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Chi controlla veramente l’economia?

Come mai la politica e la democrazia sembrano non avere alcuna influenza sulla storia che si snoda monotona secondo processi meccanici? Viviamo in un mondo in cui l’umanità è riuscita a realizzare l’impossibile, a plasmare il mondo a sua immagine, e pure ora come mai l’uomo sembra essere così impotente e ininfluente di fronte a una società da lui stesso creata.

La politica è inutile in quanto risulta semplicemente un vano tentativo da parte dei politici di rappresentare speranze vuote e infondate del popolo. Essa cerca di evitare la presa di consapevolezza da parte di quest’ultimo: un popolo che sa pensare non conviene a nessuno. L’unico aspetto veramente influente della società moderna è l’economia, guarda caso la disciplina che attualmente riduce persone uniche e speciali a numeri. Quando è nata la scienza della economia essa era concepita come un fenomeno mosso dall’autonomia dallo Stato, soggetta alle semplici regole della domanda e dell’offerta nel rispetto della meritocrazia sul lavoro.

Da questa prospettiva sembra una forma di selezione naturale. Per assumere questa forma l’economia ha dovuto svincolarsi dall’influenza oppressiva da parte degli stati che puntavano al monopolio al fine di arricchirsi. Attualmente questo controllo oppressivo è esercitato da un sistema ancora più subdolo in quanto illude che esista un libero mercato, illude l’esistenza della libertà di circolazione delle idee e della possibilità di applicarle. Niente di tutto questo è vero.

Considerando ad esempio le multinazionali e il loro totale controllo sull’economia. Sembra evidente che ad un’azienda non conviene evolversi, non conviene fare quel “salto di qualità”, perché farlo comporta un rischio e il rischio comporta eventuali perdite di denaro che non convengono a nessuno.

Dunque attualmente l’economia invece di alimentare il progresso lo limita. Pensate alla storia di Steve Jobs: gli era stata negata l’approvazione di progetti troppo innovativi e rischiosi che poi hanno cambiato il mondo. Un sistema di aziende che rappresentano sicuri guadagni è un paradiso per le banche veramente importanti che investono e accumulano denaro, controllando l’economia in toto ma sottobanco. Questo genera un nucleo economico che comporta diversi svantaggi come la concentrazione del potere in poche mani con un’influenza enorme a livello mondiale, la vulnerabilità del nucleo a sconvolgimenti esterni che provocano oscillazioni del mercato come quella della crisi del 2008. Se a questo aggiungiamo qualche guerra di tanto in tanto per accaparrarsi il petrolio, ci rendiamo conto che forse l’uomo nel suo progresso, se così si può definire, ha creato una bomba ad orologeria che ora detiene il potere sull’economia e sulla storia, ma che forse un giorno potrebbe scoppiare e distruggere tutto.

La teoria dell’autodistruzione dell’uomo non è poi così infondata, né lontana.

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La usiamo, la sfruttiamo, ma chi è veramente? Conosciamo Wikipedia

Noi ragazzi l’abbiamo usata per fare i compiti, per aiutarci durante le verifiche, per fare quella ricerca dell’ultimo minuto, ed è sempre stata affidabile, di chi stiamo parlano?! Ma dai, è semplicissimo, chi non la conosce: stiamo parlando di Wikipedia, l’enciclopedia virtuale più famosa del mondo. Per i neofiti sarebbe il primo risultato che Google vi mostra ad ogni ricerca 🙂 . Oggi, però, non vogliamo elogiarla come uno degli strumenti fondamentali della ricerca sul Web, ma vogliamo scendere nel dettaglio di Wikipedia: Wikipedia, come abbiamo detto prima, è l’enciclopedia virtuale più famosa; la caratteristica principale è che tutti gli utenti possono scrivere e modificare una voce, quindi dietro un argomento non c’è un solo autore ma ci sono più autori. La regola principale di Wikipedia è che tutti devono imparare e ognuno ha qualcosa da insegnare ad altri. Wikipedia nel 2015 risulta essere il settimo sito al mondo secondo il traffing rank di Alexa e decimo secondo il website ranking elaborato da SimilarWeb. L’enciclopedia riceve più di 374 milioni utenti unici al mese. Le voci, in totale 36 milioni, sono scritte in 291 lingue e scritte da circa 57 milioni di utenti registrati. Wikipedia è lo strumento universale per eccellenza, e sicuramente resterà nella storia del Web e dell’umanità.

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COP21: Andate a prendere in giro qualcun altro

Il giorno 30 novembre si è tento un consiglio internazionale al quale hanno preso parte tutti i rappresentanti degli Stati più influenti del mondo per discutere dei cambiamenti climatici e delle loro tragiche conseguenze nel tentativo di arginare il problema. Tutto ciò come se da un giorno all’altro una riunione condominiale di vecchietti  potessero arrestare un corso di eventi che affonda le sue radici nell’evoluzione dell’uomo sin dai tempi più remoti. E guarda caso questa messa in scena si è  svolta in contemporanea con il giubileo, focalizzato proprio sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla salvaguardia del creato. La COP21, tenutasi a Parigi, sembra molto più una formale riunione, rivestita di tanta importanza solo perché osservata da un numero immenso di spettatori con un grave complesso di inferiorità, causato forse dai media, che ormai alienano le masse sempre più caratterizzate da ipocrisia ed apparenza. 

L’uomo, quando raggiunge l’apice, brama una cosa soltanto: ancora più potere. L’uomo è molto intelligente, se volesse potrebbe arrestare senz’altro la dispersione di un po’ di gas nell’atmosfera e fare molto di più. Il problema, però, sono gli uomini che detengono il potere, declinabile in diverse forme: gestire il progresso investendo enormi capitali (purtroppo solo per guadagnare ulteriormente, anzi sperando nella regressione per poi ri-attuare le stesse azioni in una storia ormai monotona); controllare e alterare  la capacità delle persone di percepire il proprio contesto sociale tramite programmi TV sempre più stupidi o con un sistema scolastico obsoleto; nascondersi dietro un presidente, un ideale inesistente o un lupo cattivo, facendo vedere alla gente quello che vuole vedere o il mostro che vuole esiliare. Evidentemente ci preferiscono stupidi. Il potere è solo il mezzo attraverso il quale si deve rendere la società l’estensione di ogni individuo, in modo che ognuno possa concretamente contribuire al cambiamento, ma è inutile se diventa vana espressione di se stesso. E allora: andate a prendere in giro qualcun altro!

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E tu quanto costi alla Terra? Calcola la tua impronta ecologica

Venerdì scorso (27 Novembre), nel corso delle prime due ore, le classi del quinto scientifico sono state impegnate nell’incontro con il Comitato “Caserta Città di Pace” promosso ed organizzato dal professore di religione Don Vanni. La conferenza è stata incentrata sul tema della pace, in particolar modo i relatori si sono soffermati sulla lotta al terrorismo, sulla nascita e lo sviluppo dell’ISIS e sulle responsabilità, soprattutto occidentali, degli attacchi terroristici che stanno colpendo l’intera Europa. Nella trattazione di questi argomenti è emersa, come causa principale di quella che viene tutt’oggi definita la Terza Guerra Mondiale, la presenza dei grandi giacimenti petroliferi in Siria, dei quali i paesi occidentali hanno un gran bisogno per le loro politiche consumistiche.

Ecco che viene nominata l’impronta ecologica, sulla quale vogliamo oggi soffermarci. Qual è la superficie di territorio necessaria per sostenere una data economia all’attuale standard di vita, quanto richiede ciascuna persona alla Terra per sostenere il proprio stile di vita?

L’impronta ecologica, introdotta nel 1996, si calcola considerando proprio il carico dell’attività umana su alcune “categorie” di spazio ecologico: in base ai consumi, si calcola la superficie necessaria all’agricoltura, il mare per la produzione di pesce, la superficie necessaria ad assorbire i gas serra prodotti dalle attività umane, lo spazio necessario all’edilizia ed infine la superficie per la biodiversità (sopravvivenza delle altre specie viventi).

Dopo aver calcolato l’impronta ecologica dell’umanità, al fine di valutare la sostenibilità della Terra, questa viene confrontata con la capacità rigenerativa del pianeta. Ed è proprio in questo momento che nascono i problemi: dagli ultimi rapporti si è stabilito che l’impronta ecologica è raddoppiata dagli anni ’60 ad oggi.

Occorre, allora, prendere coscienza della situazione nella quale ci troviamo, e ridurre al più presto il peso della nostra impronta ecologica, che sta gravemente sovraccaricando il pianeta. Si potrebbero addirittura risolvere due problemi in uno: potremmo ridurre la nostra richiesta di petrolio e salvare la Terra da una sicura auto-distruzione. 

Cosa aspetti? Calcola la tua impronta ecologica, ed inizia da subito a farla diventare sempre più piccola.

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Stazione Scientifica Salesiani: l’intervista a Don Nicola Pecoraro

Vi avevamo già parlato in un precedente articolo della Stazione Scientifica impiantata a Caserta presso il nostro Istituto Salesiano. In seguito all’articolo, lo stesso Don Nicola Pecoraro – responsabile della Stazione Scientifica – ha voluto rilasciare un’intervista in cui spiega il funzionamento di alcuni componenti della stazione, come li ha costruiti e come possono essere usati per fare delle vere e proprie previsioni meteorologiche che, a quanto egli stesso afferma, hanno un margine di correttezza del 90-95%.

Vedi i video dell’intervista:

Video 1

Video 2

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Quarto giorno: EXPO – Esposizione Universale di Milano 2015

Ci avviciniamo alla fine di questo viaggio: con questo giorno concludiamo le nostre visite tra Milano e Torino, esclusa Pisa che visiteremo sulla strada del ritorno. La partenza per Milano è alle 8 con arrivo all’Esposizione all’incirca verso le 9.30. Arrivati sul posto abbiamo trovato già moltissimi pullman, per la maggior parte di scolaresche, ed una lunga fila di ragazzi in attesa dell’apertura all’ingresso. L’apertura dell’EXPO è stata alle 10, ma a causa di alcuni problemi nel ritiro dei biglietti prenotati on-line, abbiamo attraversato il ponte di ingresso, dopo i dovuti controlli, solo alle 11.45 . L’impatto iniziale con l’EXPO è stato quasi traumatico per la grandezza e la vastità dell’area, ma con la cartina alla mano, abbiamo subito iniziato il nostro giro nei diversi padiglioni. Brevemente: l’EXPO si divide in due strade principali che sono il CARDO (tutto padiglione Italia) e il DECUMANO (tutti padiglioni stranieri). Visitarlo tutto in un giorno credo sia letteralmente impossibile; personalmente mi sono concentrato sul Decumano, iniziando dall’estremità opposta al Padiglione Zero e scendendo man mano verso di esso che ho visitato alla fine. Non è possibile esprimenre il/i padiglione/i più bello/i perchè ognuno racconta il proprio paese, posso solo dirvi che mi hanno colpito molto quello degli EMIRATI ARABI, quello della FRANCIA, l’architettura del padiglione ITALIA anche era stupefacente; inoltre molto affascinanti sono stati tutti i padiglioni dei paesi orientali e come non citare quello del NEPAL che però non abbiamo potuto visionare completamente perchè è ancora in fase di costruzioni. Semplice, ma a dimostrazione del carisma e dello spirito ci sono la CASA DI DON BOSCO ed anche il padiglione della SANTA SEDE. Insomma nell’EXPO sembra di volare di paese in paese in un lasso di tempo brevissimo, ma assaporando per ogni luogo un pezzo di mondo che forse non si è ancora assaggiato. A causa di un imprevisto, siamo stati gli ultimi ad uscire dall’EXPO, stanchi ma contenti di aver fatto il giro del mondo non in 360 giorni, ma in 1 giorno e senza percorrere distanze chilometriche. Per il rientro all’1.30 in Hotel, abbiamo annullato la visita a Pisa in previsione per il giorno del rientro, quindi domani si va direttamente a casa.
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King Jacob, i buoni Samaritani del mediterraneo

Lo scorso 19 aprile, nelle acque del mediterraneo, ha avuto luogo la più grande tragedia in mare dai tempi della seconda guerra mondiale: un peschereccio con a bordo oltre 700 immigranti clandestini, diretti in Italia, è affondato, lasciando solo 28 superstiti.
La nave King Jacob è una nave-cargo portoghese e fu la prima nave a soccorrere il peschereccio di clandestini. I profughi iniziarono ad agitarsi, spostandosi su un lato del barcone che si rovesciò davanti agli occhi dei marinai. Questi non avevano mai assistito ad un massacro del genere e, prestato soccorso, sono stati sottoposti ad un trattamento psicologico specifico per il trauma subito.
Una tragedia come poche, che fa riflettere sotto molti punti di vista, ma soprattutto sul modo con cui vengono trattati i profughi clandestini, non solo dall’Italia, ma da tutta l’Europa.
Che ci sia una decisione, non una negligenza che fa morire dei poveri illusi che lasciano la loro realtà in cerca di qualcosa di meglio, ma trovano spesso la morte.

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La voce del mare affievolita in un abisso

L’ oceano è pieno di ricchezze pieno di vita. Se gli si attribuissero attività economiche e una gestione nel complesso potrebbe essere considerato un membro del G8. Assume le caratteristiche di una componente fantasma dei territori che bagna. Dovrebbe essere tanto influente e invece la società scarica su di lui non solo rifiuti ma anche frustrazioni e fallimenti.
Il mondo non è guidato da chi sa garantire il suo equilibrio ma da chi è in grado di sfruttare la maggior quantità di risorse col minimo dispendio.
La società si presenta nell’ecosistema come un complesso sistema di “eghi” che si combattono per rendersi componenti indispensabili di un’organizzazione comune: non nell’ottica della condivisione del bene comune, ma in quella della gelosa custodia facendone un uso egoistico.
Le multinazionali, fondamenta della società attuale, utilizzano l’oceano come smaltimento di rifiuti; le attività umane lo depredano brutalmente della sua biodiversità.
Credere che le risorse naturali non debbano essere sfruttate è un concetto del tutto anacronistico ma non prendere in considerazione la possibilità di assicurare un maggior equilibrio tra sfruttamento e salvaguardia, rende la razza umana come un’epidemia.
Questo nostro modo di fare, non è dettato da progresso e ragione ma da un fare primitivo che considera solo il presente. Dovremmo essere parte di quel qualcosa in più che la natura è, non irresponsabili sfruttatori che condannano le generazioni future a pagare per i nostri errori.

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Monster Storm: la super tempesta mette in ginocchio gli USA

Monster Storm! Non è il titolo di un film a bassa produzione ma il nome della bufera di neve che sta per abbattersi sugli Stati Uniti. Un evento climatico straordinario – forse il peggiore degli ultimi 50 anni – che rischia di mettere in ginocchio l’intera East Coast, dove New York rappresenta il punto più critico. L’ondata di gelo potrebbe portare fino ad 80 centimetri di neve e le autorità hanno emesso avvisi di emergenza nei confronti delle popolazioni, invitandole a non uscire di casa se non strettamente necessario. Al contrario del sistema italiano, prevenzione e sicurezza sono gli imperativi vigenti nel mondo USA. I sindaci della zona orientale hanno inoltre dichiarato che il livello di allerta è elevatissimo, invitando nel frattempo le loro comunità a far rifornimento di approvvigionamenti alimentari. L’America attende dunque preparata, mentre l‘Italia – che nei prossimi giorni sarà anch’essa attraversata da forti perturbazioni e precipitazioni a carattere nevoso – dovrà fare i conti, ancora una volta, con l’inefficienza dei suoi apparati organizzativi che causano ogni anno danni per milioni di euro. Dopo anni in cui la nostra rete volta alla difesa civile ed alla tutela dell’integrità della vita e dell’ambiente è stata presa ad esempio in tutto il mondo, sembra proprio che dobbiamo metterci al passo per quanto riguarda la prevenzione.

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Giappone: il treno a levitazione magnetica più veloce al mondo

La scorsa settimana le ferrovie giapponesi hanno iniziato a testare, su un tratto sperimentale di binari magnetici, il treno a levitazione magnetica più veloce al mondo chiamato “Maglev L0”. Il nome deriva proprio dai particolari magneti che lo sorreggono e gli permettono di spostarsi. Il treno potrà trasportare 1000 passeggeri e viaggerà a una velocità di 500 km/h, anche se durante i test la velocità massima è stata di 603 km/h. Il treno collegherà due stazioni molto importanti, quella di Tokyo e quella di Nagoya, che distano 322 km l’una dall’altra. Il tempo stimato per raggiungere una delle due stazioni è di 40 minuti, un tempo record considerando la notevole distanza!! Il treno non poggia su rotaie, la sua pista viene seguita in levitazione, in termini pratici il treno si sposta in aria così da ridurre l’attrito, l’usura, l’inquinamento acustico e aumentare l’efficienza e la velocità, e per questo viene chiamato “treno proiettile”. Decisamente questo treno quando sarà operativo ridurrà di molto i tempi di spostamento però non molto diffusi per via della sicurezza, per i costi energitici e soprattutto per costruirli.

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iPhone 6: il nuovo “melafonino” dal maxi schermo

L’iPhone 6 è il nono smartphone sviluppato dalla Apple ed è stato ufficialmente presentato in Italia il 25 settembre 2014. Questo smartphone è disponibile in due versioni: iPhone 6 con display da 4,7” e iPhone 6 PLUS da 5,5”. Entrambi presentano un display più grande rispetto alle versioni precedenti, un nuovo sensore NFC che permette di usare il telefono come carta di credito e un WiFi migliorato per supportare le frequenze più recenti. Il nuovo display Retina ad alta definizione garantisce un maggiore contrasto, i pixel a doppio dominio restituiscono colori più fedeli alla realtà e visuali più angolate. Sarà quindi possibile vedere foto con una qualità unica. Entrambi i melafonini montano delle fotocamere posteriori e frontali rinnovate. Per quanto riguarda l’obiettivo iSight della posteriore, Apple ha deciso di rimanere sugli 8 megapixel della precedente versione, per migliorare invece la sensibilità alla luce, per la frontale è rimasta sugli 1,2 megapixel. Un’altra caratteristica che è stata migliorata riguarda il cosiddetto lettore di impronte, chiamato anche “TOUCH ID”, presente già sulla versione precedente. Dal punto di vista estetico i bordi sono stati ancora più arrotondati e i tasti di accensione e del volume sono lievemente incassati nella scocca e hanno forma allungata. I dispositivi possono essere scelti nelle varianti argento, oro e grigio siderale, come per il predecessore iPhone 5S. I prezzi variano in base al modello: per quello da 4,7” partono da € 729 per la versione da 16 GB fino ad arrivare a € 949 per quella da 128 GB; per la versione da 5,5” si parte da € 839 da16GB fino ad arrivare a € 1.059 da 128 GB.

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Un bel aerosol di amianto

E’ risaputo che nei comuni in provincia di Caserta è diffusissimo il fenomeno dell’abbandono di rifiuti. Spesso però la consapevolezza della questione e delle sue conseguenze non raggiunge tutti i cittadini. Questo aspetto garantisce un atteggiamento di massa di tolleranza. Tutti siamo consapevoli dell’ incremento dei tumori a causa dell’ inquinamento e pure non giungono molte denunce riguardanti la contaminazione di un terreno. Non si tratta solo di semplici rifiuti ma di vere e propri materiali da costruzione nocivi o sostanze tossiche provenienti dalla zona industriale. Giacciono nei campi anche molto vicini ai centri abitati all’insaputa dei cittadini. E per quanti, localizzati, vengono rimossi, altrettanti se ne scoprono, sempre nuovi.

Recentemente sono stati scoperti a S. Marco Evangelista degli involucri contenenti amianto in prossimità della superstrada Caserta-Salerno. La responsabilità dell’ inquinamento non è solo dei camorristi ma anche di alcuni cittadini incivili privi anche della più rudimentale concezione di collettività. Questa mentalità sembra molto inculcata nelle menti dei proprietari terrieri che non denunciano l’ abbandono di rifiuti nei terreni confinanti. Una mentalità ristretta incentrata su cose futili che trova fondamento nei pochi impulsi che il contesto sociale di un paese quasi alienato sottopone agli individui.

Se il contesto sociale non stimola le persone la concezione stessa di collettività diventa insignificante. Ma quel che fa veramente rabbrividire è la tolleranza dei cittadini così immersi nelle proprie frenetiche vite da non prendere coscienza che molte persone intorno a loro muoiono, la società dimentica chi è ammalato di tumore o di leucemia; tanto questi non sono funzionali ad alcuna attività sociale: ciò che in futuro potrebbero realizzare è il nulla perché non hanno un futuro.

Ma cosa siamo delle macchine o degli uomini? solo Nella famiglia è concessa – per convenzione dalla società – la compassione e la considerazione ed è in quel contesto che ci rendiamo conto delle conseguenze di quella indifferenza. Ma sono consapevolezze chiuse ognuna nella propria restrizione. Se invece fossimo tutti uniti nella compassione reciproca di queste persone malate, intenzionati a cambiare queste realtà, allora non ci sarà vita che varrà più della loro e forse un giorno cambierà qualcosa.

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