La scuola al tempo del Covid

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Tra le tante problematiche legate al covid-19 grande rilievo, anche nel dibattito pubblico, hanno assunto quelle relative alla scuola. Disorientati dall’ansia del “contagio” e dai continui cambiamenti delle nostre abitudini, grande peso assumono nella vita di noi ragazzi le decisioni riguardanti la didattica. Pur ritenendo sufficientemente positiva l’esperienza della didattica a distanza perché consente di proseguire, in emergenza, il percorso scolastico e conservare il dialogo con gli insegnati, riscontriamo diverse difficoltà: mancanza di interazione ed empatia (con compagni, professori, ecc.); mancanza di concentrazione; organizzazione in autonomia degli orari giornalieri, ecc..

A tutto questo si aggiungono difficoltà specifiche per i diversi indirizzi scolastici. Mi riferisco, particolarmente, agli indirizzi con molte ore dedicate alle attività laboratoriali. Gli studenti del Liceo Scientifico ad indirizzo Sportivo, ad esempio, a causa della chiusura forzata dei luoghi nei quali svolgono solitamente le loro attività, non possono portare avanti i loro programmi specifici se non sostituendo le ore dedicate all’attività sportiva con la mera teoria. Così, si perdono tutte quelle occasioni di crescita e confronto tipiche dell’attività sportiva praticata. In sintesi lo strumento della DAD viene considerato dagli studenti positivo per proseguire almeno in parte il percorso formativo, ma carente di tutte quelle emozioni e competenze trasversali che emergono nella didattica in presenza. Speriamo di rientrare presto e al sicuro nel nostro Istituto.

                                           Angelica Faraone 3° Classico

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