Find Them Next: Vance Joy

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Quando sei una promessa dello sport poco t’importa di eccellere in qualcos’altro; ti impegni sul fare più ripetizioni possibili, sull’allenarti per essere pronto a nuove sfide, sull’essere migliore di tutti. E quando addirittura vieni eletto “Miglior giocatore del primo anno” della lega nazionale maggiore di football australiano dovresti aver chiara la tua strada.

Ed invece no, il signor James Gabriel Keogh in questo ci stupisce.

“Papà, lascio la palla ovale e prendo una chitarra, da oggi girerò il mondo. Ah, e per accentuare il cambiamento il mio nome sarà Vance Joy. Ci si vede!”

Un pazzo, in tutti i sensi.

Ma la vita, invece di fargliela pagare con una specie di karma giustificatissimo, lo premia ancora.

Il mondo lo conosce nel duemilatredici grazie a “Riptide”, brano tratto dal suo EP d’esordio “God Loves You When You’re Dancing”. Riceverà, complessivamente, quattordici dischi di platino e quattro d’oro, stupendo mezzo universo musicale con una canzone che parla del motel in cui trascorreva le vacanze da piccolo.

Vicino al “pazzo” ci aggiungerei “geniale”, ora.

Il suo indie folk innovativo stupisce un po’ tutti, tra fan che lo acclamano ed addetti ai lavori che vorrebbero la sua firma sui loro contratti.

Dopo la pubblicazione del suo primo (ed al momento unico) album “Dream Your Life Away” nel duemilaquattordici da parte della Atlantic Records, la signorina Taylor Swift lo invita ad aprire le tappe del suo tour nel Nord America, consacrando un artista in continua ascesa.

La vita premia anche il coraggio dei folli.

Ottimo insegnamento James, ne faremo tesoro.

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