Storia del cinema: Portogallo

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Il Portogallo non è il primo paese a venire in mente quando si parla di cinema, ma ha una produzione relativamente ricca nonostante poco conosciuta.

Il cinema portoghese, per quanto non molto sviluppato inizialmente, sebbene i tentativi non mancassero, nel periodo 1920-1240 ha conosciuto uno sviluppo più vivace, con l’affermazione di due case produttrici, l’ Invicta Film e a Tobis Portuguesa a Lisbona, quest’ultima ancora presente e detentrice dell’unico laboratorio professionale esistente in Portogallo.

 

La Tobis Portuguesa oggigiorno

Anche in Portogallo, come nella vicina Spagna, si instaurò una dittatura, e l’industria cinematografica risentì di ciò: calò la produzione artistica, che si riprese velocemente alla fine della dittatura.

Negli anni 90 esplode il genio creativo di Manuel De Oliveira, considerato il più grande regista portoghese.

Manoel nei primi anni 90, alla mostra del cinema di venezia del 91

Oliveira ha utilizzato il cinema in piena libertà, senza mai abbandonarne le radici letterarie. “Il teatro – ha detto – è un’arte, ma il cinema non è che un mezzo per fissare ciò che si recita davanti alla macchina da presa”.

Ha ricevuto numerosi premi alla carriera e persino a 106 anni lo si trovava dietro la macchina da presa.

Uno dei suoi film più famosi, del 1997, è Viaggio all’inizio del mondo.

Il film è molto personale e si potrebbe definire come un’autobiografia di se stesso, interpretato da Marcello Mastroianni, che racconta, nei panni del regista, la storia della sua vita, raccontata con un percorso nel quale si scoprono molti particolari e legami ormai dimenticati dal protagonista, e che raffiorano piano piano.

 

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