Elezioni Usa, braccio di ferro tra Biden e Trump

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7 Dicembre 2020. Biden viene eletto nuovo presidente degli Stati Uniti e parla alla nazione alle ore 20 da Wilmington (Delaware), città di residenza. Introdotto dalla vice Kamala Harris, egli afferma “prometto di essere un presidente che cercherà non di dividere, ma di unire. Un presidente che non vede Stati rossi o Stati blu, ma solo gli Stati Uniti d’America”. Riavvolgiamo per un momento il nastro. Prima delle effettive elezioni presidenziali si è svolta una vera e propria battaglia per le primarie, attraverso il quale ogni partito determina il proprio candidato alla presidenza per le elezioni generali. Una fase preliminare tenutasi durante la prima metà del 2020 e durata ben cinque mesi. Come è noto il presidente uscente Donald Trump ha presentato la propria candidatura al Partito Repubblicano per il Partito Democratico la convention, ha proclamato candidato ufficiale alla Casa Bianca, Joe Biden, già Senatore per lo stato del Delaware (1973-2009) ed ex-vicepresidente degli Stati Uniti (2009-2017) sotto il governo Obama, indicando come compagna di ticket (pseudonimo utilizzato per indicare la vice presidenza) la senatrice californiana Kamala Harris. Unica candidata concorrente alle presidenziali è stata Jo Jorgensen, alla guida del Partito Libertario e docente di psicologia all’Università di Clemson, mentre il candidato del Partito Verde e co-fondatore del partito nonché tre volte candidato governatore di New York è stato Howie Hawkins. Tra le varie candidature singolare quella del rapper Kanye West candidato indipendente alle presidenziali statunitensi. Fulcro della sua campagna elettorale Wakanda, il regno immaginario delle Black Panther, un luogo fittizio dei fumetti creato da Stan Lee e Jack Kirby, pubblicato dalla Marvel Comics, che ritrae l’isolata nazione dell’Africa Orientale tra le più ricche e tecnologicamente avanzate della Terra grazie ai suoi immensi giacimenti di vibranio. Nella sua intervista a Forbes West, consorte di Kim Kardashian, pone tra i punti fondamentali quello di porre fine alla brutalità della polizia, eliminare le sostanze chimiche “dal nostro deodorante e dentifricio” e proteggere l’America con le sue “grandi forze armate”. In quello che si prospetta uno scenario apocalittico, ancor più titanica la lotta tra Trump e Biden. È scontro su tutti i fronti, dal Covid al clima. Le differenze tra i due grandi leader sono davvero molte e radicate nei rispettivi partiti d’appartenenza: il Partito Repubblicano e il Partito Democratico, i due principali partiti politici degli Stati Uniti d’America. Il Partito Repubblicano, ovvero il Republican Party, noto anche come GOPGrand Old Party (grande vecchio partito), presenta una linea conservatrice: fondato nel 1854 con lo scopo di limitare e mettere fine al sistema schiavistico degli Stati Uniti del Sud ha come simbolo l’elefantino repubblicano; il Partito Democratico, Democratic Party, che ha portato il candidato Barack Obama alla vittoria durante le elezioni del 2008 e del 2012, ha origine dal Partito Democratico-Repubblicano fondato da Thomas Jefferson ed altri anti-federalisti nel 1792. Il suo stemma rappresentativo è quello dell’asinello democratico ed è caratterizzato da una linea progressista. Punti salienti dei rispettivi programmi politici l’emergenza Covid-19, a seguito della quale Trump ha ammesso di aver minimizzato la pericolosità del virus, mantenendo  un atteggiamento ambiguo sull’uso delle mascherine anche dopo aver contratto il virus. Biden ha ritenuto per il presidente la responsabilità e l’onere di imporle anche a livello nazionale. Per la questione dei cambiamenti climatici il tycoon ha escluso gli Usa dall’accordo di Parigi del 2015 che stabiliva linee guida globali allo scopo di evitare pericolosi cambiamenti climatici limitando il riscaldamento globale. Secondo Biden si potrà trasformare la minaccia del riscaldamento globale in un’opportunità per rilanciare il settore energetico e dare impulso alla crescita economica. Tra gli obiettivi di Biden quello di rendere l’America una superpotenza energetica.

Dal punto di vista economico Trump proseguirebbe lungo la strada del taglio delle tasse, con un innalzamento record del mercato azionario e un tasso di disoccupazione rimasto basso. Il programma di Biden, democratico moderato, è invece progressista. I temi centrali sono la redistribuzione del carico tributario e l’aumento delle entrate per finanziare nuove spese. Nel campo dell’istruzione, Trump avrebbe cancellato diverse politiche dell’amministrazione Obama, tra cui la protezione degli studenti transgender nelle scuole pubbliche e una serie di nuove norme che renderebbero complicate le procedure di denuncia per chi subisce abusi sessuali a scuola. Con un piano da 2,5 miliardi di dollari, Biden prevederebbe di raddoppiare i professionisti della salute, come psicologi, infermieri e assistenti sociali, molto carenti nelle scuole. Tema scottante quello delle armi: dopo diverse sparatorie di massa negli USA, Donald Trump ha promesso delle azioni contro la violenza armata, ma è stato vago sui dettagli. Ha sempre e solo asserito che i problemi di fondo delle sparatorie riguardano soltanto la salute mentale e l’odio. Sul controllo delle armi, Biden ha sostenuto con forza provvedimenti molto stringenti sul loro utilizzo guadagnandosi l’avversione dell’NRA, la National Rifle Association, organizzazione che agisce in favore dei detentori di armi da fuoco. Il testa a testa sì ė tenuto il 3 novembre ed ha rappresentato la 59esima tornata della storia degli Stati Uniti. Sono oltre 100 milioni gli americani che hanno votato per posta. Questo sistema viene utilizzato ormai da anni in 34 dei 50 Stati Usa. L’urgenza di incentivare ulteriormente il voto a distanza quest’anno è stata dettata, naturalmente, dall’emergenza sanitaria, ma il voto a distanza sta diventando uno dei principali motivi di scontro, Trump ha già gridato ai brogli elettorali, “è pericoloso e terribile non conoscere il risultato delle elezioni nella notte elettorale”, ha sottolineato il tycoon. Con l’assegnazione delle vittorie in Georgia e Arizona, Biden è arrivato a 306 grandi elettori: gli stessi che aveva ottenuto Trump nel 2016, ma sarebbero bastati 270. Guardando al cielo e ricordando con le note di Sky full of stars dei Coldplay, gruppo musicale britannico tanto amato dal figlio Beau, morto prematuramente a 46 anni, il nuovo presidente si è detto onorato di essere stato scelto per guidare il Paese. “Il lavoro che ci attende sarà duro, – ha dichiarato – ma vi prometto questo: sarò un presidente per tutti gli americani, indipendentemente dal fatto che abbiate votato per me o no. Manterrò la fiducia che avete riposto in me”.

Chiara Mastroianni 5° Classico

 

 

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