La prima unione civile tra omosessuali in Italia

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San Giorgio a Cremano (Napoli), la senatrice Pd Monica Cirinnà celebra la sua prima unione civile.
A scambiarsi il “sì” sono proprio il primo cittadino del comune napoletano, Giorgio Zinno (37 anni), e il suo compagno, l’architetto Michele Ferrante (35 anni).
I due, dopo 6 anni di fidanzamento e 3 di convivenza, hanno deciso di convolare a nozze usufruendo della legge “Cirinnà” approvata l’11 maggio c.a.
“È una festa di diritti, è la mia prima unione civile e non a caso ho scelto di farla per Giorgio Zinno, una persona che con coraggio ha sempre vissuto la sua diversità come un valore” ha detto la senatrice.
La cerimonia si è svolta il 24 settembre nell’arena del parco settecentesco di Villa Vannucchi che per la prima volta apre per un matrimonio, il sindaco dichiara “Con Michele abbiamo deciso di rendere pubblico il nostro matrimonio. È un giorno intimo, ma per me è anche un impegno politico. Ho chiesto il supporto al mio compagno e lui mi ha appoggiato. Questo matrimonio deve essere pubblico perché l’unione tra due persone dello stesso sesso deve diventare patrimonio comune, deve diventare: normale”.
Alla celebrazione infatti, hanno partecipato circa 800 i presenti, tra cui molti esponenti del Pd e la nonna del sindaco, Margherita, 100 anni appena compiuti. “Sono emozionata e felice”, ha detto.
Lo scambio degli anelli è avvenuto sulle note musicali della famosa canzone Over the Rainbow, simbolo della lotta a favore dei diritti per le coppie appartenenti alla comunità LGBT, ovvero dello stesso sesso. La canzone è stata intonata per l”occasione dalla violinista e cantante transessuale.
“Eravamo già una coppia – ha commentato Michele Ferrante, compagno di Zinno – ma ci mancava una firma su di un foglio per essere considerati al pari di due coniugi e godere dei diritti che ci spettano”
I festeggiamenti sono continuati nel pomeriggio infatti il ricevimento si è tenuto alle ore 18 presso il Museo Ferroviario di Pietrarsa.
I neo coniugi hanno già messo in chiaro la loro decisione di non volere figli “Non è nei nostri piani. Abbiamo una vita complicata e splendidi nipoti. Noi da domani saremo già famiglia”
“Provo felicità per poter finalmente chiamare legalmente Michele mio marito, perché mancava solo la parte legale, il resto già c’era da anni“.
Questa unione civile è uno dei primi passi della nostra Italia verso l’accettazione della comunità omosessuale la quale, pian piano, sta acquisendo tutti i diritti che le spettano.

Scritto da: Manuela Barberi Spirito, II classico

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