Il Collegio, il docu-reality che piace ai giovanissimi

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Dopo il GFVIP, un altro reality show molto seguito è “Il collegio”, arrivato alla quinta edizione e che ha visto protagonisti una ventina di studenti di età compresa tra i 13 e i 17 anni all’interno di un collegio sul modello di quelli degli anni ‘60 nella prime tre edizioni, anni 80 nella quarta, e degli anni 90, precisamente 1992, in questa quinta edizione. Trascorso un mese (dalle 5 alle 10 puntate circa) gli studenti sono chiamati a sostenere un esame che gli conferirà il diploma di licenza media dell’epoca. Gli adolescenti che partecipano al programma hanno l’obbligo di indossare uniformi e di osservare molte regole severe, oltre a consegnare i propri smartphone una volta varcata la soglia dell’istituto.

Uno dei momenti più iconici e “trash” di questo programma è il taglio di capelli dei collegiali. In tutte le edizioni questo taglio è visto con un incubo comunitario che porterà a lacrime e molte lamentele nei confronti del preside dell’istituto. Le lezioni comprendono materie come italiano, latino, storia, geografia, matematica, scienze naturali e una lingua straniera (nelle prime edizioni era il francese, successivamente l’inglese), tutte oggetto d’esame, mentre non lo sono educazione fisica, musica e canto corale, ballo, economia domestica per le ragazze e applicazioni tecniche per i ragazzi, aerobica, informatica e break dance. La prova scritta è composta da uno scritto di italiano e uno di matematica della durata di un’ora, mentre per la parte orale l’esame si concentra sulle materie di scienze naturali, matematica, storia, geografia, italiano, latino. Infine per valutare l’esito dell’esame gli insegnanti non si baseranno solo su queste prove ma anche sulla condotta dello studente e dei suoi voti precedenti. Ciò che rende tanto apprezzato e divertente il programma sono gli interventi spesso ridicoli e carichi di ironia dei collegiali che intrattengono lo spettatore. Spesso gli studenti si accordano tra loro su come raggirare i insegnanti o come copiare senza “essere beccati” o altre volte cercano di ritirare i loro oggetti sequestrati all’inizio di questo percorso. Queste loro intenzioni una volta scoperte vengono ovviamente punite e, in alcuni casi, è prevista anche l’espulsione. Dunque alla base di questo docu-reality c’è l’importanza dello studio e della disciplina posta però davanti a ragazzi ribelli che spesso non vogliono seguire queste regole. Nonostante sia palesemente recitato fa però riflettere sul problema che troviamo nei giovani di oggi, ovvero l’uso sproporzionato della tecnologia. Sequestrando dunque i loro smartphone si va a ristabilire una specie di ordine in mezzo a tutto il caos che può portare la tecnologia. E voi che ne pensate di questo programma? L’avete mai visto?

Fabiana Falco 5° Classico

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