Oh no, è di nuovo Natale!

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ci avviciniamo al Natale

Ancora una volta, come tutti gli anni, è di nuovo Natale. Com’è ormai tradizione dire, a Natale siamo tutti più buoni, no?! Forse no: quella era la pubblicità della Bauli, ma la verità è che siamo tutti più esausti ed esauriti. Ogni anno gli italiani spendono sempre di più in regali, ognuno di noi impazzisce per trovare quello giusto, ma, alla fine, tutto sfocia sempre in una vana formalità che non rende felice nessuno e riempie di stress un periodo che dovrebbe essere di riposo, condivisione e anche di pausa, per riflettere. Inoltre, il regalo viene visto come un pugno al quale bisogna disperatamente rispondere, e questo genera un’infernale reazione a catena per la quale tutti si ritrovano schiaffati in un centro commerciale, tentando di fare breccia tra la folla, magari con un passeggino, per cercare un oggetto privo di significato. Il regalo aveva senso un tempo, quando le persone sapevano cosa desideravano, ma ora che tutti abbiamo tutto, a che serve? Serve alle multinazionali per fare tanti bei soldini, magari sulle palle di Natale che divengono ogni anno più grosse. Questo non mi sembra un regalo ma piuttosto un’enorme colletta di miliardi di euro, che di certo a noi non mancano, ma a qualcun altro sì. Tutto si riduce ad un dazio pagato ad un sistema che ci tratta come macchine soggette a un moto caotico e prevedibile, da soggiogare e spolpare sempre più intensivamente ogni anno. Facciamoci allora tutti finalmente un vero regalo: abbandoniamo questi formalismi e cerchiamo di svincolarci da inutili convenzioni. Poi, se proprio dobbiamo comprare, acquistiamo qualcosa di veramente utile che magari non potevamo permetterci prima  ed evitiamo di trasformare il Natale in un’inutile ed affannosa ricerca di cose futili. Se poi dovesse avanzare qualcosa, sarebbe bello ricordarsi di chi quel qualcosa non può permetterselo.

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