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Ritiro Spirituale

Anche quest’anno come da tanti anni ormai, si svolgeranno i ritiri spirituali. Si partirà il giorno 23 marzo e si rientrerà il giorno 26 marzo . Ad accompagnare ci saranno Giancarlo D’ercole e il prof. Massimo Barone. La partecipazione è stata come sempre vivissima sia da parte dei ragazzi che da parte degli animatori. La location differentemente dai precedenti anni sarà la casa salesiana di Benevento.

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Ritiro di Pasqua docenti/genitori: “Riempite d’acqua le giare”

Il 18 marzo scorso (sappiamo di essere un po’ in ritardo, ma le cose importanti non si dimenticano mai…) alle ore 19,00 presso il Santuario dei Salesiani ha avuto luogo il consueto ritiro di preparazione alla Pasqua tra docenti e genitori degli alunni dell’Istituto. La cerimonia è stata coordinata dall’inesauribile don Massimo, che ha stimolato la riflessione dei presenti con varie letture tratte dalle Sacre Scritture e non solo. Particolare rilievo è stato dato al racconto delle nozze di Cana tratto dal Vangelo secondo Giovanni. Si è partiti dalla metafora delle giare di acqua mutata in vino da Gesù in esso presente per discutere dell’importanza per ognuno di noi di impegnarsi a fondo e con sacrificio per migliorarsi secondo i principi della fede Cristiana e, dunque, per riempire di acqua le proprie giare per poi trasformarla in buon vino. La chiusura dell’incontro è stata affidata al Direttore, che ha citato Papa Francesco per sottolineare il valore della misericordia come essenza di Dio proprio nell’anno in cui ricorre il Giubileo della Misericordia.

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Ritiri di Natale Liceo: BASTA PREGIUDIZI!

Nel consueto sabato mensile di rientro del Liceo, in questo 19 dicembre, si sono svolti i ritiri di Natale suddivisi per il biennio, il terzo e quarto anno e per il quinto anno. Il tema generale del ritiro era la LOTTA AI PREGIUDIZI; in particolare, ci siamo concentrati sulla visione che ognuno di noi ha dell’altro: ciò che l’altro mi sembra e ciò che l’altro è. Per quanto riguarda il quinto anno, dopo un momento iniziale di riflessione comunitaria per la presentazione del ritiro ad opera della Prof.ssa Battista, ogni classe si è recata nella propria aula per il dibattito di gruppo volto all’identificazione dell’altro che giudichiamo attraverso i pregiudizi, ma non solo: per ognuna di queste l’obiettivo era anche l’identificazione di ciò che esso è realmente, nel tentativo di cancellare dai nostri occhi i pregiudizi che troppo spesso non ci permettono di vedere la verità. Al termine del momento di riflessione e dei successivi 20 minuti di ricreazione c’è stato il momento, nuovamente comunitario, di condivisione con le altre classi. 

Il quinto classico, rappresentato da Manuela Stolfo ha individuato i pregiudizi sugli immigrati, circa le loro malsane condizioni igieniche e gli atti di delinquenza dei quali molti si macchiano, sui diversi, con riferimento a chi è tatuato o a chi segue la moda dread, su chi vive nelle periferie della città e anche negli omosessuali. Allo stesso tempo, però, Manuela ha chiarito che: “cancellando i pregiudizi, il diverso è colui che non conosciamo. A causa dei nostri pregiudizi può sembrare negativo o positivo e tutto ciò nasce dall’ignoranza alla quale appartiene anche l’importanza che molto spesso diamo alla statistica e ai numeri”.

Il quinto scientifico A, rappresentato da Beatrice Tarabuso, ha individuato come soggetti dei nostri pregiudizi gli omosessuali, visti come persone deviate, le tecnologie e i social network, troppo spesso giudicate solo come strumenti che isolano l’uomo, gli anziani, giudicati come persone inutili ed infine i genitori, che molto spesso non comprendono i figli. In egual modo, però, dobbiamo considerare gli omosessuali come persone uguali a noi, anche loro con i propri pregi e difetti, mentre i social network e le tecnologie sono anche e soprattutto utili a coprire distanze troppo grandi per noi; gli anziani ci possono aiutare con la loro saggezza e spesso si sostituiscono anche ai genitori che non devono essere visti esclusivamente in modo negativo, ma dobbiamo essere consapevoli del loro compito di proteggerci continuamente dai nostri errori grazie alla loro esperienza.

Il quinto scientifico B, rappresentato da Carmine Molisso, ha portato come esempi di figure “pre-giudicate” quella dei religiosi, spesso etichettati come pedofili, i rom che consideriamo capaci solo di rubare e di sfruttare i bambini; gli omosessuali, che crediamo debbano stare tra di loro, senza darci fastidio, senza costruire una famiglia o adottare un bambino; più in generale, però, i pregiudizi li usiamo sugli altri, su coloro che non conosciamo e dai quali crediamo di poter ricevere solo male e non bene. L’altro ci sembra cattivo perchè gli associamo molti pregiudizi, ma in realtà l’altro è una persona uguale a noi, è un nostro fratello, e quindi è una persona da amare e soprattutto non dobbiamo cadere nell’errore di fare di tutta l’erba un fascio.

Questo ritiro è stato un modo per riflettere sui nostri numerosi errori nel giudizio dell’altro, e ci ha fatto comprendere l’importanza della conoscenza dell’altro, perchè solo in questo modo possiamo permetterci di valutare una persona diversa da noi. Probabilmente se tutti facessero quest’esercizio non ci sarebbero né guerre né violenze, ma solo amore e pace… 

 

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Il nostro sabato mattina: accogliamo l’altro indistintamente

Il rientro mensile di dicembre ci ha riservato un’illuminante riflessione-confronto sul vero valore del Natale. Essa è stata sviluppata in tre fasi: la prima ha visto i ragazzi delle varie classi del triennio riunirsi in luoghi differenti (terzo-quarto anno in Teatro e quinto anno in sala audiovisivi) per ricevere input sulla riflessione attraverso filmati e letture; la seconda fase ha visto la rielaborazione per singole classi, che hanno lavorato sui contenuti; la terza ha riservato il confronto e la condivisione finale negli stessi luoghi di inizio ritiro. I temi sui quali ci siamo soffermati sono quelli dell’ accoglienza del diverso, inteso anche come Cristo, nella quale risiede il significato più profondo del Natale. Più nello specifico ci siamo cimentati sulla tematica dell’immigrazione, sempre molto attuale perché ci mette di fronte alla difficoltà di accogliere individui con una cultura e una condizione sociale diversi dalla nostra solo a causa del pregiudizio. dalla riflessione-confronto è emerso che quest’ultimo è il vero ostacolo al confronto e all’integrazione, in quanto impedisce ad entrambe le parti di confrontarsi. Certo, i pregiudizi sono talvolta necessari, in quanto consentono alle persone di esprimere la loro diversità tramite canoni generalmente riconosciuti, ma questi devono essere finalizzati solo all’esigenza di comunicazione, e pertanto devono essere soggetti a mutamento. La problematica dell’accoglienza è stata poi estesa al tessuto relazionale che si instaura nei contesti sociali di cui ognuno ha ampiamente fatto esperienza, ad esempio nelle stesse classi scolastiche, dove in realtà non riusciamo ad accogliere veramente l’individualità altrui. L’immigrazione, dunque, è stata identificata solo come caso generalizzato e maggiormente pubblicizzato dai media mentre la problematica del pregiudizio-giudizio tra gli individui è ben più estesa. Essa è un fenomeno che ci riguarda molto più direttamente di quanto ci si aspetti. A ben pensare, infatti, tutti siamo immigrati e nello stesso tempo distruttori di ponti ogni qual volta ci chiudiamo al confronto, anche dietro maschere, che di sicuro non ci rappresentano. Bisogna avere il coraggio di eliminare queste maschere ed abbattere le barriere che ci separano, favorendo il confronto.

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