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Author Archives: Angela Petrone

Come raggiungere l’irraggiungibile: Charlie Puth

Charlie Puth nasce nel New Jersey in una famiglia che pur essendo in condizioni economiche disastrose è ben tenuta insieme dalla passione comune ad entrambi i genitori: la musica.

“Mia madre metteva le cuffie sulla sua pancia nel periodo in cui era incinta per farmi ascoltare James Taylor” dice Charlie, sottolineando come la sua più grande ispirazione sia stata appunto la musica di Taylor.

Sin da piccolo sua madre, maestra di pianoforte, gli insegnò a suonarlo, istruendolo alla musica classica, e poco dopo suo padre gli propose l’R&B con artisti come Barry White e Marvin Gaye.

Charlie iniziò a studiare jazz all’età di 10 anni continuando però ad esercitarsi al piano.

“Pensavo che sarei diventato un pianista jazz, ma avevo da sempre un interesse per il pop, anche i miei genitori ascoltavano molta musica pop e cercavo di incorporare sempre qualcosa che richiamasse quel genere pur suonando jazz” Charlie iniziò ad ascoltare molta musica pop, finché, a soli 11 anni produsse il suo primo CD a tema natalizio, grazie al quale finanziò la Chiesa della sua città nativa.

Poco dopo inizia la parte della sua attività grazie alla quale Charlie acquisterà notorietà. Charlie inizia a scrivere, comporre, postando le sue canzoni su youtube con l’aggiunta di alcune cover in collaborazione con alcuni suoi amici, occasionalmente.

Proprio grazie alla sua cover di ‘Someone like You’ di Adele, Charlie viene notato dalla conduttrice televisiva statunitense Ellen DeGeneres che gli da la possibilità firmare un contratto con la sua etichetta discografica, per poi farlo esibire per la prima volta dal vivo davanti a più di 30.000 persone nel gennaio 2012.

A questo evento segue una grande ondata di successo che lo porta a scrivere “See you again” in collaborazione con il rapper Wiz Khalifa, in memoria dell’attore Paul Walker. Il singolo ha un grandissimo successo e viene scelto come colonna sonora del film Fast and Furious 7.

A questo punto, nel 2015, il ragazzino del New Jersey si lancia nell’industria musicale con il suo primo singolo “Marvin Gaye”, da lui scritto e composto personalmente. Charlie stesso ammette che sia il titolo della canzone, sia la canzone stesso sono ispirati a Marvin Gaye stesso, al suo stile, il messaggio che Gaye stesso, secondo lui, cercava di trasmettere attraverso la sua musica.

“Voglio che una ragazzo come me, ascoltando questa canzone trovi il coraggio di fare qualcosa di “impossibile”. Voglio che le persone la sentano e si comportino spontaneamente, dicendo e facendo esattamente quello che sentono. E’ come se cercassi di assistere chi mi ascolta attraverso la musica”

Dopo questo, poco meno di un anno fa il suo primo album, Nine track mind: questo comprende alcune collaborazioni tra cui la ormai hit ‘We don’t talk anymore’ con Selena Gomez, e l’ultimo singolo estratto, ‘Dangerously’, del quale è stato rilasciato un video verso fino novembre dell’anno appena passato.

 

Charlie è un artista straordinario e con molto talento. E’ un cantautore, un pianista, profondo conoscitore di diversi generi musicali: la sua musica è un piacevole e sorprendente mix di tutta la sua esperienza di vita, è una parte di se, e con tutto quello che ancora lo aspetta sono sicura che potrà soltanto migliorare.

 

 

 

 

 

 

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SPECIALE COGESIONE: Il corso di Galateo

Oggi 7 gennaio, primo giorno della cogestione, tra le tante attività svolte, è stato tenuto nella sala audiovisivi delle scuole medie l’interessantissimo corso di galateo coordinato dalla signora Natia Correra.

Dopo aver fornito spiegazioni sul significato di “galateo moderno”, la relatrice ha praticamente spiegato in cosa consiste “seguire le regole del galateo” oggigiorno, anche in ambiti diversi. La spiegazione ha suscitato domande curiose dalla maggior parte dei presenti. Si è poi continuato trattando gli atteggiamenti che sarebbero graditi e consoni a tavola, per poi passare dal modo di sedersi ai diversi modi di posizionare le posate ed ai significati di questi ultimi. Dopodiché si è riflettuto su come evitare momenti di imbarazzo e come rendere più piacevole lo stare con gli altri avendo modi di fare adeguati per far si che le persone che sono in nostra compagnia possano sentirsi a loro agio.

Conoscevo alcune delle regole spiegate ma, ascoltando la conferenza, mi sono resa conto, come credo anche la maggior parte dei ragazzi presenti, di non averle osservate molto o di non averlo fatto correttamente. Penso sia stata un’esperienza utile e che abbia aiutato tutti a riflettere sui propri atteggiamenti e modi di fare nel quotidiano.

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