L'Intervallo Salesiano » 24 Aprile 2016

Daily Archives: 24 Aprile 2016

Il Progetto #Donum dell’Associazione Nova Alba

Il “Progetto ‪#‎Donum” messo in piedi e fortemente voluto dall’associazione Nova Alba di Nola continua a regalare aiuti e sorrisi a chi è meno fortunato. Dopo la donazione al Centro di ricovero per Senzatetto, quella all’Ass. Anima Randagia e l’ultima alla Uildm, per finanziare il progetto “Alzati e cucina”, ecco un altro gesto di solidarietà. Stavolta il nostro progetto, che si compone di tanti piccole donazioni a enti diversi e a progetti utili alle realtà meno fortunate, ha fatto tappa alla Parrocchia Maria SS.ma della Stella di Nola. Grazie alla generosità di chi ha partecipato alle nostre iniziative, Nova Alba è riuscita a fornire un aiuto consistente in generi alimentari di prima necessità, che allevieranno le spese delle famiglie meno fortunate cui la Parrocchia sopracitata offre sostegno.
La solidarietà è una catena che parte dalla generosità di chi ha a cuore i più deboli. E l’intento dell’associazione è proprio quello di innescare un effetto domino, che porti aiuto e sollievo a chi è in difficoltà o ha bisogno di sostegno. Partito col Mercatino di Beneficenza di Natale 2014, il progetto Donum non conosce sosta e prevede altre fermate, per concludere suo il percorso di sostegno.

Rachele D’Antonio

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L’Incredibile morte nel mondo del calcio: Cesare Maldini

Cesare Maldini nasce a Trieste nel rione di Servola, il 5 febbraio 1932. Considerato da tutti come l’erede spirituale del suo maestro Nereo Rocco, Maldini ha anche lui raccolto maggiori successi da allenatore piuttosto che da giocatore, proprio come il suo maestro. Calcisticamente nasce nel vivaio della Triestina e fa il suo esordio in serie A con la maglia rosso-alabardata il 24.05.1953. Nel ’54 giunge ad allenare la Triestina il mister Nereo Rocco che troverà un giovane Maldini già titolare e capitano. Nella stagione ’54/55, Maldini è al Milan, con il quale disputa la sua prima partita proprio contro la Triestina (finita 4-0 per il Milan). Nel Milan Maldini giocherà fino al 1966 disputando 347 partite, realizzando 60 reti, vncendo 4 scudetti, una coppa italia e, nel 1963, la Coppa dei Campioni battendo a Wembley il Benfica del mitico Eusebio. Questa è una data molto importante in quanto segna la prima coppa europea vinta da una squadra italiana dal dopoguerra e Cesare Maldini fu quindi il primo italiano che alzò questa coppa.

Durante la sua carriera da calciatore, Maldini si distingue per un suo stile spettacolare alquanto narcisista, comportamento che gli costerà spesso errori di gioco che gli esperti definirono “maldinate”. Caratteristica è, a questo proposito, la sua ultima partita disputata con la maglia del Milan, quando Cesare segnò un’autorete in favore
degli avversari che rimase l’unica rete contro le sei segnate dalla sua squadra in quel incontro. Nelle stagioni ’66/67 e ’67/68 Maldini gioca con il Torino (allenato da Rocco) dove concluderà la sua carriera di calciatore. Maldini veste anche per 14 volte la maglia della Nazionale. 

Terminata la carriera da giocatore, Maldini inizia quella di allenatore. Ecco le sue prestigiose tappe: inizia come allenatore in seconda nel Milan del mitico Rocco per tre campionati, passa quindi in serie B prima al Foggia poi alla Ternana ed infine in C/1 con il Parma che Maldini porterà in B. Dal 1980 al 1986 è l’allenatore in seconda della Nazionale (Campione del Mondo in Spagna nel 1982) e dal 1986 al 1996 è l’allenatore della Nazionale Under 21 con la quale otterà numerosi successi. Nel dicembre del ’96 diventa allenatore della Nazionale con la quale fa il suo esordio il 29 marzo 1997 contro la Moldova, in una partita valevole per la qualificazione ai campionati del mondo, nientepopodimenoche allo stadio Nereo Rocco di Trieste, vincendo per 3 a 0 (e Bobo Vieri segna il centesimo gol della storia della Nazionale). Guida quindi la Nazionale ai mondiali di Francia ’98 dove non subirà alcuna sconfitta e verrà eliminato in semifinale ai rigori proprio dai padroni di casa (poi campioni del mondo). Nel 1998 Maldini assume il ruolo di consigliere tecnico del Milan e nel marzo del 2001 va a sedere sulla panchina della quadra rossonera fino a fine campionato, per poi ritornare al suo ruolo di consigliere tecnico.
Il 27 dicembre 2001, Cesare Maldini parte per il Paraguay, chiamato a svolgere la funzione di c.t. della Nazionale sudamericana in vista dei mondiali di Giappone-Corea del Sud 2002. Approda quindi ai mondiali superando la prima fase eliminatoria al secondo posto dietro la Spagna:
– 02/06/02 09:30 Paraguay – Sud Africa 2-2 stadio di Busan
– 12/06/02 13:30 Slovenia – Paraguay 1-3 stadio di Seogwipo
– 07/06/02 11:00 Spagna – Paraguay 3-1 stadio di Jeonju
purtroppo però l’avventura mondiale del Paraguay di Maldini termina il 15 giugno allo stadio di Seogwipo per un gol segnato allo scadere del secondo tempo dalla Germania di Rudy Voeller. Solo tre giorni più tardi suo figlio Paolo giocherà la sua ultima partita in un mondiale, un sogno stroncato allo scadere del secondo tempo supplementare da un golden gol inflitto all’Italia dalla nazionale della Corea del Sud. 

Cesare Maldini è oggi un personaggio noto per il suo particolare modo di parlare che lascia intravedere le tipiche vocali aperte del dialetto triestino, particolare che non è sfuggito neanche a Teo Teocoli che ne è l’imitatore per eccellenza. Maldini ebbe la fortuna, nella sua carriera da giocatore, di avere un allenatore come il grande Nereo Rocco che, soprattutto negli ultimi anni, istitui la cosiddetta “commissione interna” con la quale l’allenatore dava la massima fiducia ai giocatori più anziani dando loro il potere di riorganizzare la squadra in pieno gioco quando lo ritenevano indispensabile.

E’ in questo modo che proprio Maldini decide in pieno gioco di portare un cambiamento nella marcatura della “tigre nera” Eusebio, soluzione che conferirà la Coppa dei Campioni alla sua squadra.
E’ bello ricordare un episodio accaduto il 26 maggio del 1968 quando Maldini disputa un’amichevole allo stadio Grezar con la Triestina per festeggiare i 50 anni della sua prima squadra. In quella occasione Maldini regalò al sindaco un gonfalone che simboleggiava oltre che il cinquantenario della Triestina anche i 50 anni del ritorno di Trieste all’Italia. Si è spento il 2 aprile 2016.

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