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Storia del cinema: Spagna

Il cinema Spagnolo ha inizio con il periodo del cinema muto, ma, contrariamente ad altri paesi, la Spagna non ha mai offerto al mondo molti registi di qualità e degni di nota.

Nonostante ciò, ci sono alcune pellicole spagnole bellissima e apprezzate anche dalla critica, e persino Salvador Dalì si è dato alla settima arte.

Nel periodo muto si ha una produzione fiorente, che ha il suo centro prima a Barcellona(1914) e infine a Madrid.

Si forma il genere delle ”españoladas”, che avrà successo fino agli anni 60, e si spazia fra vari generi, dalle tragedie storiche alle trasposizioni cinematografiche di opere teatrali, ben accolte dai creatori delle stesse.

Ricordiamo un dramma storico “Vida de Cristobal Colón y su descubrimiento de América” (Vita di Cristoforo Colombo e la sua scoperta dell’America) girato da un francese:  Gerald Bourgeois.

Il film fu innovativo, apprezzato dalla critica del periodo, e molto costoso, si dovettero addirittura ricostruire le 3 caravelle del viaggio di Colombo.

Scena di un delle caravelle realizzate per il film

Anche l’artista Salvador Dalì si dà al cinema, con il film surrealista Un chien andalou(Un cane andaluso), che ha caratteristiche tipiche del cinema surrealista, con scene apparentemente scollegate fra di loro, ma con una tematica comune, che collega le scene.

Con l’avvento del sonoro la produzione spagnola comincia a decadere, con appena un centinaio circa di film, anche se è importante la fondazione della Compañía Industrial Film Española S.A.” (CIFESA), la casa produttrice più importante del paese.

 

Non mancano nel periodo della guerra civile censure e film di propaganda, sia da una parte che dall’altra.

La guerra e la vittoria dei franchisti sono le cause della fuga di molti geni cinematografici, e ciò causa al paese la penuria di film nazionali.

La Spagna franchista introduce anche, nel tentativo di rivitalizzare l’industria, due mostre cinematografiche, il Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián che continua ininterrottamente fino ad oggi, mentre nel 1956 ebbe luogo la prima Settimana Internazionale del Cinema di Valladolid o SEMINCI.

Verso la fine degli anni 50 si ha  l’apertura della Spagna verso l’estero e l’afflusso del neorealismo, ma, nonostante ciò, il cinema Spagnolo rimane comunque di basso livello, anche a causa della mancanza di strutture e fondi adeguati.

Con la fine della dittatura, venne soppressa la censura e venne concesso il permesso per le manifestazioni culturali nelle altre lingue spagnole oltre al castigliano, così venne fondato, ad esempio, l’Istituto del Cinema Catalano.

All’inizio trionfarono i fenomeni popolari del “destape” e il “landismo”. Durante la democrazia tutta una serie di nuovi registi trattano temi polemici e rivedono la storia anteriore del paese.

Il cinema spagnolo dipende oggi però dagli sporadici successi della “comedia madrileña” di Fernando Colomo o Fernando Trueba, dai sofisticati melodrammi di Pedro Almodóvar, dall’umorismo nero di Alex de la Iglesia e dalle opere di Santiago Segura o Alejandro Amenábar

Nel 1987 vennero creati i Premi Goya(da Francisco Goya, pittore spagnolo) come premio per il cinema spagnolo, e sono attualmente il premio più importante nel panorama cinematografico spagnolo.

 

 

 

 

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Animali Fantastici e dove trovarli:

La Rowling torna a sorprenderci con il nuovo film: “Animali Fantastici e dove trovarli”, ispirato all’omonimo libro che vede come protagonista il magizoologo Newt Scamander interpretato da Eddie Redmayne. La trama è molto articolata e ricca di colpi di scena che mantengono la storia sempre viva. Il protagonista, un mago inglese, è diretto a New York con la sua strana valigia alla ricerca di uno degli animali fantastici. A causa di un piccolo incidente un non mago, Jacob Kowalski viene a conoscenza della sua identità di mago insieme a quella di Tina Goldstein e di sua sorella Quennie. Inoltre si viene a conoscenza che nella misteriosa valigia ci sono degli animali fantastici. Ma c’è un oscuro problema che incombe su tutta la comunità magica e di conseguenza su tutto il resto del mondo, un Obscurus, che causa molti incidenti tra cui alcuni omicidi. Newt, dopo una serie di vari avvenimenti, alcuni di questi in chiave quasi comica, riuscirà a scoprire le caratteristiche dell’Obscurus e grazie al resto della comunità magica ad ucciderlo, salvando così il mondo. l’amico umano Jakob alla fine di tutta la vicenda sarà obliviato, come tutti gli altri babbani che erano venuti a conoscenza delle identità dei maghi e non ricorderà nulla di tutto ciò che è accaduto. Il protagonista però deve tornare a Londra per far pubblicare il suo libro delle creature fantastiche che abitano il modo e permettere così a tutti i maghi la loro conoscenza, ma promette a Tina di portagli la copia del libro di persona, facendo intendere quindi un suo prossimo ritorno a New York.

 

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La Marvel propone un nuovo film: Doctor Strange

Doctor Strange è uno degli ultimi film usciti nelle sale cinematografiche, prodotto dalla Marvel Studios, come loro quattordicesima pellicola. è un film adatto agli amanti dell’azione, avventura ma sopratutto fantascienza, nota caratterizzante di tutte le storie Marvel. il cast ha Benedict Cumberbatch nei panni del protagonista della nostra storia, il signor Stephen Strange, Tilda Swinton che interpreta il personaggio dell’Antico, mistico celtico che sarà mentore di Stephen, Christine Palmer interpretata da Rachel Mc Adams, chirurgo e amica del protagonista, Wong (interpretato da Benedict Wong) e Karl Mordo (interpretato da Chiwetel Ejiofor) appartenenti alla scuola dell’Antico, che aiuteranno Strange a sconfiggere Kaecillius (Mads Mikkelsen) e Dormammu. La storia ha uno stile diverso rispetto ai classici Marvel che conosciamo. Il protagonista, un uomo dalla grande fierezza e sicurezza di se che a volte sfocia in arroganza, compie un completo cambiamento della sua vita in seguito a un incidente stradale. Subirà varie operazioni alle mani ma con poco successo. La sua carriera di grande chirurgo sembra finita. Invece no. Il suo ultimo tentativo lo porta a Kamar-Taj dove entra alla scoperta del mondo della magia. Un mondo intrigato e insidiato da Kaecillius, loro avversario. Il secondo colpo di scena avviene con la morte improvvisa dell’Antico. Ora il compito di sconfiggere Dormammu è nelle mani del nostro Doctor Strange. Il film si conclude con la vittoria di Strange, ma con ancora qualcosa in sospeso che ci sorprenderà ancora di più la prossima volta.  

 

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Foibe: il documentario per non dimenticare

Lo scorso 10 febbraio, in occasione dell’anniversario della tragedia delle foibe abbiamo visto un documentario in classe per ricordare questa drammatica vicenda. Il documento filmato risale al 2007 ed stato girato dalla sezione storia della Rai. 

Per “foibe” si intendono le stragi della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia durante la Seconda guerra mondiale e nel dopoguerra. Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici dove furono gettati molti dei corpi, che nella Venezia Giulia sono chiamati, appunto, “foibe”.
La vicenda viene ripercorsa all’interno del documentario dalle toccanti parole di Graziano Udovisi, l’unico sopravvissuto al massacro delle foibe, deciso a raccontare, dopo tanti anni, la sua terribile storia di infoibato, salvatosi per puro caso.
Venuto a conoscenza che i suoi soldati erano ricercati dagli slavi, il 5 maggio 1945 si presentò al Comando slavo, raccontando di aver portato in salvo i suoi subalterni a Capodistria prima di raggiungere Pola. Il 13 maggio di quello stesso anno, viene rinchiuso in una cella di circa 16 mq, senza presa d’aria, insieme ad una trentina di soldati. Nella notte fra il 13 e il 14 maggio viene prelevato dalla cella e torturato insieme ad altri cinque commilitoni. Il 14 maggio viene trascinato sull’orlo della foiba di Fianona per essere trucidato. Riuscitosi a liberare i polsi dal fil di ferro che lo legavano grazie ad uno sparo, si getta nel baratro, prima che una raffica di mitra lo uccidesse. Nella foiba, a una profondità di venti-trenta metri c’è una pozza d’acqua. In questo modo si salva Risalendo, la sua mano incappa in una testa che prontamente afferra, salvando così un altro sventurato (Giovanni Radeticchio detto “Nini”). 

Questa tragedia è stata per decenni colpevolmente taciuta dalla classe politica italiana, che solo da pochi anni ha deciso di dedicare un giorno alla sua commemorazione, il 10 febbraio. 

Rebecca Buffolano
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27 Gennaio: giorno della memoria anche per il I CL

Lo scorso 27 gennaio, in occasione del GIORNO DELLA MEMORIA dell’olocausto, in classe abbiamo avuto l’opportunità di guardare uno dei film più conosciuti riguardanti il genocidio nazista perpetrato durante la seconda guerra mondiale: Il bambino con il pigiama a righe. Il film, tratto dall’omonimo romanzo, narra la storia del figlio di un generale nazista di nome Bruno, la cui vita viene sconvolta dal trasferimento di tutta la famiglia vicino ad un campo di sterminio per una promozione del padre. Nel suo nuovo habitat, all’insaputa dei genitori, Bruno fa amicizia con Smuu, suo coetaneo di otto anni che però, essendo ebreo, è detenuto nel campo vicino la loro nuova abitazione. Un giorno Smuu informa bruno della scomparsa del padre così l’amico si prodiga per aiutarlo nelle ricerche. Grazie ad un ingenuo ed efficace piano, Bruno riesce ad entrare nel “mondo” di Smuu, ma, per sua sfortuna, proprio nel giorno della prestabilita morte mediante camera a gas dei detenuti nella baracca dell’amico ebreo. Il bambino diventa, dunque, vittima della sua ingenua disponibilità. I genitori tedeschi, scoprono l’accaduto troppo tardi ed iniziano a vedere con occhio più critico quel sistema che consideravano il più adatto a rendere il mondo un posto migliore.

Alla fine del film la classe ha dibattuto su quanto visto. E’ emerso che questo genocidio ha cambiato la storia intera dell’umanità e che quindi non ci resta che apprendere quanti più insegnamenti dal tragico evento per evitare il ripetersi di uno sterminio di queste dimensioni umane, culturali e storiche.

Martina Farina

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SPECIALE COGESTIONE: Il corso di Cultura Musicale 2

Nel secondo giorno della cogestione si è svolto, tra gli altri laboratori, il Corso di Cultura Musicale, tenutosi durante le prime 2 ore sotto la supervisione dei docenti Barone, Natale, De Luca (Don Massimo) e Carusi. Quella di oggi è stata la seconda parte di un viaggio all’interno della storia e dei caratteri più importanti e profondi di diversi generi musicali come il folk, il bluse, il rap, il rock, la musica house e tanti altri. Le radici culturali in cui sono nati e si sono sviluppati questi generi sono state descritte ed esaminate dai professori Barone e De Luca e anche da Francesco Sarnelli, studente di V classico. Essi ci hanno mostrato filmati e immagini dei principali artisti e gruppi musicali, che hanno inciso profondamente sulla storia della musica nelle diverse epoche come i Rolling Stones, Bob Dylan, Elvis, i Beatles o per quanto riguarda lo scenario italiano alcuni gruppi come i PFM (Premiata Fonderia Marconi), i “Banco Del Mutuo Soccorso”. Non sono stati trascurati anche altri gruppi più moderni come i Maroon5, Paolo Nutini, David Guetta e tanti altri. Abbiamo vissuto, ancora una volta, un’esperienza all’interno della musica con la “M” maiuscola perché non si è parlato di un singolo genere, ma si è variato in pieno stile musicale; quest’ultimo è, infatti, caratterizzato da un’insieme di note che compongono una melodia con l’aggiunta, a volte, di parole. Tale composizione può piacere, ma, in ogni caso, possiede la magica capacità di rallegrare l’animo umano.

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SPECIALE COGESTIONE: L’attività del Cineforum

Una delle attività proposte durante la cogestione è stato il CINEFORUM, caratterizzato dalla visione in teatro del film “Cuore Sacro”, che ha interessato tanti ragazzi provenienti dai vari indirizzi della scuola. Dopo la proiezione vi è stato un dibattito in quattro classi distinte, moderato dai professori  Battista, Parente, Savastano e Fiorillo. Il confronto è stato incentrato sulla definizione “cuore sacro” alla luce dei contenuti del film. In modo più pratico siamo stati chiamati a scrivere alla lavagna le migliori parole per descrivere correttamente tale concetto. Dal film è emerso che esso è un processo di formazione della protagonista, la cui maturazione è stata descritta prima dal punto di vista del contesto sociale e poi a livello psicologico con il culmine raggiunto mediante il dono totale di sé agli altri. Proprio questo stato mentale, che ha portato la protagonista ad identificarsi nella collettività immedesimandosi nelle sofferenze altrui, è stato definito dai vari gruppi di dibattito con diverse parole, tutte interessanti e valide espressioni del nostro pensiero.  

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