del fumetto e dell’arte. Creatosi nel 1998, dopo essersi interrotto per due anni a causa del COVID 19, finalmente è stato riaperto quest’anno con tanti eventi che hanno interessato molte persone dal 22 al 25 aprile.

    -La mia esperienza
    Essendo nerd, ovviamente ero felice per la riapertura del Comicon e mi ero preparato già dall’inizio del 2022, risparmiando soldi e chiedendo ad ogni amico se avesse intenzione di andare nei giorni domenica 24 e il lunedì 25. La sera prima, ho preparato tutto quello che poteva essermi utile, ed appena arrivato al Comicon, sono stato immerso da una sensazione di felicità e di spensieratezza.
    Il vedere tutte quelle persone travestite, conversare con loro mentre attendavamo nella lunga fila all’ingresso,  mi ha fatto capire come non fossi l’unico che stava aspettando con tanta impazienza quest’evento.

    -Eventi
    In questi due giorni di Napoli Comicon, ho vissuto molti momenti divertenti assieme a un mio amico appassionato di Federic95ita (noto youtuber che fa video riguardante i Pokemon) e avrebbe voluto incontrarlo appena aperti i cancelli, cosa che è successa, e neanche dopo 2 minuti ecco che la fila per incontrare Federic si è riempita a dismisura!

    -Gli acquisti
    Al Comicon ho fatto vari acquisti, e preso un po’ di gadget che regalavano agli stand, come poster, segnalibri, uno yo-yo. Ho comprato manga, come “Chainsaw Man” e “Kaiju No.8”, una borsa a tracolla a tema Fairy Tail, una maglietta a tema FullMetal Alchemist scontata grazie ad un buono vinto a uno dei giochi del Comicon (ruota della fortuna).

    -Foto
    Al Comicon ho fatto tantissime foto con molti cosplayer, non importava se fossero fatti bene o male, erano personaggi che adoro o che trovo “cool”, ma è durante il secondo giorno ho fatto una delle foto più belle della mia vita: io che vengo picchiato da Goku Ultra Instinto. Sono riuscito anche a filmare una parata di Star Wars, momento ricco di cosplayer, tra cui uno bellissimo, quello del Generale Grievous.

    Mi sono divertito ed alla fine è questo l’importante del Comicon. La capacità di sentirsi a proprio agio in quel luogo, per uno o per tutti e quattro i giorni, è meraviglioso. Non vedo l’ora di tornarci l’anno prossimo, sperando che questa volta potrò andare per tutta la durata dell’evento, con più amici!

    Oskar Pasek 3º Scientifico

     

     

    Published by: