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Don Bosco: grazie di averci donato la tua vita!

San Giovanni Bosco, il santo dei giovani, è nato a Castelnuovo d’Asti, oggi Castelnuovo Don Bosco, nel Monferrato, il 16 agosto 1815 da una famiglia di poveri contadini. Giovanni frequenta con profitto le scuole primarie e il liceo; a vent’anni entra in seminario a Chieri, studia con passione e volontà ottenendo buoni risultati. Nel 1841 viene ordinato sacerdote, svolge la sua prima missione a Torino. Per tutta la vita si dedica ai giovani più poveri, contadini e operai costretti a lavorare in condizioni disumane. Apre un oratorio a Valdocco. L’oratorio viene dedicato a san Francesco di Sales, che viene eletto a protettore dei Salesiani. Con i primi ragazzi, tolti dalla strada e dalla miseria, con l’aiuto di alcuni collaboratori, Don Bosco dà inizio ad una scuola per muratori e successivamente mette in piedi scuole professionali di elettricisti, fabbri, sarti, calzolai, grafici e falegnami. Da questo piccolo nucleo di volontari ha inizio la congregazione Salesiana.  Nel 1846 giunge a Valdocco anche la madre di don Bosco, mamma Margherita, che si è presa cura con passione materna di tanti giovani poveri e abbandonati. Caratteristica dell’opera di don Bosco è l’onestà, la serietà, la benevolenza e l’allegria. Queste semplici regole e l’atteggiamento dei collaboratori caratterizzano il suo sistema educativo. La Regola salesiana viene approvata ufficialmente dalla Chiesa nel 1873. In quegli anni si verificano anche le prime partenze dei missionari salesiani verso l’America dove tanti italiani emigravano. Per questi emigrati don Bosco nel 1877 pensò di istituire il “Bollettino salesiano” (ancora oggi esistente) per tenerli informati di ogni cosa che succedeva in Italia.
Attualmente i Salesiani sono presenti in 132 paesi dei cinque continenti, con 1823 case, 15.536 membri  di cui 121 vescovi. Tutto questo è grazie al nostro padre, maestro ed amico, Don Bosco, senza il quale magari neanche questo giornale sarebbe esistito…Grazie Don Bosco, e buona festa a tutti!
Pasqualina Martinisi
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Quarto giorno: EXPO – Esposizione Universale di Milano 2015

Ci avviciniamo alla fine di questo viaggio: con questo giorno concludiamo le nostre visite tra Milano e Torino, esclusa Pisa che visiteremo sulla strada del ritorno. La partenza per Milano è alle 8 con arrivo all’Esposizione all’incirca verso le 9.30. Arrivati sul posto abbiamo trovato già moltissimi pullman, per la maggior parte di scolaresche, ed una lunga fila di ragazzi in attesa dell’apertura all’ingresso. L’apertura dell’EXPO è stata alle 10, ma a causa di alcuni problemi nel ritiro dei biglietti prenotati on-line, abbiamo attraversato il ponte di ingresso, dopo i dovuti controlli, solo alle 11.45 . L’impatto iniziale con l’EXPO è stato quasi traumatico per la grandezza e la vastità dell’area, ma con la cartina alla mano, abbiamo subito iniziato il nostro giro nei diversi padiglioni. Brevemente: l’EXPO si divide in due strade principali che sono il CARDO (tutto padiglione Italia) e il DECUMANO (tutti padiglioni stranieri). Visitarlo tutto in un giorno credo sia letteralmente impossibile; personalmente mi sono concentrato sul Decumano, iniziando dall’estremità opposta al Padiglione Zero e scendendo man mano verso di esso che ho visitato alla fine. Non è possibile esprimenre il/i padiglione/i più bello/i perchè ognuno racconta il proprio paese, posso solo dirvi che mi hanno colpito molto quello degli EMIRATI ARABI, quello della FRANCIA, l’architettura del padiglione ITALIA anche era stupefacente; inoltre molto affascinanti sono stati tutti i padiglioni dei paesi orientali e come non citare quello del NEPAL che però non abbiamo potuto visionare completamente perchè è ancora in fase di costruzioni. Semplice, ma a dimostrazione del carisma e dello spirito ci sono la CASA DI DON BOSCO ed anche il padiglione della SANTA SEDE. Insomma nell’EXPO sembra di volare di paese in paese in un lasso di tempo brevissimo, ma assaporando per ogni luogo un pezzo di mondo che forse non si è ancora assaggiato. A causa di un imprevisto, siamo stati gli ultimi ad uscire dall’EXPO, stanchi ma contenti di aver fatto il giro del mondo non in 360 giorni, ma in 1 giorno e senza percorrere distanze chilometriche. Per il rientro all’1.30 in Hotel, abbiamo annullato la visita a Pisa in previsione per il giorno del rientro, quindi domani si va direttamente a casa.
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Nel giorno di San Domenico Savio la nostra visita ai luoghi di Don Bosco

Per dirla alla Don Cristiano: “E fu sera, e fu mattina, terzo giorno”. Oggi, 6 maggio, giorno di San Domenico Savio, l’intera giornata è stata dedicata alla visita dei luoghi di Don Bosco. Abbiamo iniziato visitando la Casa di Don Bosco sul Colle a lui dedicato e quella di suo fratello che ci hanno colpito per la loro semplicità. La giornata è proseguita con la Messa comunitaria (tutti i ragazzi casertani) celebrata dal direttore Don Franco e poi pranzo in luoghi separati. Dopo una breve sosta in Hotel, abbiamo ripreso con la visita della Basilica di Maria Ausiliatrice che devo dire è stata molto suggestiva. In seguito alla cena e a un po’ di tempo libero,  abbiamo assistito alla buonanotte del Direttore Don Franco, effettuata com’era abitudine di Don Bosco con i suoi ragazzi sotto al porticato di Casa Pinardi, attività che ha concluso la visita ai luoghi del Santo Salesiano. Serata che è  proseguita all’insegna della libertà: ogni gruppo (per quanto riguarda il quarto liceo) è stato lasciato libero di decidere l’orario di rientro in hotel nel limite delle 24.30. Domani la giornata sarà lunghissima e ci vedrà impegnati a Milano, all’EXPO che speriamo sia all’altezza delle aspettative.

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Sindone e libertà, la seconda tranquilla giornata torinese

6 maggio: secondo giorno. Dopo esserci poco riposati dal viaggio di ieri a causa della sveglia mattutina (alle 6.45), ci siamo inoltrati alle 8.20 verso la Sacra Sindone. Credevamo di essere ancora una volta in testa nell’ordine dei pullman, ma siamo stati raggiunti da Don Massimo che abbiamo incontrato col pullman delle prime all’ingresso per la visita della Sindone. Questa ha impegnato un terzo della giornata ed è stata particolarmente toccante nonostante l’estenuante tragitto per entrarvi. In seguito abbiamo avuto quasi 5 ore di tempo libero che ho impiegato con il mio gruppo nella visita allo Juventus Stadium, raggiungendo il resto del gruppo direttamente al Parco Valentino. Da questo siamo tornati in Hotel per prepararci alla cena svolta come ieri alla mensa della Casa madre Salesiana che abbiamo piacevolmente condiviso con il gruppo delle medie. Consolati dalla vittoria della Juventus, unica squadra italiana in Champions, contro il Real Madrid con il risultato di 2-1, abbiamo concluso la nostra tranquilla serata torinese all’eccezionale orario delle 24.30.
Domani ci aspetta un bel viaggio negli antichi luoghi di Don Bosco.

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Un viaggio stancante ma tante speranze

Ore 5.15, stazione di Caserta. Parte il primo dei sette pullman dei Salesiani con i ragazzi del quarto liceo; direzione Torino. A seguire, più tardi, gli altri pullman con le classi dalla prima media al quarto superiore. La destinazione è stata scelta sia in occasione del bicentenario dalla nascita di Don Bosco sia per la concomitanza dell’Expo. Il viaggio è stato particolarmente stancante ed estenuante: 12 ore di viaggio alternate da due soste lunghe e altrettante più brevi. L’arrivo in Hotel Miramonti, previsto per le 18, è stato anticipato alle 17.15 grazie alla bravura dell’autista Dino. Cena a Valdocco, casa madre di Don Bosco e una serata “Torino By Night” nel Quadrato Romano della città. Tutto procede al meglio per ora, speriamo di poter vivere un’esperienza fantastica nei giorni seguenti.

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