#Relatività100: la teoria dell’etere

Comment

Archivio La Teoria della Relatività News Rubriche Ufficio Stampa Ultime Notizie
etere

I fisici di fine ottocento si arrovellarono inutilmente per cercare di spiegare questa apparente anomalia nelle equazioni di Maxwell proponendo una ridda di teorie più o meno fantasiose, di spiegazioni più o meno ardite, dilatando il loro campo di indagine e spostandolo dai territori propri della fisica, quelli sperimentabili ed osservabili, a quelli della metafisica. Si introdusse, ad esempio, l’idea di tempo locale (diverso dal tempo assoluto), di lunghezze che si contraggono quando si è in moto a velocità gigantesche, di masse longitudinali e trasversali per gli elettroni, ecc; insomma si toccavano, ogni volta, i concetti alla base della meccanica, per mettere ordine nell’elettromagnetismo.

L’ipotesi più in voga fu il postulare l’esistenza di una sostanza impalpabile chiamata etere. Secondo la comunità scientifica dell’epoca, l’etere era una sostanza che riempiva tutto l’universo, compreso lo spazio interstellare e che serviva da supporto per la propagazione della luce, così come la materia serve da supporto per la propagazione delle onde meccaniche[7]. La velocità c era allora la velocità delle onde rispetto all’etere e le equazioni di Maxwell erano valide solo rispetto ad un osservatore solidale all’etere.

L’etere doveva inoltre essere rigidissima per poter consentire velocità di propagazione così elevate[8], ma contemporaneamente doveva essere così poco densa da non influenzare il moto delle stelle e dei pianeti. Nonostante questa contraddizione presente già all’origine, l’idea dell’etere fu molto “dura a morire”.

Inoltre, l’etere comprometteva irrimediabilmente l’idea di semplicità ed eleganza del modo fisico che si era svelata agli scienziati grazie al lavoro di Galilei e Newton e che aveva avuto una conferma ulteriore nelle equazioni di Maxwell, quattro equazioni per descrivere nella loro interezza tutti i fenomeni elettromagnetici noti.

[7] Si pensi al suono, una particolare onda meccanica, che necessita di un supporto come l’aria per propagarsi.

[8] È noto che le onde acustiche viaggiano con velocità tanto maggiore quanto più rigida è la sostanza in cui si propagano.

Prof. Lorenzo Scialla

[su_button url=”http://www.lintervallosalesiano.altervista.org/category/speciali/la-teoria-della-relativita/” target=”blank” style=”bubbles” background=”#1477e3″ size=”13″ wide=”yes” center=”yes” radius=”5″ icon=”icon: play-circle” text_shadow=”1px 1px 0px #000000″ desc=”Servizio a cura del prof. Lorenzo Scialla”]LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI SULLA TEORIA DELLA RELATIVITA'[/su_button]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *