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Ho imparato a sognare

Una sera d’inizio primavera, l’esuberante, vulcanica e frizzante diciassettenne Nadia e l’amica del cuore Alessandra, si allenano fra le rappezzate mura del vecchio palestrone del paese.La passione per il loro sport, la pallavolo, e la loro innata complicità, portano le due giovani a restare in campo ben oltre l’orario previsto.Il richiamo con cui il burbero custode dell’impianto, Antonio, le invita a raggiungere le compagne nello spogliatoio, riporta le due ragazze alla realtà, al presente, quasi a risvegliarle da un sogno.Nadia, però, non ha alcuna intenzione di smettere di sognare e quell’ordine, “Muovetevi, a cambiarvi”, diventa il pretesto per coinvolgere l’uomo, suo malgrado, in una scommessa che ha il sapore di una romantica promessa, di un sogno.Un sogno da realizzare, troppo grande per non essere condiviso, troppo bello per non essere inseguito.Un sogno da vivere, per comprendere la più bella fra  le lezioni della vita: l’importanza  imparare a sognare.

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Storia del cinema: Inghilterra

1900-1945

Dal punto di vista di film prodotti, l’industria cinematografica ha sperimentato un’espansione nel momento della nascita nel 1910 ma durante gli anni venti ha attraversato una recessione causata dalla superiore competizione del cinema statunitense. Il “Cinematograph Films Act” del 1927 introdusse misure protettive miranti alla ripresa dell’industria cinematografica e portò ad un picco di produzione che raggiunse i 192 film nel 1936. Poi però, un’espansione incontrollata causò un crollo improvviso che portò a una diminuzione del numero dei film fino a tutta la seconda guerra mondiale.

I primi a costruire e a far funzionare una macchina da presa da 35 mm in Gran Bretagna furono Robert W. Paul e Birt Acres. Furono gli autori del primo film britannico Incident at Clovelly Cottage nel febbraio 1895, non appena fu scaduto il brevetto sulla macchina da presa.

Negli anni 20 si produssero molti film di serie B, a causa di un buco legislativo che favoriva la produzione di film economici e veloci, che fu causa di un arretramento nello sviluppo dell’industria cinematografica. Bisogna considerare però che molti cineasti britannici si formarono proprio grazie a questi ”quota quickies”, compresi Michael Powell e Alfred Hitchcock.

Ricatto (Blackmail) (1929) di Alfred Hitchcock è considerato il primo film sonoro britannico. Nell’era del muto gli spettatori erano ricettivi rispetto a pellicole provenienti da tutte le nazioni. Ma, con l’avvento del sonoro molti attori stranieri, o quelli con spiccati accenti regionali, si trovarono fuori mercato, mentre l’inglese più formale divenne la norma.

Vi fu poi una recessione dell’industria, dopo gli anni boom a cavallo del 1930, i crescenti investimenti e l’eccessivo ottimismo che accompagnarono l’espansione verso il mercato statunitense, causarono lo scoppio della “bolla” nel 1937. Delle 640 compagnie di produzione britanniche registrate tra il 1925 e il 1936, 20 erano quelle ancora attive nel 1937.
Questo periodo, nonostante sia stato ”poco prolifero” nel lungo termine, ebbe un importante ruolo di formazione dei fututri registri del dopoguerra.

Le restrizioni imposte dalla guerra mondiale sembrarono, contrariamente a quanto aspettato, dare nuova energia all’industria cinematografica britannica.
Il cinema britannico cominciò ad usare sempre di più le tecniche documentaristiche e autori precedentemente impegnati in documentari realizzarono film improntati sulla realtà, molti dei quali aiutarono a formare un’immagine popolare della nazione in guerra.

1945-2016

Verso la fine degli anni quaranta, la “Rank Organisation”, fondata nel 1937, nel periodo di recessione, da J. Arthur Rank, divenne il soggetto dominante dell’industria cinematografica britannica.
Tra i film più significativi prodotti in questo periodo abbiamo Breve incontro (Brief Encounter) (1945) di David Lean del quale vanno ricordati anche due adattamenti da Dickens, Grandi speranze (1946) e Oliver Twist (1948).

Negli anni cinquanta ci fu un leggero arretramento rispetto al prestigio che aveva acquisito il cinema britannico in campo mondiale, e ci si cominciò a concentrare maggiormente su commedie popolari, mentre le storie drammatiche legate alla seconda guerra mondiale erano rivolte più che altro al mercato interno.

Infine, una censura meno restrittiva incoraggiò, verso la fine degli anni cinquanta, i produttori di B-movie della Hammer Film Productions a lanciarsi in una serie di film horror che ebbero un grandissimo successo. Dopo aver cominciato con gli adattamenti in bianco e nero delle serie televisive di fantascienza della BBC scritte da Nigel Kneale, L’astronave atomica del dottor Quatermass (The Quatermass Experiment, 1955) e I vampiri dello spazio (Quatermass 2, 1957), la Hammer si specializzò rapidamente e con un’ottima riuscita nel colore, con le nuove versioni di Frankenstein (The Curse of Frankenstein), Dracula (Horror of Dracula) e La mummia (The Mummy). L’enorme successo commerciale li incoraggiò a girare seguiti su seguiti, e portò ad un’esplosione della produzione dei film horror in Gran Bretagna che sarebbe durata per due decenni.

Si contano fra gli autori inglesi Ridley Scott e Stanley Kubrick, anche se quest’ultimo è stato naturalizzato britannico.
Alien è il capostipite di una fortunata serie di fumetti e pellicole, ha dato vita a un ambiente cult e lo xenomorfo è ancora ricordato come uno dei ”mostri” più riusciti nel panorama internazionale, e l’atmosfera che il primo film riesce a dare è ritenuta ”irrecreabile” dagli stessi continuatori della pellicola.

Stanley Kubrick è considerato un visionario del cinema, e molti suoi film sono passati alla storia come capolavori cinematografici, e molti anche impegnati socialmente e politicamente, come Arancia Meccanica.

Il panorama cinematografico inglese si conclude poi con film del calibro di Black Hawk Down, il recente Robin Hood, e Sopravvissuto- The Martian, tratto dal libro omonimo, tutti diretti da Ridley Scott.

Ovviamente è impossibile non menzionare la serie dell’agente segreto James Bond, 007, che si divide in vari tronconi, di cui ricordiamo quelli ”originali” con Sean Connery, e Spectre con l’incredibile performance di Daniel Craig.

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After

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Hardin è un ragazzo  tatuato, provvisto di piercing e con l’aria da duro. È bello ma è anche rude, rude fino al punto di risultare crudele. Considerando il suo carattere Tessa dovrebbe odiarlo, e difatti all’inizio lo disprezza, ma poi si ritrova da sola con lui e qualcosa nei modi di Hardin, nel suo essere un ribelle, nel suo aspetto oscuro, l’attrae irresistibilmente. Tessa bacia Hardin e a quel punto una passione dirompente, sorprendente anche per lei stessa, inizia a caratterizzare la sua vita.Da un lato Hardin sembra avvicinarsi a lei, ma continua a scomparire e ad allontanarsi a ogni occasione, insistendo che lui non è il tipo giusto per Tessa, ma nonostante il modo in cui Hardin la tratti, Tessa si impegna per cercare di andare oltre i modi e le bugie di Hardin. Il percorso sarà tutt’altro che semplice, ma Tessa farà di tutto per scoprire se quello che prova per Hardin è vero amore.

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L’amico ritrovato

Siamo nel 1932 a Stoccarda e la narrazione si apre con Hans Schwarz, un appartenente a una famiglia borghese e colta. Il padre di Hans è un medico ed ex soldato insignito durante la Prima guerra mondiale con la Croce di Ferro e nutre un forte sentimento nei confronti della patria.Un giorno nella sua classe arriva un ragazzino di nobile famiglia Konradin von Hohenfels, che mantiene un atteggiamento sostenuto e non lega con nessuno dei compagni; la famiglia gli ha infatti trasmesso un sentimento di superiorità rispetto agli altri, che deriva dall’onore di appartenere ad una delle famiglie più importanti del Paese. Tuttavia, Hans si sente attratto da Konradin e un giorno riesce a vincerne la timidezza mostrando in classe la sua collezione di monete.  Grazie a questa, i due ragazzi diventano amici, e Konradin si reca spesso a casa di Hans, di cui conosce i genitori e che frequenta quotidianamente. I due stringono un legame particolarmente forte, che li porta a conversare sia di argomenti semplici  sia di argomenti impegnativi   come l’esistenza di Dio o il significato della morte.

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‘Il berretto a sonagli’

Il 15 marzo le classi quinto classico e quinto scientifico si recheranno presso il teatro ‘La Perla’ di Napoli, per vedere la rappresentazione scenica del ‘Berretto a sonagli’, nota opera di Pirandello. La commedia fu composta dapprima in dialetto siciliano nel 1916 e in seguito in italiano  nel 1925,che fu poi la versione ufficiale.Il tema principalmente trattato è quello della gelosia, esaminata in chiave umoristica. Gli accompagnatori saranno il professore Vincenzo Piscitelli (docente d’italiano del quinto classico) e la professoressa Mariangela Brancaccio (docente d’italiano del quinto scientifico). La regia sarà  quella di Paolo Spezzaferri. Il riadattamento sarà quello di Edoardo De Filippo, che lo riarrangiò in dialetto napoletano nel 1936.  In seguito sarà pubblicato un resoconto dell’esperienza.

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Il battito del sangue.

Durante un viaggio a Roma, la violinista americana Julia  Ansdell incappa in uno strano manoscritto che contiene uno spartito. Si tratta di una musica inedita, un valzer dal titolo “Incendio”, composto da un autore misterioso. Una melodia che ha un ritmo unico e inconfondibile, come il battito del cuore. Quello che Julia non sa è che, una volta eseguita quella composizione al violino, le cose cambieranno per sempre. Iniziano a susseguirsi episodi sempre più inquietanti, che coinvolgono anche sua figlia, e quando comprende che a rischio non c’è solo la sua sanità mentale, ma anche la sua stessa vita, Julia decide che esiste un solo modo per salvarsi: andare alla radice del mistero.

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la gemella sbagliata.

La gemella sbagliata è un thriller psicologico,che ha avuto grande successo soprattutto nel Regno Unito. Molti pensano che i gemelli condividano un legame più forte rispetto a fratelli e sorelle nati in momenti diversi,ma delle volte non si tratta di legame d’amore. Ellie ed Helen sono due gemelle identiche che risultano anche indistinguibili a molte persone. Eppure qualche differenza tra le due c’è: Helen ha un carattere molto forte, è la leader,e questo ha provocato una grande insicurezza in Ellie, e ad ogni comando della sorella lei non fa che accontentarla. Un giorno le bambine decisero di scambiarsi ruolo,ognuna interpreterà l’altra partendo da acconciature,vestiti e il loro atteggiamento.Tutti ci cascarono perfino la madre.Il gioco continuava,ad Ellie andava bene,per una volta si sentiva forte,e non voleva più smettere di giocare, ma Helen non la pensava così, l’ unica cosa che le rimaneva è quello di adattarsi a non essere più la leader.

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Storia del cinema: Portogallo

Il Portogallo non è il primo paese a venire in mente quando si parla di cinema, ma ha una produzione relativamente ricca nonostante poco conosciuta.

Il cinema portoghese, per quanto non molto sviluppato inizialmente, sebbene i tentativi non mancassero, nel periodo 1920-1240 ha conosciuto uno sviluppo più vivace, con l’affermazione di due case produttrici, l’ Invicta Film e a Tobis Portuguesa a Lisbona, quest’ultima ancora presente e detentrice dell’unico laboratorio professionale esistente in Portogallo.

 

La Tobis Portuguesa oggigiorno

Anche in Portogallo, come nella vicina Spagna, si instaurò una dittatura, e l’industria cinematografica risentì di ciò: calò la produzione artistica, che si riprese velocemente alla fine della dittatura.

Negli anni 90 esplode il genio creativo di Manuel De Oliveira, considerato il più grande regista portoghese.

Manoel nei primi anni 90, alla mostra del cinema di venezia del 91

Oliveira ha utilizzato il cinema in piena libertà, senza mai abbandonarne le radici letterarie. “Il teatro – ha detto – è un’arte, ma il cinema non è che un mezzo per fissare ciò che si recita davanti alla macchina da presa”.

Ha ricevuto numerosi premi alla carriera e persino a 106 anni lo si trovava dietro la macchina da presa.

Uno dei suoi film più famosi, del 1997, è Viaggio all’inizio del mondo.

Il film è molto personale e si potrebbe definire come un’autobiografia di se stesso, interpretato da Marcello Mastroianni, che racconta, nei panni del regista, la storia della sua vita, raccontata con un percorso nel quale si scoprono molti particolari e legami ormai dimenticati dal protagonista, e che raffiorano piano piano.

 

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Storia del cinema: Spagna

Il cinema Spagnolo ha inizio con il periodo del cinema muto, ma, contrariamente ad altri paesi, la Spagna non ha mai offerto al mondo molti registi di qualità e degni di nota.

Nonostante ciò, ci sono alcune pellicole spagnole bellissima e apprezzate anche dalla critica, e persino Salvador Dalì si è dato alla settima arte.

Nel periodo muto si ha una produzione fiorente, che ha il suo centro prima a Barcellona(1914) e infine a Madrid.

Si forma il genere delle ”españoladas”, che avrà successo fino agli anni 60, e si spazia fra vari generi, dalle tragedie storiche alle trasposizioni cinematografiche di opere teatrali, ben accolte dai creatori delle stesse.

Ricordiamo un dramma storico “Vida de Cristobal Colón y su descubrimiento de América” (Vita di Cristoforo Colombo e la sua scoperta dell’America) girato da un francese:  Gerald Bourgeois.

Il film fu innovativo, apprezzato dalla critica del periodo, e molto costoso, si dovettero addirittura ricostruire le 3 caravelle del viaggio di Colombo.

Scena di un delle caravelle realizzate per il film

Anche l’artista Salvador Dalì si dà al cinema, con il film surrealista Un chien andalou(Un cane andaluso), che ha caratteristiche tipiche del cinema surrealista, con scene apparentemente scollegate fra di loro, ma con una tematica comune, che collega le scene.

Con l’avvento del sonoro la produzione spagnola comincia a decadere, con appena un centinaio circa di film, anche se è importante la fondazione della Compañía Industrial Film Española S.A.” (CIFESA), la casa produttrice più importante del paese.

 

Non mancano nel periodo della guerra civile censure e film di propaganda, sia da una parte che dall’altra.

La guerra e la vittoria dei franchisti sono le cause della fuga di molti geni cinematografici, e ciò causa al paese la penuria di film nazionali.

La Spagna franchista introduce anche, nel tentativo di rivitalizzare l’industria, due mostre cinematografiche, il Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián che continua ininterrottamente fino ad oggi, mentre nel 1956 ebbe luogo la prima Settimana Internazionale del Cinema di Valladolid o SEMINCI.

Verso la fine degli anni 50 si ha  l’apertura della Spagna verso l’estero e l’afflusso del neorealismo, ma, nonostante ciò, il cinema Spagnolo rimane comunque di basso livello, anche a causa della mancanza di strutture e fondi adeguati.

Con la fine della dittatura, venne soppressa la censura e venne concesso il permesso per le manifestazioni culturali nelle altre lingue spagnole oltre al castigliano, così venne fondato, ad esempio, l’Istituto del Cinema Catalano.

All’inizio trionfarono i fenomeni popolari del “destape” e il “landismo”. Durante la democrazia tutta una serie di nuovi registi trattano temi polemici e rivedono la storia anteriore del paese.

Il cinema spagnolo dipende oggi però dagli sporadici successi della “comedia madrileña” di Fernando Colomo o Fernando Trueba, dai sofisticati melodrammi di Pedro Almodóvar, dall’umorismo nero di Alex de la Iglesia e dalle opere di Santiago Segura o Alejandro Amenábar

Nel 1987 vennero creati i Premi Goya(da Francisco Goya, pittore spagnolo) come premio per il cinema spagnolo, e sono attualmente il premio più importante nel panorama cinematografico spagnolo.

 

 

 

 

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Before.

Hardin non si sarebbe mai aspettato che la sua vita potesse cambiare tanto, e anche se lo avesse saputo, in fondo, non gli sarebbe importato. Perché non gli è mai importato di nulla, neanche di se stesso… fino al giorno in cui ha incontrato lei, Tessa. Avrebbe dovuto essere solo un gioco, l’ennesimo. E per un po’ lo è stato. Poi però gli occhi grigi di Tessa hanno invaso i suoi sogni, le sue labbra lo hanno fatto impazzire. Allora ogni respiro, ogni pensiero ha cominciato a dipendere da lei. E iniziato tutto così. Due anime. Un destino. Un amore infinito. Che, fin dal principio, è stato un vortice, potente quanto distruttivo, capace di trascinare con sé all’inferno e ritorno chiunque trovasse sulla propria strada. Christian, Molly, Steph e non solo. E tra le pagine di “Before” sono proprio loro, per la prima volta, a raccontare, insieme a Hardin, tutto quello che c’è stato prima dell’incontro tra lui e Tessa e quello che è venuto dopo. Per vivere la storia di questo amore infinito con occhi nuovi e scoprirne tutti i retroscena. Perché “Before” è tutto il mondo di “After” che ancora non è stato raccontato. E molto, molto di più.

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Storia di una ladra di libri.

Ambientato nel 1939 nella Germania nazista e tutto il paese coinvolto è in preda al panico.La storia è incentrata sulla storia di Liesel Meminger,una bambina che  grazie al potere delle parole e all’amore per i libri sopravvive all’angosciante esperienza del periodo nazista durante la seconda guerra mondiale.La bambina il primo giorno di scuola La bambina il primo giorno di scuola fa amicizia con un ragazzino vicino di casa della sua nuova famiglia ma durante la lezione dichiara di esser analfabeta ovvero di non sapere né leggere ma nemmeno scrivere per cui viene derisa e presa in giro dai suoi nuovi compagni di classe ma lei, in risposta, ottiene il loro rispetto picchiando colui che era capo del gruppo che la derideva.  Quella sera, tornata a casa, il padre adottivo Hans Hubermann scopre che la bambina non sa leggere e scrivere e inizia ad insegnarle proprio utilizzando il libro dei becchini che la bambina possedeva. Proprio da quel momento per Liesel nasce una vera passione per la lettura dei libri. Il problema è che durante la cerimonia una donna aveva visto Liesel rubare il libro condannato.Lo stile del libro è semplice e veloce,la scrittura è chiara permette così al lettore di scorrere rapidamente le pagine,che catturano sia per forma che per contenuto. L’autore ha fatto uso di uno stile semplice,tuttavia di grande effetto.

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La prima indagine di Theodore Boone

Un omicidio perfetto, un testimone senza volto, però qualcuno conosce la verità ed ha solo tredici anni. Theodore Boone  è un ragazzo con le idee chiare sul futuro, infatti vuole diventare un avvocato proprio come il padre. Ama trascorrere il tempo libero in tribunale e risolvere “piccoli casi” per i suoi compagni di classe. Quando a Strattenbur, la piccola cittadina di provincia in cui  lui vive, inizia  un  processo per omicidio, Theodor viene totalmente coinvolto da questo caso. La vittima è la signora Duffy e della sua morte è già stato incolpato il marito. Ora però si dovrà decidere se è veramente colpevole o innocente. Theodore trova un testimone che potrebbe essere la chiave di svolta del processo ma, essendo straniero e non avendo il permesso di soggiorno, non vuole testimoniare. Invito tutti a leggere questo intrigante romanzo anche se il finale lascia qualcosa di incompiuto, come se dovesse arrivare un seguito a concludere veramente la “prima indagine di T. Boone”.

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