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Tag Archives: Fumo

SPECIALE COGESTIONE: Seminario Droga e Alcol

Il giorno 8 gennaio si è svolto, insieme alle tante altre attività, il seminario sulla droga e sull’alcol nella sala Don Rua. Inizio con il dire che l’incontro non si è concentrato proprio su questi ultimi, bensì sui problemi che può causare il fumo, soprattutto per chi soffre di asma. Ha svolto il ruolo di relatore il dott. Goffredo Alviano Glaviano dell’ASL di Caserta, che ha spiegato come funziona l’apparato respiratorio e ha fatto vedere delle foto in cui si notavano gli effetti del fumo sull’organismo. Dopo l’accurata spiegazione i presenti, ovvero buona parte di tutti i licei, hanno posto al dottore delle domande molto interessanti. Alla fine il medico ha voluto lasciare un messaggio molto importante: bisogna smettere di fumare e divertirsi in modo sano.

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Anche ai Salesiani: NO ALLA DROGA!

Sabato 18 Marzo nel teatro salesiano si è tenuto un convegno sulla droga, a cui hanno partecipato le classi triennali del liceo. I relatori sono stati don Massimo e la professoressa Savastano che hanno presentato ed intervistato due persone che hanno reso la loro testimonianza dell’esperienza di chi ha vissuto e vive in prima persona la lotta contro la droga.

Il primo è stato Claudio, il padre di un giovane tossicodipendente che sottraeva oggetti di valore alla famiglia per procurarsi la dose di droga. In un momento di lucidità il giovane, resosi conto del male che stava procurando ai suoi genitori, ha chiesto il loro aiuto e così è stato accolto presso la comunità di san Patrignano, che da molti anni si occupa del recupero dei tossicodipendenti. In questa casa-famiglia i giovani non solo vengono aiutati a disintossicarsi, ma vengono anche avviati al lavoro.

La seconda testimonianza è stata quella di un ex-tossicomane, Francesco, il quale ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto a drogarsi e la grande difficoltà con cui è riuscito a disintossicarsi. Ora Francesco è sposato con figli e tramite un’associazione collabora con san Patrignano.

Il messaggio che hanno voluto trasmettere è stato forte: la droga rovina la vita non solo di chi ne fa uso ma anche dei suoi familiari e delle persone che gli vogliono bene, inoltre uscirne richiede una grande forza di volontà ed è un percorso lungo e tortuoso che richiede l’aiuto di esperti e un ambiente nel quale i giovani possano ritrovare fiducia in se stessi e negli altri.

Infine sono stati visti degli spot forniti dal sito “noalladroga.org” che mostravano gli effetti disastrosi che provoca ogni tipo di droga.

Francesco Massa

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Il fumo e i giovani in Italia

Il numero di giovani e adolescenti che inizia a fumare è in costante aumento. In Italia il numero totale dei fumatori supera la cifra di 13 milioni e 90.000 l’anno sono i decessi attribuibili al fumo di tabacco. Sulla base dei dati ISTAT nel 1993 i fumatori erano il 24,6% della popolazione italiana; sono diventati il 24,9% nel 1997. Fra i giovani di età compresa fra i 14 ed i 24 anni si è passati dal 17,4% del 1993 al 20,5% del 1997.

L’abitudine al fumo si traduce in pesanti ripercussioni sullo stato di salute delle persone (cancro, bronchite cronica, enfisema, arteriosclerosi, infarto, ipertensione, ictus, angina pectoris, gastrite, ulcera gastrica e duodenale, esofagite cronica..). Una indagine ISTAT del 1999, condotta con il contributo del Fondo Sanitario Nazionale Italiano, ha dimostrato che le malattie respiratorie croniche legate al consumo di tabacco (bronchite cronica, enfisema, asma bronchiale, ed insufficienza respiratoria) occupano il quarto posto tra le malattie croniche invalidanti.

Il fumo è tra le cause di malattia quella più facilmente evitabile nei paesi occidentali. In Italia è già presente il divieto per la pubblicità diretta delle sigarette (Legge del 10/04/62 n. 165), ma è tuttavia possibile quella indiretta: sponsorizzazioni di eventi sportivi, eventi culturali e utilizzo del marchio di sigarette per linee di abbigliamento sportivo.

Il Piano Sanitario Nazionale Italiano (PSN) 1998–2000 è stato progettato con lo scopo di ottenere la diminuzione del numero dei fumatori attraverso i seguenti interventi:

  1. lo sviluppo di interventi di educazione sanitaria e di iniziative mirate alla limitazione del consumo di tabacco specie tra i giovani;
  2. la promozione di campagne per l’interruzione del fumo in gravidanza;
  3. l’attuazione di efficaci programmi, di disassuefazione dal fumo.

Negli ultimi tempi in Italia alcune Associazioni in collaborazione con il Sistema Sanitario Nazionale (SNN) hanno cercato di trovare una prima risposta al problema. Fra queste si possono annoverare: la Società Italiana di Medicina Generale, l’Associazione Italiana dei Pneumologi Ospedalieri, la Federazione Italiana contro le Malattie Polmonari Sociali e la Tubercolosi, l’Associazione Italiana di Epidemiologia …

Ogni iniziativa a livello di prevenzione dell’abitudine tabagica dei giovani deve essere incentrata sui molteplici fattori che favoriscono l’inizio del fumo di sigaretta. Iniziare a fumare è il frutto di un processo comportamentale individuale, ambientale e sociale, raramente riconducibile ad un evento isolato. Il giovane emula l’adulto fumatore per sentirsi parte di un gruppo sociale e culturale e per affermare la propria personalità.

Per ridurre la diffusione del fumo nei soggetti adulti è indispensabile ridurre il numero delle persone che iniziano a fumare in giovane età. Fin dagli anni sessanta la scuola veniva considerata il luogo più idoneo a diffondere informazioni sulla salute. Oggi non è più così, anzi proprio in ambiente scolastico molti giovani iniziano a fumare, stimolati dall’esempio dei coetanei. Si deve pertanto ricorrere ai mass media (radio, tv e giornali) per veicolare messaggi di tipo preventivo. Recenti studi condotti dalla British Audience Research Bureau hanno dimostrato che i giovani tra i 4 e i 15 anni guardano la televisione per la durata di circa 18 ore settimanali, quelli tra i 16 e i 24 anni, invece, lo fanno per circa 20 ore settimanali. Ne consegue che la televisione può essere un ottimo strumento d’informazione, in grado di influenzare i comportamenti sociali dei giovani.

Le multinazionali del tabacco hanno saputo in passato promuovere a proprio vantaggio delle campagne apparentemente antifumo, rivolte ai giovani. Se infatti da un lato pubblicizzavano il fumo come prerogativa esclusiva degli adulti, ben conoscendo l’inconscio desiderio dei giovani di diventare tali, dall’altro tacevano sui danni provocati alla salute dal tabagismo. Per anni, inoltre, le multinazionali del tabacco hanno manipolato i messaggi pubblicitari e sulle informazioni scientifiche che potessero correlare il fumo, attivo e passivo, alla patologia umana.

 Dal nostro Repertorio

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