L'Intervallo Salesiano » 4 Maggio 2015

Daily Archives: 4 Maggio 2015

Un viaggio stancante ma tante speranze

Ore 5.15, stazione di Caserta. Parte il primo dei sette pullman dei Salesiani con i ragazzi del quarto liceo; direzione Torino. A seguire, più tardi, gli altri pullman con le classi dalla prima media al quarto superiore. La destinazione è stata scelta sia in occasione del bicentenario dalla nascita di Don Bosco sia per la concomitanza dell’Expo. Il viaggio è stato particolarmente stancante ed estenuante: 12 ore di viaggio alternate da due soste lunghe e altrettante più brevi. L’arrivo in Hotel Miramonti, previsto per le 18, è stato anticipato alle 17.15 grazie alla bravura dell’autista Dino. Cena a Valdocco, casa madre di Don Bosco e una serata “Torino By Night” nel Quadrato Romano della città. Tutto procede al meglio per ora, speriamo di poter vivere un’esperienza fantastica nei giorni seguenti.

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La voce del mare affievolita in un abisso

L’ oceano è pieno di ricchezze pieno di vita. Se gli si attribuissero attività economiche e una gestione nel complesso potrebbe essere considerato un membro del G8. Assume le caratteristiche di una componente fantasma dei territori che bagna. Dovrebbe essere tanto influente e invece la società scarica su di lui non solo rifiuti ma anche frustrazioni e fallimenti.
Il mondo non è guidato da chi sa garantire il suo equilibrio ma da chi è in grado di sfruttare la maggior quantità di risorse col minimo dispendio.
La società si presenta nell’ecosistema come un complesso sistema di “eghi” che si combattono per rendersi componenti indispensabili di un’organizzazione comune: non nell’ottica della condivisione del bene comune, ma in quella della gelosa custodia facendone un uso egoistico.
Le multinazionali, fondamenta della società attuale, utilizzano l’oceano come smaltimento di rifiuti; le attività umane lo depredano brutalmente della sua biodiversità.
Credere che le risorse naturali non debbano essere sfruttate è un concetto del tutto anacronistico ma non prendere in considerazione la possibilità di assicurare un maggior equilibrio tra sfruttamento e salvaguardia, rende la razza umana come un’epidemia.
Questo nostro modo di fare, non è dettato da progresso e ragione ma da un fare primitivo che considera solo il presente. Dovremmo essere parte di quel qualcosa in più che la natura è, non irresponsabili sfruttatori che condannano le generazioni future a pagare per i nostri errori.

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