Rapporto Ocse: si spende poco per la scuola italiana

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“L’Italia deve migliorare equità ed efficienza del suo sistema educativo, che ha un basso rapporto tra qualità e costo e dovrebbe fare di più per migliorare le opportunità per i meno qualificati”. E’ ciò che scrive l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) nel ‘Going for Growth’ mettendo in luce le poche risorse economiche destinate all’istruzione.

La bocciatura è su tutti i fronti: siamo terz’ultimi nella spesa per la scuola, e la sua crescita tra il 2000 e il 2008 è stata tra le più basse; per ogni studente si spendono 9.200 dollari l’anno, rispetto ai quasi 10.000 della media Ocse; inoltre siamo in fondo alla lista anche per la percentuale di laureati (20.2%), in negativo di 17 punti percentuali rispetto ai paesi dell’Ocse; e per concludere lo stipendio degli insegnanti è sempre più basso, in controtendenza rispetto agli altri stati.

Allo stesso tempo, però, l’Organo evidenza come sia importante il processo di riforme messo in moto dal Governo Renzi, spingendo nella rapidità applicativa: “Se il passo di queste riforme dovesse rallentare troppo c’è il rischio che si sviluppi un circolo vizioso, in cui la domanda debole mina alla base la crescita potenziale”. Ai posteri l’ardua sentenza delle future mosse del Presidente del Consiglio in campo economico ed istituzionale.

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