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Spettacolo “Odissea”

Il 10 novembre 2016, tutto il liceo classico e alcune classi dello scientifico si sono recate a Napoli, al teatro Bellini, per assistere allo spettacolo dell’Odissea, dove sono state viste scene che raffiguravano il ritorno di Odisseo ad Itaca e la vita degli dei.  Secondo il parere di alcuni lo spettacolo è risultato troppo spinto, gli attori infatti hanno usato un linguaggio non molto adatto alla situazione, al pubblico e a ciò che stavano rappresentando. Altri invece hanno apprezzato la modernità della rappresentazione e si sono anche molto divertiti. Secondo tutto il pubblico, gli attori sono stati molto preparati, hanno coinvolto i ragazzi  e hanno recitato in modo impeccabile. Un’altra cosa molto apprezzata è stato lo stare sempre sul palco, senza uscire mai di scena ed una delle cose che hanno colpito di più l’intero teatro è stata l’interpretazione della barca fatta dagli attori, perfettamente coordinati. Sicuramente mancavano molte scene della storia di Odisseo, ma è stato percepito il coraggio degli attori nel rappresentare un’opera così difficile. Per concludere bisogna dire grazie alla scuola per aver permesso a tutti di vivere quest’esperienza.

Alessandra Solimene

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Il mio primo spettacolo di Santa Cecilia

Il 25 novembre 2016 tutto il liceo della scuola salesiana di Caserta si è riunito per celebrare Santa Cecilia. È stata una giornata diversa dalle altre, all’ insegna del divertimento. Tutte le classi si sono riunite per assistere a varie esibizioni fatte dagli allievi, lo spettacolo è iniziato in un modo molto buffo, poiché i presentatori hanno inscenato un piccolo schetch di Gomorra. Ci sono state molte esibizioni, a volte diverse fra loro, a volte invece simili. È stato un modo per far sì che tutti quanti si conoscano meglio, per dare la possibilità a chi è molto timido di farsi conoscere per la sua dote. A metà della mattinata è stata proposta dai presentatori una cosa molto divertente: in questo ultimo periodo stanno girando vari video sul web con l’hashtag della maniquinchallenge che consiste nello stare immobili per far sì che qualcuno riprenda il tutto con una canzone di sottofondo, a cui ha partecipato l’intero teatro. Tra le varie esibizioni ce n’è stata una che ha colpito l’intero pubblico: un gruppo di ragazzi che suonando percuoteva botti, tini e falci, tutto questo è legato ad una tradizione popolare del vicino comune di Macerata Campania risalente al XII secolo. Nell’ ultima parte della mattinata è stato girato un video, l’harlem shake, in cui tutti i professori sono stati invitati sul palco a ballare e a scatenarsi; è stata una sorpresa per gli alunni vedere i propri professori ballare ma è stato anche molto divertente.

La giornata di Santa Cecilia è stata una giornata molto particolare ed il suo scopo è stato quello di far vedere ai ragazzi i propri compagni o i propri professori sotto un’altra luce.

Alberico D’Amato

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Storia del cinema, dall’Italia all’America: Italia

Quando si parla di cinema italiano, spesso ci vengono in mente commedie, o comunque film leggeri e spassosi.
Difatti le commedie sono di sicuro il genere più caratteristico della storia dell’intrattenimento italiano, con le commedie di Goldoni che risalgono fino al 600’ e le continue commedie che vengono sfornate ogni anno per il cinema italiano, anche se, in un mercato ”saturo”, poche sono da considerarsi film decenti o di buona fattura.

 

 

Totò(Antonio De Curtis) e Peppino De Filippo sono il duo più caratteristico della storia della comicità italiana.
Totò in particolare, il principe della risata, è uno dei volti immediatamente riconoscibili del cinema italiano.
Egli stesso amava partecipare a molti film e accettava tutte le offerte.
Non si faceva intimorire da sceneggiature e copioni approssimativi, ma anzi riusciva sempre a ”completarli” con il suo improvvisare caratteristico.

 

Antonio De Curtis(Totò) con Peppino De Filippo, nella famosa scena della lettera.

Peppino De Filippo viene spesso considerata la ”spalla” di Totò, ma non vi è affermazione più sbagliata ed ora vedremo il perché.
Attore di spettacolo molto rinomato, ha portato personaggi fondamentali nella storia dello spettavolo come il celebre Gaetano Pappagone per la trasmissione televisiva Scala Reale.
Nato come personaggio da intrattenimento, Pappagone diventa un divo dello spettacolo, ed è definito una maschera napoletana allegra, bizzarra, ingenua, buono nell’animo.

Pappagone, a sinistra, celebre personaggio inventato da Peppino

Abbiamo avuto anche molti altri attori di largo calibro come Alberto Sordi, che parte da numerose posizioni minori e finisce per diventare un emblema del cinema comico italiano.

 

Alberto Sordi negli studi della Rai(1950)

Egli porta davanti alla cinepresa personaggi negativi, antieroi che sono prepotenti con i deboli e servizievoli con i potenti, comportandosi da veri e propri lacchè pur di ottenere qualche misero favore.
La comicità in sé fa scattare il sorriso, ma non la risata, perché è si divertente, ma ci si ferma a riflettere subito dopo, incapacitati a ridere da un comportamento che spesso non è divertente in sé, ma è comico nella sua stessa aberrazione.

 

Negli stessi anni si sviluppa il cinema italiano, in un vero e proprio boom di crescita, e si afferma il genere del neorealismo, che consiste,in breve,di numerosi film con ambientazione spoglia e povera, filmati spesso in campagna e in spazi aperti piuttosto che negli studi.

Gli ”attori” il più delle volte non sono veri e propri attori di professione ma gente comune, che viene richiamata a partecipare nei film negli stessi ruoli che esercitavano nella vita reale.
Spesso i bambini sono elevati al pari degli adulti in questi film, poiché compiono azioni che dovrebbero appunto fare gli adulti, conferendogli quindi ruoli primari, e non di semplice partecipazione.
Sono rappresentate storie simil-realistiche e con un sottile velo drammatico, essendo per la maggiore ispirate a storie di lavoratori e gente comune rovinata dalla guerra, le cui conseguenze perdurano anche nell’immediato dopoguerra, tempo in cui il genere fu di maggior successo.

 

Celebre scena di Roma città aperta(1945), una delle più famose del cinema italiano, che termina con l’uccisione di Pina, ragazza che inseguiva il camion tedesco che portava via il marito, da parte dei tedeschi.

 

Finito questo periodo d’oro e di ”rinascita” del cinema italiano si passa,dagli anni 80′ fino ad oggi, all’abuso del genere della commedia, in linea generale sempre più semplice e banale, con le dovute eccezioni, che tuttavia ha sempre riscosso molto successo in Italia.

Di attori principali ricordiamo Renato Pozzetto, grande attore comico milanese, e Massimo Troisi, attore napoletano molto influente negli anni 80.

Va ricordato anche Alvaro Vitali, attore romano che ha portato in scena uno dei personaggi più conociuti del cinema italiano, Pierino.

 

 

 

Altro volto molto conosciuto nello spettacolo italiano è Roberto Benigni, molto noto anche per il film oscar  La vita è bella.

Lavitella.png

Scena de ”La vita è bella” dove vi sono i protagonisti Guido Orefice (Roberto Benigni) insieme con la moglie Dora (Nicoletta Braschi) e il figlio Giosuè Orefice (Giorgio Cantarini)

Anche le cosidette fiction hanno avuto molto successo nel panorama televisivo italiano, ed ultimamente vi è stata una svolta di temi improvvisa, che sta avendo più rilevanza che mai, con alcune serie ormai internazionali come The Young Pope di Sorrentino e Gomorra di Sollima(serie basata sugli scritti di Saviano ed ispirata a fatti reali).

 

Lenny Belardo(Jude Law) nelle vesti di Papa Pio XIII

Per oggi è tutto, ci vediamo al sequel!

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E fuori nevica ai Salesiani.

E fuori nevica,commedia di Vincenzo Salemme, divisa in due atti e diretta da Lello Giaccio. Tale commedia è interpretata da quattro alunni del nostro Istituto. Protagonisti della vicenda sono tre fratelli, che si rincontrano dopo la morte della madre per la lettura del testamento: sono Francesco detto Cico (Raffaele Matrullo), il fratello malato che si rivela molto acuto, Enzo (Andrea Tambaro), un cantautore depresso andato via di casa a 18 anni e mai più tornato, e Stefano Righi (Emanuele De Lucia), un lavoratore che è sempre stato vicino alla madre e a Cico, ma sta entrando in depressione per colpa della fidanzata, con la quale si dovrebbe sposare a breve. Nel primo atto, si scoprono i problemi dei tre fratelli: in special modo Enzo è preda del vizio delle scommesse, dove dilapida costantemente centinaia di migliaia di lire. Nel secondo atto la commedia assume un’atmosfera più cupa, ma non mancano le battute esilaranti. Nel finale si scopre che la madre è morta per overdose di morfina somministratale dal figlio Cico perchè non vuole vederla soffrire. Enzo e Stefano si rivolgono così al notaio di famiglia (Vincenzo Belardo) a cui svelano l’accaduto. Cico sequestra il notaio minacciandolo con la pistola d’ordinanza del padre (ex-comandante di polizia, defunto anch’egli). I due fratelli ritrovano il notaio, che decide di non voler mai più avere a che fare con la loro famiglia. Enzo e Stefano decidono, per salvare il fratello dalla galera ma riconoscendo la sua pericolosità, di rinchiuderlo in una clinica. Cico, intenzionato a restare insieme ai due fratelli per sempre compie così un omicidio-suicidio, proponendo un brindisi per tutti mettendo di nascosto nei bicchieri di lui e dei fratelli una dose mortale di morfina. La commedia si chiude con il tormentone di Cico: “è finito il teatrino” e poi con: “noi ce ne andiamo!”. La data di questo spettacolo sarà da definire.

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Santa Cecilia in allegria!

Nella giornata di sabato 26 Novembre si è tenuta presso l’Istituto Salesiano di Caserta la festa in onore di Santa Cecilia, patrona della musica. Quasi tutti i ragazzi dell’istituto si sono messi in gioco esibendosi in vari sketch, singolarmente o con tutta la classe. Innanzitutto parto col dire che la festa è stata molto bella e divertente, come dicevo prima ci sono state varie esibizioni, per l’esattezza 12; il 4° classico, classe della quale faccio parte, ha interpretato “I promessi sposi in dieci minuti” ispirandosi agli Oblivion, una compagnia teatrale; il 3°classico invece ha mostrato un video, creato da loro, sulla libertà e alcuni di loro, Domenico Negro, Antonia Di Giovanni, Angela Scialla e Francesca Coppola, hanno letto alcune frasi riguardanti il tema scelto; il 3° scientifico invece ha messo in opera l’esibizione riguardante la nascita del Bambin Gesù in modo “moderno”; la classe 5° classico invece ha voluto interpretare un ballo. Inoltre ci sono state parecchie esibizioni singole o in coppia ma non di classe, come quella di Alessandro Gallo, il quale ci ha proposto due canzoni suonate con il violino e quella di Vincenzo De Lise, il quale con la collaborazione di Cristian Lunato, ex-allievo salesiano, e di altri amici hanno portato sul palco del Teatro Don Bosco la tradizione dei Bottari di Macerata Campania. Infine i rappresentanti di istituto, nonchè presentatori della festa, Emanuele De Lucia, Andrea Tambaro e Lucio Di Blasio, hanno proposto un momento nel quale divertirci tutti insieme, anche con i professori, facendo la #Mannequinchallenge. In conclusione posso dire che quest’ anno la festa di Santa Cecilia per me è stata la migliore in assoluto.

Sketch dei rappresentanti d'istituto con la partecipazione di Raffaele Matrullo

Sketch dei rappresentanti d’istituto con la partecipazione di Raffaele Matrullo

"I promessi sposi in dieci minuti"

4° classico con “I promessi sposi in dieci minuti”.

3° scientifico con "La nascita del Bambin Gesù"

3° scientifico con “La nascita del Bambin Gesù”

Vincenzo De Llise con Cristian Lunato e i Bottari di Macerata Campania

Vincenzo De Lise con Cristian Lunato e i Bottari di Macerata Campania

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Gli alunni salesiani alle prese col teatro.

Diretto da Lello Giaccio, presente nella segreteria scolastica, “Li nipute de li sinneco”. Commedia in tre atti interpretata dagli alunni del liceo è la storia di Silvia e Felice Sciosciammocca, nipoti del sindaco di Pozzano, Don Ciccio Sciosciammocca, che si contenderanno l’eredità del ricco zio, tra travestimenti, fughe e imbrogli. L’allestimento diverte senz’altro e le quali due ore di spettacolo vanno via veloci. L’intero cast sta affrontando le prove con grande impegno e serietà. Gli alunni partecipanti al progetto sono: Lorenzo Calafiore, Albina Di Lorenzo, Sergio Sagliocco, Paolo Manna, Eleonora Tammaro, Antonio Tranquillo, Giulia Chirico, Antonio Lillo, Marzio D’ Ambra, Umberto D’ Angiolella, Angelica Frezza, Alessandro Gravina, Camilla Federico, Gaia Bretto, Vincenzo Belardo, Giuseppe De Lise, Francesca Diana, Chiara Cepparaulo, Maddalena Ventre, Filomena Scirocco, Fabiana Falco, Leida Farinaro.

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Storia del Cinema, dall’Italia all’America

Sin dall’inizio dei tempi la nostra storia è sempre stata segnata dall’arte visiva, con i primi uomini che rappresentavano tutto ciò che vedevano sulle pareti delle grotte.
Poi si è passati a qualcosa di più simile ai giorni nostri, con i primi spettacoli teatrali sia Greci che Romani.
L’arte dello spettacolo ha da allora preso piede fino ad arrivare ai nostri standard, con il mestiere dell’attore che comincia ad essere tenuto più in considerazione e, soprattutto, meglio retribuito.
Il teatro prima e il cinema poi diventa un lavoro complesso e ben strutturato, che richiede l’assunzione di molti esperti, in ambito della fotografia, della stesura del soggetto e della sceneggiatura, del montaggio, della colonna sonora e, recentemente, degli effetti speciali, tutti coordinati dalla direzione del regista, che si occupa della regia, finalizzata alla costruzione dell’opera.

Ci sono molti aspetti nella direzione di un film che è bene approfondire:

-La pre-produzione è inizialmente solo un’idea di trama nella mente di una persona.
Può essere sviluppata dalla persona stessa o da un gruppo di colleghi, in soggetto, oppure, più dettagliatamente, in sceneggiatura.

-Basandosi ancora sulla sceneggiatura, il regista decide il tipo di inquadratura e di sonoro in presa diretta, la durata delle sequenze, l’ambientazione, il modo in cui attori e comparse
devono interagire tra loro e con il set, al fine di costruire una storia credibile e coerente affinché lo spettatore possa seguire con piacere la vicenda narrata dall’autore della
sceneggiatura.

-Nel Cinema si lavora sul Set, dall’inglese setting, ambientazione, che è il luogo dove si ricrea l’ambientazione della scena.
Qui gli attori, interagendo fra di loro, provando più e più volte una scena fino allo ”stop” del regista.

-Successivamente, nella post produzione, è sempre la regia a stabilire la colonna sonora che sottolinea le scene allo scopo di enfatizzare uno stato d’animo, evidenziare una situazione,
sottolineare un particolare…
L’abilità di un regista sta infatti proprio nel riuscire a sopperire alla impossibilità delle semplici immagini di trasmettere pensieri e sensazioni che possono invece essere facilmente
descritte con le parole.

 

In queste settimane andremo, con un articolo ogni settimana, ad approfondire le radici della forma di ”spettacolo teatrale” più conosciuta di tutte, il cinema.
Approfondiremo la storia del cinema dai fratelli Lumière in Francia ai film di spionaggio inglesi, dalla Hollywood americana fino alla Bollywood indiana, fino ad arrivare al neorealismo e alla commedia nostrana, analizzando tutte le produzioni più famose delle varie nazioni, i loro registi più famosi, e l’impatto culturale che queste opere hanno avuto a livello nazionale e, se è il caso, mondiale.

Buona visione!

 

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Decameron: Vizi, Virtù, Passioni

Il grande attore Stefano Accorsi nei suoi “anni d’oro”, dopo aver prodotto e recitato “Giocando con Orlando” in tutta Italia (Vedi articolo nell’archivio), dopo aver prodotto e recitato nella serie tv “1992” riscuotendo un grande successo, torna con l’antica modernità del Decameron sceneggiato da Marco Baliani ed incanta di nuovo gli spettatori a teatro. Una compagnia di cinque abilissimi attori e attrici narrano e interpretano sette delle novelle del Decameron di Boccaccio.

LA COMPAGNIA:

STEFANO ACCORSI – PANFILO – Mastro di Brigata
SILVIA AJELLI – FIAMMETTA – L’innamorata
SALVATORE ARENA – FILOSTRATO – Il fedele
SILVIA BRIOZZO – ELISSA – La generosa
FONTE FANTASIA – PAMPINEA – La giovine
MARIANO NIEDDU – DIONEO – Lo scaltro

Il tocco della fantasia del regista sta nella scelta della lingua: un volgare simile a quello proprio dell’opera, ma più comprensibile e orecchiabile, che permette di rivivere una lingua che, seppur arcaica, è molto affascinante. L’antica modernità del Decameron risiede nel fatto che pur essendo una commedia d’altri tempi, tratta argomenti e usa personaggi UNIVERSALI: racchiude in sé tutti i tipi di persona, tra cui i falsi, gli imbroglioni e i furbi, che a dispetto del tempo, non mutano, ma si evolvono cambiando i costumi del tempo con quelli moderni. Anche recitando di un mondo così aspro, il teatro è sempre luogo di fantasia, riflessione, ma anche di divertimento. Insomma siamo di fronte all’ennesimo successo di un grande attore.

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Massimo Ranieri a Caserta – Sogno E Son Desto

26Uno spettacolo unico ed eccezionale si è tenuto a Caserta nel weekend dal 20 al 22 novembre, la voce di Ranieri ha fatto sognare tutti nel teatro comunale di Caserta: dai più anziani ai più giovani, con il musical di creazione sua e di Gualtiero Peirce “SOGNO E SON DESTO”, al seguito dell’orchestra composta da Massimiliano Rosati (chitarra), Flavio Mazzocchi (pianoforte), Mario Guarini (basso), Luca Trolli (batteria), Donato Sensini (sax). Massimo Ranieri ha dedicato il suo spettacolo ai sognatori, ha intrattenuto il pubblico cantando molti brani “storici” come quelli di Pino Daniele, Fabrizio De Andrè, e recitato Alda Merini e Oriana Fallaci. Uno spettacolo indimenticabile e ricco di emozioni che sta avendo molto successo in tutta Italia. E’ è la seconda volta che si tiene a Caserta, ed è stato un tutto esaurito per la seconda volta. Il titolo dato proprio da Ranieri  “Sogno e son desto – chi nun tene coraggio nun se cocca ch’ ‘e femmene belle” è certamente provocatorio ma è un antico proverbio campano, e contiene certamente un significato veritiero, quello di “lanciarsi” con coraggio per avere ciò che si vuole.

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Santa Cecilia: una tradizione “Spettacolare”

Anche quest’anno, domani 21 Novembre, come è tradizione da ormai molti anni, si ripeterà uno spettacolo che coinvolge gli studenti con doti artistiche di qualsiasi genere, sapete di cosa parlo? Esatto, mi riferisco proprio alla festa di Santa Cecilia!

Nelle scorse edizioni abbiamo visto di tutto: canti, balli, recite, strumenti musicali, persino esibizioni di professori! E tutti loro sono stati ricompensati per il coraggio di salire sul palco con molti applausi e con un premi per i vincitori (offerti, come ricordiamo, generosamente dal Direttore Don Franco Gallone).

Purtroppo l’anno scorso saltò la data ufficiale per mancanza di iscritti, per via di episodi di derisioni durante le esecuzioni, ma fu comunque tenuta successivamente, grazie alla tenacia degli organizzatori.

Quest’anno ci aspettiamo un grande successo per lo spettacolo di Santa Cecilia, e già si sente l’emozione scorrere tra i corridoi della scuola. Naturalmente vi aggiorneremo dopo lo spettacolo con foto e impressioni sulle esibizioni.

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