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Ho imparato a sognare

Una sera d’inizio primavera, l’esuberante, vulcanica e frizzante diciassettenne Nadia e l’amica del cuore Alessandra, si allenano fra le rappezzate mura del vecchio palestrone del paese.La passione per il loro sport, la pallavolo, e la loro innata complicità, portano le due giovani a restare in campo ben oltre l’orario previsto.Il richiamo con cui il burbero custode dell’impianto, Antonio, le invita a raggiungere le compagne nello spogliatoio, riporta le due ragazze alla realtà, al presente, quasi a risvegliarle da un sogno.Nadia, però, non ha alcuna intenzione di smettere di sognare e quell’ordine, “Muovetevi, a cambiarvi”, diventa il pretesto per coinvolgere l’uomo, suo malgrado, in una scommessa che ha il sapore di una romantica promessa, di un sogno.Un sogno da realizzare, troppo grande per non essere condiviso, troppo bello per non essere inseguito.Un sogno da vivere, per comprendere la più bella fra  le lezioni della vita: l’importanza  imparare a sognare.

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Seminario sul tempo

Il tempo? Non è mai abbastanza. Pensateci: come cambierebbe la vita sapendo memorizzare più velocemente, e, inoltre, a lungo termine? E se avessimo anche la capacità di leggere tre volte più veloce, con il doppio della comprensione? Sogni? Nient’affatto! TUTTI possono raggiungere questi risultati, se solo mettessero a frutto le NATURALI capacità del nostro cervello!

Lunedì 6 Marzo 2017 dalle ore 18.30 alle 20.00 presso l’ Istituto Salesiano Sacro Cuore di Maria verrà ospitato  un seminario sulla mente e sul tempo. Una delle riflessioni sarà il tempo che  non è mai abbastanza. Pensateci: come cambierebbe la vita sapendo memorizzare più velocemente, e, inoltre, a lungo termine? E se avessimo anche la capacità di leggere tre volte più veloce, con il doppio della comprensione? Sogni? Nient’affatto! TUTTI possono raggiungere questi risultati, se solo mettessero a frutto le NATURALI capacità del nostro cervello!

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Decameron: Vizi, Virtù, Passioni

Il grande attore Stefano Accorsi nei suoi “anni d’oro”, dopo aver prodotto e recitato “Giocando con Orlando” in tutta Italia (Vedi articolo nell’archivio), dopo aver prodotto e recitato nella serie tv “1992” riscuotendo un grande successo, torna con l’antica modernità del Decameron sceneggiato da Marco Baliani ed incanta di nuovo gli spettatori a teatro. Una compagnia di cinque abilissimi attori e attrici narrano e interpretano sette delle novelle del Decameron di Boccaccio.

LA COMPAGNIA:

STEFANO ACCORSI – PANFILO – Mastro di Brigata
SILVIA AJELLI – FIAMMETTA – L’innamorata
SALVATORE ARENA – FILOSTRATO – Il fedele
SILVIA BRIOZZO – ELISSA – La generosa
FONTE FANTASIA – PAMPINEA – La giovine
MARIANO NIEDDU – DIONEO – Lo scaltro

Il tocco della fantasia del regista sta nella scelta della lingua: un volgare simile a quello proprio dell’opera, ma più comprensibile e orecchiabile, che permette di rivivere una lingua che, seppur arcaica, è molto affascinante. L’antica modernità del Decameron risiede nel fatto che pur essendo una commedia d’altri tempi, tratta argomenti e usa personaggi UNIVERSALI: racchiude in sé tutti i tipi di persona, tra cui i falsi, gli imbroglioni e i furbi, che a dispetto del tempo, non mutano, ma si evolvono cambiando i costumi del tempo con quelli moderni. Anche recitando di un mondo così aspro, il teatro è sempre luogo di fantasia, riflessione, ma anche di divertimento. Insomma siamo di fronte all’ennesimo successo di un grande attore.

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Epicuro e i giovani

La costante ricerca del piacere della società moderna, la ricerca cieca di un appagamento anche che duri un istante, ci spinge ad aggrapparci a qualsiasi illusione che ci faccia sentire vivi, per l’imprevedibilità del nostro futuro, che è incerto come il nostro presente.

Epicuro era un filosofo greco che proponeva la filosofia come farmaco per contrastare il dolore della vita, e suggeriva di vivere per assecondare i propri bisogni non temendo né la morte, che può arrivare in qualsiasi momento, né gli dei.

La frase “Carpe diem”- “Cogli l’attimo” si riferisce al concetto che ho espresso prima sul “vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo”, ed è assimilabile sia al pensiero di Epicuro, sia a quello dei giovani di oggi, i quali molto spesso non conoscono il vero significato di questa frase.

Tuttavia, il comportamento dei giovani, che iniziano con l’adolescenza a comprendere il mondo e la paura della vita come viaggio verso l’orizzonte, si lasciano andare a piaceri temporanei come l’alcol e la droga perché identificano queste azioni come la soluzione ai loro turbamenti, ma dovrebbero comprendere che essendo questi piaceri fisici e di breve durata tendono a ripetersi per sprofondare in malesseri fisici e psichici.

Il problema è che questa mentalità, che come conseguenza diventa anche uno stile di vita, ha deviato una generazione, la stessa dei fenomeni delle teen moms e delle baby gang, la nostra.

E tu?! Hai mai sentito l’espressione “Carpe diem”?! Cosa ne pensi? Raccontaci come vivi la tua vita: preferisci fare programmi a lungo termine oppure concentrarti giorno per giorno sui singoli obiettivi?!

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